094. I FEEL LOVE (Donna Summer e Giorgio Moroder)
Articolo pubblicato il 24 agosto 2024
“Ecco, non cercate oltre.
Questo singolo cambierà il sound della musica per i prossimi 15 anni”.
“Questa è la musica del futuro”.
Firmato: Brian Eno e David Bowie. 1977
Ecco, signori e signore, abbiamo qui la regina della discomusic ed il padre della disco; e di storia questo brano ne ha scritta tantissima, ha influenzato tutti gli anni ’80 (forse più dei Kraftwerk) gettando le basi di quella che è stata la musica elettronica da ballo o quantomeno la musica ballata in discoteca fino ad oggi.
E qui un po’ di sano campanilismo non può guastare perché tutto nacque in quel di Ortisei in Val Gardena, territorio italiano, ma la cui lingua comunemente parlata è il ladino. Da qui è partito Giorgio Moroder, uno dei più grandi compositori e produttori della musica leggera; anche lui dovette lasciare l’Italia per trovare la fama, stabilendosi tra Berlino e Monaco di Baviera. Per dare solo una minima idea della sua portata ricordo che ha vinto la bellezza di tre oscar (per la colonna sonora di Fuga di Mezzanotte e per le due canzoni: Flashdance... What a Feeling, anno 1984 e Take My Breath Away, anno 1987) oltre a una decina di altri premi musical-cinematografici.
Ma la fortuna comincerà a girare veramente dalla sua parte solo quando incontrerà dapprima Pete Bellotte, che diventerà suo fido collaboratore, e poi una giovane cantante americana finita in Germania per interpretare la parte di Sheila nel musical Hair (versione tedesca). Era il 1974 e quell’incontro sarà fondamentale per i tre; lei Donna Adrian Gaines, sposata con il signor Helmuth Sommer, scelse, come nome d’arte, quello di Donna Summer (si dice per un errore di stampa su uno dei primi demo da lei registrati).
Dopo un primo album interlocutorio, il botto arrivò nel 1975 con il brano “Love To Love You Baby” che riuscì a trovare una casa discografica americana entusiasta di lanciare la canzone in quel mercato. Risultato? #2 nella Billboard e oltre un milione di copie vendute dall’album che propone una versione della durata di quasi 17 minuti. Ma i gemiti di Donna Summer provocarono anche il boicottaggio da parte di alcune stazioni radio americane ed europee; sappiamo bene che però proprio questo falso blocco porta il brano a maggior successo, e così fu.
Moroder aveva aperto un suo studio discografico a Monaco di Baviera che nei successivi due anni venne messo sotto pressione, quando vennero sparati in rapida successione gli LP di Donna Summer; Pete Bellotte, che scriveva i testi delle canzoni ed aveva una passione per la letteratura, decise di organizzare le produzioni di Donna Summer attorno a grandi temi, creando dei cosiddetti “concept album” e tutti i quattro album successivi seguirono questa trama. “A Love Trilogy” 1976 uscito a ruota di “Love To Love You Baby” segue una traccia sulle varie versioni dell’amore; “Four Seasons of Love” 1976 invece ha raccontato una storia d'amore mettendola in relazione con le quattro stagioni.
E arriviamo così alla storia della nostra “I Feel Love” che entra in campo per il quinto album di Donna Summer intitolato “I Remember Yesterday”; l’album voleva evocare con ogni traccia un decennio della musica, partendo dagli anni ’40 per arrivare alla musica del futuro.
“Per dare maggior enfasi possibile al brano di chiusura, Moroder e Bellotte decisero di sondare un nuovo terreno. La canzone avrebbe dovuto avere un suono del tutto originale e concludere il concept album con un assaggio della musica dance del futuro. Per intraprendere un'impresa del genere, decisero di produrre l'intera canzone utilizzando solo un sintetizzatore Moog Modular 3P. L'unico problema era che non ne avevano uno. Fortunatamente, il compositore classico Eberhard Schoener, amico del produttore, aveva il sintetizzatore giusto e poiché il Moog era notoriamente complicato, avevano anche bisogno di assumere l'ingegnere di Schoener, Robby Wedel, in una sorta di pacchetto. Infatti Moroder ammise all'epoca: "Avevo bisogno di lui perché, anche se ne avessi posseduto uno, non sarei stato in grado di ricavarne alcun suono”.
Ricorda Pete Bellotte: "Abbiamo buttato giù la prima traccia e Robby disse: 'Ti piacerebbe sincronizzare la prossima traccia con questa?' Ma non sapevamo cosa intendesse". "Così Robbie ci ha spiegato che aveva messo sulla traccia 16 del nastro il segnale e ogni parte del brano creato sul Moog si sarebbe collegato esattamente allo stesso tempo. E il tempismo è stato esattamente perfetto. Wedel aveva elaborato questa metodologia da solo, non era qualcosa che l'inventore della macchina, Bob Moog, conosceva. È stato grazie a Robby che siamo riusciti a ottenere la canzone: lui è il motivo per cui, quando ascolti 'I Feel Love' oggi, senti quei suoni così solidi e fantastici".
Un'altra ragione per cui "I Feel Love" suona in modo così propulsivo è l'idea brillante che è emersa durante il processo creativo, di mettere un ritardo sulla linea di basso; ciò ha creato un effetto di sfarfallio stroboscopico, intensificato dall'altrettanto intelligente trucco di far passare il segnale dei bassi originale attraverso il canale sinistro dell'altoparlante e l'impulso minuziosamente ritardato attraverso l'altoparlante destro.
Così ricorda Moroder: "Il Moog era davvero divertente da usare, ma il problema era che si scordava dopo pochi minuti. Era un disastro. Con 'I Feel Love', credo che facessimo venti o trenta secondi, poi ci fermavamo. Poi tornavamo indietro, lo accordavamo e ricominciavamo. Era un bel lavoro".
Tutto quello che si sente nella canzone è creato dalla macchina, ad eccezione ovviamente della voce di Donna Summer e della batteria, che il Moog non riusciva a fornire in maniera soddisfacente per Moroder: parzialmente rinunciando alla creazione di un brano completamente elettronico venne chiamato un batterista, già all’epoca veterano, e che nei successivi anni ’80 avrebbe prodotto Billy Idol e "Don't You (Forget About Me)" dei Simple Minds: Keith Forsey. Venne deciso di registrare individualmente ogni parte di batteria, per una completa separazione del suono: un "suono totalmente pulito" anche se il batterista riteneva la cosa “piuttosto innaturale e controintuitiva, che frustrava il modo naturale di suonare. Il tuo corpo deve ballare se vuoi che le persone ballino". In questo caso Forsey si ritrovò a suonare la cassa, o il rullante, "per 15 minuti consecutivi. Gli altri ragazzi lasciavano la cabina dello studio e andavano a bere una tazza di tè, lasciandomi lì da solo a farlo".
Ma anche Donna Summer mise la sua firma sul brano: dopo aver familiarizzato con il testo, si presentò in studio di registrazione e incise la traccia vocale del brano in un solo take. Nonostante non fosse stata coinvolta nella produzione del brano, riuscì comunque a influenzarlo profondamente con il suo carisma e la sola voce. Per "I Feel Love", la Summer è riuscita a fornire una voce quasi ultraterrena, usando quella che è nota come "voce di testa", sospirata e angelica, in contrasto con la "voce di petto" che si usa normalmente nelle registrazioni.
Il successo mondiale del brano prese di sorpresa proprio Giorgio Moroder, mettendo in ombra tutte le altre tracce dell'album. Fino ad allora la musica disco era suonata dall’orchestra! Quello era il primo brano basato interamente sull'assenza dell'orchestra...
e sappiamo poi come è finita.
LA TRADUZIONE IN ITALIANO DEL TESTO DI I FEEL LOVE
“La sensazione di sospensione dal tempo, di essere persi in un ciclo di estasi o fantasticherie, deriva anche dal testo incredibilmente semplice e breve, in cui frasi come "heaven knows" o "fallin' free" sono ripetute cinque volte ciascuna. Il tessuto melodico della strofa si sposta in un ritornello dolcemente ascendente della frase del titolo, di per sé un'espressione strana, dal momento che "I feel love" non è davvero qualcosa che ti troveresti a dire in qualsiasi situazione amorosa del mondo reale. Intransitivo e aperto, suggerisce uno stato rapsodico dell'essere innamorati dell'amore.”
Ooh, è così buono, è così buono
È così buono, è così buono
È così buono
Ooh, il cielo lo sa, il cielo lo sa
il cielo lo sa, il cielo lo sa
il cielo lo sa
Sento l’amore, sento l’amore
Sento l’amore, sento l’amore
Sento l’amore
In caduta libera, In caduta libera
In caduta libera, In caduta libera
In caduta libera
Ooh, tu ed io, tu ed io
Tu ed io, tu ed io
Tu ed io
Sento l’amore, sento l’amore
Sento l’amore, sento l’amore
Sento l’amore
Sento amore, sento amore, sento amore
Ooh, Ti prenderò, ti prenderò
Ti prenderò, ti prenderò
Ti prenderò
Ooh, cosa fai, cosa fai
cosa fai, cosa fai
cosa fai
Sento l’amore, sento l’amore
Sento l’amore, sento l’amore
Sento l’amore
CURIOSITA':
- Il testo avrebbe dovuto essere scritto da Summer e Bellotte, su richiesta della stessa cantante, affascinata dall’interessante progetto. Quindi una sera, dopo aver terminato le musiche con Moroder, Pete andò a casa di Donna. La cantante era però al telefono e così lui decise di mettersi a lavoro nel frattempo. Dopo aver aspettato tre ore e con il testo a quel punto completo, la vide arrivare scusandosi per il contrattempo. Così si giustificò: "Senti, mi dispiace davvero, ma sono stata al telefono con il mio astrologo a New York. Stavamo discutendo della mia relazione", ha ricordato Bellotte della loro conversazione. "Stava con un ragazzo di nome Peter Mühldorfer, ma aveva appena incontrato Bruce Sudano dei Brooklyn Dreams, di cui si era innamorata", ha continuato. "Ha chiamato l'astrologo perché voleva esaminare il segno zodiacale e le carte di Bruce; l'astrologo aveva insistito che Bruce era fatto per lei. È scesa e ha detto: 'Ho preso la mia decisione'".
- Per chi volesse ascoltare l’album ecco cosa troverete: la title track presenta i corni oscillanti di una band da ballo degli anni '40. "Love's Unkind" salta all'era dei gruppi femminili dei primi anni '60. Il ricordo del suono Motown in "Back in Love Again" assomiglia molto a "Baby Love" delle Supremes. Gli anni '70 sono stati rappresentati dal funk alla LaBelle di "Black Lady" e dalla discoteca di "Take Me"; prima della musica del futuro il tutto si placa con quello che fu lanciato “erroneamente” come primo singolo ovvero “Can't We Just Sit Down (And Talk It Over)” e si arriva al brano più famoso di questo concept album che è "I Feel Love", l'idea di una canzone e di un suono che viene dal domani.
- Molti fan e critici del rock sembravano credere che l'euro-disco elettronica prodotta da Moroder e il suo team era in realtà musica robotica che suonava letteralmente da sola. Intervistato da NME nel 1978, Moroder derise l'idea che le macchine fossero al comando. "Anche se usi sintetizzatori, sequencer e drum machine, devi configurarli, per scegliere esattamente cosa farai fare. Non ha senso dire che facciamo tutta la nostra musica automaticamente". A volte è stato più facile ottenere il suono che stavi cercando con la nuova tecnologia, ha aggiunto, "ma il più delle volte è almeno 10 volte più difficile ottenere un buon suono di sintetizzatore rispetto a uno strumento acustico".
- Ancora due curiosità sul brano: “La prima è che nessuno dei suoi creatori ha pensato molto quando fu prodotto "I Feel Love". Intesa come una normale traccia dell'album, il processo di registrazione principale della canzone ha richiesto solo tre ore. (Il missaggio ha richiesto molto più tempo.) "Non significava nulla per noi, in termini di pensare di aver fatto qualcosa di speciale", ricorda Bellotte. Fu il boss di Casablanca Neil Bogart – un archetipo del "discografico" del music-biz, nella misura in cui aveva un istinto ineguagliabile per le canzoni che avevano un potenziale commerciale – che insistette sul fatto che "I Feel Love" dovesse essere pubblicato come singolo. L'altra grande ironia è che i suoi creatori non solo non sono riusciti a vedere l'importanza di ciò che avevano creato, ma non ne hanno nemmeno visto l'impatto. Moroder e Bellotte non andavano quasi mai in discoteca, quindi non hanno assistito alla frenesia che suscitava sulle piste da ballo di tutto il mondo, la sensazione di un improvviso salto nel domani. "Né io né Giorgio sappiamo ballare", ride Bellotte. Quando gli è stato chiesto come avesse avuto una tale sensibilità per la musica dance se non avesse mai ballato, Moroder ha risposto: "Battevo i piedi in studio". Secondo Bellotte, la coppia era troppo impegnata per andare in discoteca. Nel loro periodo di massimo splendore come produttori di successi, vivevano una vita estremamente regolare: iniziavano a lavorare in studio intorno alle 10 del mattino, finivano puntualmente alle sei e si rifugiavano in uno dei migliori ristoranti di Los Angeles. (A metà del 1978, l'operazione si era trasferita da Monaco di Baviera alla capitale mondiale dell'intrattenimento). La cucina raffinata era il loro vizio solitario: anche se esistono foto di Moroder che indossa una collana d'oro a forma di lama di rasoio del tipo "tagliare le linee" annidata tra i peli del petto, nessuno dei due partner ha partecipato all'edonismo dilagante dell'era della discoteca. Bellotte dice che non fumavano, bevevano o assumevano droghe. Moroder dice che era a letto quando i fan della musica ballavano al ritmo dei suoni che avevano prodotto.”
- • Mi è stato richiesto di raccontare qualcosa su uno dei più famosi remix di “I feel Love” e cioè quello di Patrick Cowley: iniziò a girare furtivamente su acetato tra i DJ della scena gay, sicuramente non autorizzato dagli autori ma portando il brano alla durata di 15:45 con l’aggiunta di percussioni ed altri effetti sonori, ovviamente creati con strumentazione elettronica e quasi oscurando l’originale. Questa versione fece la fortuna di Cowley, descritto come il "Giorgio Moroder americano", in quanto fu il suo primo successo come produttore a cui seguirono, tra l’altro, "You Make Me Feel (Mighty Real)" per Sylvester e il brano "Menergy" a suo nome. Solo nel 1982 il remix venne pubblicato ufficialmente e per l’ascolto questo il link: https://www.youtube.com/watch?v=I_wgdeozSeU
I LUOGHI:
- Monaco di Baviera. Se per molti di noi è solo la città dell’Oktoberfest, per Giorgio Moroder fu invece la città dove poté aprire il suo studio di registrazione chiamato “Musicland Studios”, in un sottoscala dell'Arabella House (che oggi è diventato lo Sheraton München Arabellapark Hotel) nel quartiere di Bogenhausen. È qui che è nata la nostra canzone ma, per vedere tutti gli altri album registrati in questi studi, basta andare su https://it.wikipedia.org/wiki/Musicland_Studios
LE DATE:
- Pur essendo stato registrato nel 1976, uscì ufficialmente come singolo il 2 luglio 1977. L’album era già stato pubblicato il 13 maggio 1977 e parallelamente il primo singolo lanciato fu "Can't We Just Sit Down (And Talk It Over)" che presentava sul lato B proprio “I Feel Love”. Accortisi del successo della nostra canzone il 2 luglio fu deciso di invertire i due lati del 45 giri e così iniziò la scalata verso le vette delle classifiche. Donna Adrian Gaines, conosciuta con il suo nome d’arte di Donna Summer era nata il 31 dicembre 1948. Pur non essendo mai stata fumatrice, a causa di un cancro ai polmoni la cantante è deceduta il 17 maggio 2012 (forse per l’inalazione di fumi tossici e polveri l’11 settembre del 2001 poiché il suo appartamento era situato nei pressi delle torri gemelle). Giovanni Giorgio Moroder è nato il 26 aprile 1940 e Peter John “Pete” Bellotte è invece nato il 28 agosto 1943.
LE COVER: (dal sito secondhandsongs.com)
- Più di settanta quelle registrate e scorrendo la lista si rimane stupiti per alcune star che hanno reinterpretato il brano: innanzitutto i Red Hot Chili Peppers che lo hanno eseguito live, poi c’è il gruppo dark dei Balaam & The Angel, Klaus Nomi, Tina Charles, i Blue Man Group e anche Blondie che ha sempre amato questa canzone. Ci sono due italiane nel gruppo: Giorgia e nel 1988 anche Cicciolina di cui però non c’è alcuna documentazione video. Ho lasciato per ultima la versione più famosa, incisa da una coppia all’epoca nel pieno del successo e cioè Jimmy Sommerville (anche se sarebbe più corretto dire Bronski Beat) insieme a Marc Almond che lanciarono un super mix di due brani della regina della disco ovvero: “Love to Love You Baby” e “I Feel Love” insieme con “Johnnie Remember Me” brano del 1961 di John Leyton e vendettero 300000 copie.
ALTRE TRE CANZONI IN CINQUE RIGHE:
- Non può mancare tra i tre brani “Love To Love You Baby” nella versione da quasi 17 minuti e 23 orgasmi simulati. Poi sicuramente “Hot Stuff” dall’anno 1979, tratto dall’album Bad Girl (il cui singolo omonimo non mi è mai piaciuto). Il terzo brano lo ripesco dal nostro album ed è la title-track ovvero “I remember Yesterday” dedicato alle band da ballo degli anni '40.
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recensioni
Crediti:
per alcune parti del testo:
- https://site.unibo.it/canadausa/it/articoli/donna-summer-queen-of-disco-e-musica-del-futuro#
- https://pitchfork.com/features/article/song-from-the-future-the-story-of-donna-summer-and-giorgio-moroders-i-feel-love/
- https://faroutmagazine.co.uk/donna-summer-giorgio-moroder-made-i-feel-love/
- https://it.wikipedia.org/wiki/Giorgio_Moroder
per il testo in italiano:
per la foto della copertina:
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