092. YOU'RE THE FIRST, THE LAST, MY EVERYTHING (Barry White) - 200 canzoni 200 storie

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092. YOU'RE THE FIRST, THE LAST, MY EVERYTHING (Barry White)

Articolo pubblicato il  13 agosto 2024



Fumava tra i sette e gli otto pacchetti di sigarette al giorno,
fu in sovrappeso per la maggior parte della sua vita adulta, pesando fino a 375 libbre (170 kg).
 
Mentre era in dialisi e in attesa di un trapianto di rene, nel maggio 2003, ebbe un grave ictus,
e non riuscendo a ricevere un nuovo rene, morì per arresto cardiaco a 58 anni.
Ma finché l'amore vivrà, vivrà anche Barry White.
Si, perché tra tutti gli autori di brani d’amore, quello che ne ha fatto il suo tratto distintivo, quello che ha tracciato la via della seduzione raffinata, e li ha resi ballabili è stato proprio “the Walrus of Love”: il tricheco dell’amore.
Senza soffermarsi sulla sua vita (che potrete leggere nelle curiosità) iniziamo raccontando gli inizi di Barry White nel mondo della musica. Durante gli anni ’60 White fece molta gavetta cercando il proprio spazio, cantando in alcuni gruppi e cercando dei contratti con qualche etichetta; insieme all’amico Paul Politi scrisse e produsse alcuni brani di altri cantanti che furono discreti successi in USA ed in UK tanto da portargli, come produttore, un contratto con una major.
Erano arrivati gli anni ’70 e la sua fortuna cominciò quando scoprì e produsse un trio di voci femminili chiamato “Love Unlimited”: nel giro di due anni White riuscì a portarle nelle prime posizioni delle classifiche americane. Non contento di questo esperimento alla produzione, Barry White compose delle canzoni per un cantante solista maschile e ne produsse delle demo, suonate e cantate da lui stesso. Certamente non era sua intenzione cantarle in prima persona, ma i capi della sua etichetta insistettero perché fosse lui il cantante; visto tale sostegno, scrisse ancora qualche pezzo ed il suo primo album solista era praticamente pronto. Era il 1973 ed il suo primo successo come cantante, "I'm Gonna Love You Just a Little More Baby", salì al #1 della classifica Billboard R&B e al #3 della classifica Billboard Pop rimanendo nella top 40 per molte settimane. Anzi, sulla scia di questo esito, riuscì addirittura a pubblicare un secondo album sempre in quel 1973 che raggiunse nuovamente la vetta della classifica R&B degli album ed il singolo "Never, Never Gonna Give Ya Up” arrivo al #7 nella Billboard Hot 100.
Quello era proprio il suo anno fortunato perché Barry White creò un terzo progetto chiamato “The Love Unlimited Orchestra”, un gruppo orchestrale di 40 elementi da utilizzare originariamente come band di supporto per il gruppo femminile “Love Unlimited”. Nel 1973 pubblicò un singolo scritto da lui e suonato dall'orchestra che raggiunse il #1 della classifica Billboard Pop.
Si, era proprio quel "Love's Theme" che tutti conosciamo benissimo. ( https://www.youtube.com/watch?v=8YS7sWCG_ZE&t=14s )
E qui inizia la storia di “You're The First, The Last, My Everything” brano che quest’anno compirà la bellezza di cinquant’anni.
Un amico di lunga data del nostro Barry, che tra l’altro lo aveva aiutato nei suoi periodi più neri quando più volte aveva portato giochi e forse anche cibo ai suoi figli, si chiamava Peter Sterling Radcliffe; Barry White non aveva dimenticato l’amico di un tempo soprattutto quando le cose avevano iniziato a girare per il verso giusto e, a colpi di successi, aveva cominciato a ritagliarsi un posto nel mondo della musica. Radcliffe che di mestiere era polistrumentista, cantante, direttore d'orchestra ma anche cantautore aveva scritto nel 1953 una canzone country dal titolo “You're My First, You're My Last, My In-Between” che però era rimasta nel cassetto: tu sei per me l’inizio e la fine ma anche tutto quello che c’è in mezzo!
Un bel giorno White si trovava nello studio di registrazione insieme a Tony Sepe, cantautore e produttore di chiare origini italiane, quando si presentò l’amico Radcliffe portando “in dono” quel brano mai inciso prima. A dire il vero non si sa come fu fatta ascoltare ai due quella canzone, se registrata su un nastro o eseguita al momento, tant’è che Sepe si mise subito di traverso ritenendo il brano datato e, si dice, che si fece una sonora risata per la parte ritmica scandita dagli zoccoli di cavallo. Giratosi però verso Barry White restò a bocca aperta quando il cantante così si espresse: “Sterling, questa canzone è un successo. Sterling, voglio che tu stia lontano dalla mia faccia per le prossime due o tre settimane. Quando tornerai, farai parte di un successo”. E ci lavorò molto insieme a Tony Sepe, tanto che quest’ultimo venne inserito come uno dei tre autori del brano.
Così White ha raccontato questo lavoro in una intervista a Billboard: Cambiando il genere da country a disco, vennero mantenuti i cambi di accordi e parte della melodia di Radcliffe, ma aggiunse anche la sua melodia e quasi tutti i nuovi testi. "Ho sentito cosa c'era dentro quella canzone". La maggior parte dei cambiamenti gli sono venuti durante una sessione di registrazione “di prova”, quando sembrava che la canzone non stesse per funzionare. "Sono andato in studio e ho composto la mia melodia fino in fondo. Metà delle parole in esso contenute le ho cambiate proprio davanti al microfono". Quando Radcliffe sentì il risultato finale, pianse.
La previsione di Barry White in effetti si avverò ed il brano con una leggera modifica nel titolo fu inserito nel suo terzo album che, come i primi due, raggiunse la vetta della classifica degli album R&B negli States. Poco prima della sua uscita, ad anticipare l’album, fu lanciato l’altro pezzo forte ovvero "Can't Get Enough of Your Love, Babe" che raggiunse la vetta della Billboard.
Non appena si era esaurita la fase ascendente del primo singolo, fu lanciata la nostra canzone che andò a piazzarsi però “solamente” al #2 della classifica dei singoli, battuta dalla versione di Elton John del brano dei Beatles “Lucy in the Sky with Diamonds”; e siccome l’inglese aveva vinto in America, nella terra d’Albione le posizioni si capovolsero e “You’re the first…” arrivò first mentre Elton John non andò oltre alla decima posizione.
Curiosamente l’unico altro paese dove la canzone si piazzò in testa alle classifiche fu l’Italia.
Barry White usa in questa canzone, come in molti altri suoi brani, una introduzione sussurrata: una specie di corridoio che ci porta dolcemente al ritornello; sicuramente un trucchetto per permettere ai disc jockey di mixare l’intro sulla canzone precedente prima di andare in dissolvenza.
Negli anni seguenti Barry White pubblicò altri 17 album come solista e 9 come produttore della Love Unlimited Orchestra.
Restò attivo fino a pochi mesi prima della sua morte ma ormai la febbre della “disco” era calata e riuscì ad inanellare tra gli anni ottanta e novanta pochissimi successi.
Chissà quanti bambini sono nati grazie alle sue canzoni? Moltissimi direi, anche perché la sua stella polare è sempre stata l’amore; queste le sue parole:
"Tutti per me devono scegliere un argomento di cui parlare nella musica
se vuoi diventare un vero compositore.
Il mio è l'amore, perché so che quando un uomo fa l'amore,
l'ultima cosa a cui pensa è la guerra"



LA TRADUZIONE IN ITALIANO DEL TESTO DI  “YOU'RE THE FIRST, THE LAST, MY EVERYTHING”

Ce l'abbiamo fatta, insieme, vero?
Abbiamo decisamente messo insieme le nostre cose, vero piccola?
Non è bello?
Voglio dire, davvero, quando ti siedi e ci pensi
Non è veramente, veramente bello?
Posso facilmente sentire che sto scivolando sempre più lontano
Quel super mondo tutto mio
Nessun altro se non te... ed io
Ce l'abbiamo fatta insieme piccola

Ahh, la prima, l'ultima, il mio tutto.
sei la risposta a tutti i miei sogni
Tu sei il mio sole, la mia luna, la stella che mi guida
Una cosa meravigliosa tutta mia, questo è quello che sei
Io lo so che ce n’è una, solo una come te
Non c'è possibilità che ne abbiano fatte due
Sei tutto quello per cui io vivo
Terrò il tuo amore per sempre
Tu sei la prima, tu sei l'ultima, tu sei il mio tutto.

In te, io ho scoperto così tante cose
che solo un nuovo amore poteva portare.
Non vedi che tu
tu mi fai sentire in questo modo
Sei come la prima rugiada mattutina
In un nuovo giorno

Vedo così tante possibilità
Di amare te, fino alla fine dei miei giorni
Tu sei la mia realtà, ma io sono perso in un sogno
Tu sei la prima, sei l'ultima, sei il mio tutto.

Io lo so che ce n’è una, solo una come te
Non c'è possibilità che ne abbiano fatte due.
Ragazza tu sei la mia realtà,
ma io sono perso in un sogno
Tu sei la prima, tu sei l'ultima, tu sei il mio tutto.

Io e te piccola
Solo io e te
Ya, tu sei la prima,
sei l'ultima,
sei il mio tutto.

CURIOSITA':
  • Barry White non sapeva né leggere né scrivere musica e malgrado ciò fu un prolifico cantautore e produttore, conosciuto dai suoi musicisti come "il Maestro", per la sua capacità di costruire arrangiamenti lussureggianti e melodie orecchiabili attorno ai suoi insidiosi groove. La combinazione della sua voce basso-baritonale, della strumentazione sensuale e del suo soggetto preferito (l'amore ovviamente) ha reso le registrazioni di White irresistibili per entrambi i sessi e, nonostante la corporatura ingombrante che ha ispirato il suo soprannome "Il tricheco dell'amore", è diventato un sex symbol. "La gente usava la mia musica per fare l'amore, dicevano che ero il solo uomo capace di provocare l’esplosione demografica" "Le donne usavano la musica per far sì che il loro uomo si relazionasse meglio con loro. Gli uomini usavano la musica per far entrare le loro donne nell'umore giusto".
  • Ecco un po’ della sua vita: Barry White è nato a Galveston, in Texas, ma è cresciuto a Los Angeles. All'insaputa di sua madre, suo padre era già sposato con un'altra donna, quindi lei gli diede il suo cognome. La madre Sadie era un'insegnante di pianoforte e gli insegnò ad armonizzare quando aveva quattro anni. Il giovane Barry White cantava e suonava l'organo con il coro della sua chiesa locale e padroneggiava vari altri strumenti, e all'età di 11 anni, fece il suo debutto discografico, suonando il pianoforte nel successo doo-wop di Jesse Belvin del 1956 "Goodnight My Love". Due anni dopo, il primo degli eventi che segnarono la sua vita: “Un giorno mi sono svegliato e ho parlato con mia madre e mi sono spaventato a morte. Le ho detto buongiorno, si è fermata, io mi sono fermato, ci siamo guardati. È stata la cosa più devastante che abbia mai vissuto in tutta la mia vita.” La sua voce era diventata quella di un adulto! Cresciuto in uno dei quartieri meno “bene” di Los Angeles, Barry ed il fratello minore Darryl si crearono una fama di duri, ma all'età di 16 anni finì in prigione scontando sette mesi per aver rubato pneumatici; "In prigione, ho sentito 'It's Now or Never' di Elvis Presley - è stato un risveglio, come se qualcuno mi avesse colpito con una mazza da baseball in faccia. Quando sono uscito, ho giurato a me stesso: mai più". Passarono però poche settimane e fu arrestato nuovamente questa volta per tentato omicidio ma, per sua fortuna, la sua presunta vittima uscì dal coma e diede una descrizione adeguata del suo aggressore, dimostrando così l'innocenza di White. Ha sposato la sua fidanzata del liceo, Mary, e hanno avuto due figli, ma per loro i tempi erano duri. White fece una serie di lavori saltuari, lavorando nei cantieri edili e vendendo giocattoli e giornali per provvedere alla sua famiglia. Nel frattempo, ha continuato a fare musica fino ad arrivare al successo. Nel 1974 White sposò Glodean James, la cantante delle Love Unlimited e si separarono nel 1988, ma furono ancora legalmente sposati fino alla morte di White nel 2003, anche se vissero vite separate. White ebbe quattro figli con la sua seconda moglie e riconobbe altri tre figli, ossia in totale nove.

I LUOGHI:
  • Los Angeles. Si ritorna in California, poiché qui passò la sua infanzia e la sua giovinezza nel quartiere di Watts, South Central di L.A. Quando divenne famoso White acquistò due enormi case nella San Fernando Valley.

LE DATE:
  • L’11 ottobre 1974 è la data di pubblicazione del 45 giri in USA ed il 25 nel Regno Unito. Il brano aveva visto la luce con la pubblicazione dell’album “Can't Get Enough” che venne lanciato il 6 agosto 1974. Barry Eugene Carter era nato il 12 settembre 1944 a Galveston, nel Texas, ed aveva preso dapprima il cognome della madre, scegliendo poi quello del suo padre naturale (Melvin A. White). Morì il 4 luglio 2003.

LE COVER: (dal sito secondhandsongs.com)
  • Ci sono una settantina di nuove versioni e scorrendo i vari interpreti l’occhio non poteva non cadere sulla versione di un altro musicista che ha raccontato l’amore con il suo sax, ovvero Fausto Papetti; per riascoltare con piacere questa versione il link è: https://www.youtube.com/watch?v=Y8PRhCP9y7c . Lo stesso anno 1975 anche il trombettista Nini Rosso ne propose una sua versione.

ALTRE TRE CANZONI IN CINQUE RIGHE:
  • Questa volta ho deciso di seguire la classifica delle più ascoltate su Spotify per scegliere altri tre brani, sottolineando che in testa c’è la nostra canzone. A seguire “Can't get enough of your love, babe” proprio la canzone già ricordata dello stesso album del 1973; poi “Let the music play” dall’omonimo album del 1976 e, della serie anche le cover le faccio nel mio stile…, “Just the way you are” lanciata da Billy Joel nel 1977 e rifatta da White l’anno dopo.

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