088. TRUE COLORS (Cyndi Lauper)
Articolo pubblicato il 1° luglio 2024
Ad ognuno di noi è successo di perdere qualcuno a cui
si voleva bene.
Questa storia la dedico alla mia mamma!
Anche a Cyndi Lauper successe all’inizio del 1986: perse un suo amico, uno dei migliori suoi amici, che morì a causa dell’AIDS.
Ma andiamo con ordine per rivivere la storia di “True Colors”.
Gli interpreti sono essenzialmente tre: Billy Steinberg e Tom Kelly nonché naturalmente la nostra Cyndi; i primi due erano un’affermata coppia di autori di canzoni (ad esempio è loro “Like a Virgin” di Madonna) con il primo a comporre i testi ed il secondo a musicarli. Steinberg, da buon scrittore, un giorno ebbe un’idea per un testo da dedicare alla propria madre che cominciava con queste parole: “Hai una lunga lista con così tante scelte, come un ventriloquo con tante voci, e i tuoi amici dell’alta società ti dicono come scegliere; hai troppe facce nel tuo kit per il trucco, ma vedo i tuoi veri colori brillare”. Ancor più riuscito era il ritornello: “I see your true Colors, Shining through” che, forse nato prima, veniva agganciato dalla strofa. Così Billy Steinberg racconta il momento in cui lesse queste parole a Tom Kelly, ecco cosa gli disse: “Accidenti, quel ritornello ha un enorme fascino universale, potrebbe essere cantato da chiunque a chiunque. Potrebbe essere un genitore per un figlio, un amico per un amico, potrebbe essere per o su chiunque. D'altra parte, il testo della strofa che hai scritto, anche se è molto poetico e molto interessante, sembra parlare specificamente di qualcuno con amici altolocati.”
Questa constatazione mise in crisi il buon Steinberg che, orgoglioso di aver scritto quella strofa su sua madre, si era però reso conto che il testo mancasse di universalità e tentò di riscriverlo, ma proprio a questo punto arrivò l’imponderabile ovvero il blocco dello scrittore.
Si racconta anche che il duo Steinberg & Kelly fece sentire la prima versione a Kenny Rogers, che all'epoca lavorava con il produttore dei Beatles George Martin. I due ascoltarono la canzone, e George Martin dimostrò molto interesse, cosa che spinse gli autori a finire “True Colors”.
Pure Tom Kelly aveva intravisto in quell’abbozzo di testo il materiale per una grande canzone e cominciò a pungolare l’amico affinché portasse a termine quel testo; l’unica immagine che frullava nella mente di Steinberg erano degli occhi tristi e su ciò voleva ripartire ma non ci riusciva proprio finché non si sono seduti entrambi a lavorare su quelle parole ed alla fine sono usciti i versi che sentiamo ancora oggi quando ascoltiamo quella canzone.
ll più era fatto, poiché la parte musicale era già stata pensata da Kelly sulla falsa riga di “Let it be” dei Beatles o “Bridge Over Troubled Water” di Simon & Garfunkel: una specie di ballata gospel moderna; così fu inciso un demo con il pianoforte per presentarla ai possibili interpreti. La prima prescelta era la canadese Anne Murray, cantante pop, ma anche country, molto conosciuta al tempo negli States che però non accettò la canzone! E qui entra in scena la terza protagonista di questa storia che è ovviamente la cantante che ha reso immortale questa canzone.
Strano fenomeno quello rappresentato da Cyndi Lauper: alla non più tenera età di trent’anni, alla fine del 1983, aveva monopolizzato MTV e il pubblico americano con la sua stravaganza e con le sue canzoni: “una Muppet new-wave con i capelli al neon, vestiti da negozio dell'usato e una voce che sembrava che Joe Cocker avesse avuto una bambina con Betty Boop.” Il suo album di debutto “She's So Unusual” aveva venduto sei milioni di copie, mandando quattro singoli nella top 10 e l’unica ballata dell’album “Time After Time” alla #1 della Billboard.
Come molti sanno, ripetersi con il secondo lavoro è molto, molto difficile e Cyndi Lauper decise così di cambiare rotta: un rischio forse calcolato o forse solo un azzardo! L’artista, durante la preparazione del nuovo lavoro, si imbatté in questo gioiello grezzo e lo trasformò nella canzone che tutti conosciamo: così ha dichiarato in alcune interviste: “Ho fatto tutto il possibile per trasmettere l'emozione pura […] Volevo che fosse davvero qualcosa che nascesse dell’interno e che andasse dritto nell’interno di chi ascolta. […] Era come se avessi rimosso tutto dalla superficie e quella lì fosse la vera me, i miei veri sentimenti.”
La cantante abituata a scrivere testi e musica, si trovò ad interpretare il brano scritto da altri e, con la coproduzione di Lennie Petze, decise di stravolgere la parte musicale, facendola sua e quasi sussurrando parte delle parole del testo. Ecco il perché di questa scelta: “Ho capito che doveva essere una voce che ti sussurra – una voce che è quasi infantile, in modo che parlasse al DNA di base – la parte più morbida e gentile di un essere umano. Senti una voce che ti sussurra e ti dice: 'Andrà tutto bene'”.
Se si può trovare qualcosa di negativo nella canzone, qualcuno dice che la parte musicale è molto datata e il messaggio che lancia è molto semplicistico, si può per contro affermare che “le canzoni pop possono essere banali e semplicistiche, e possono anche essere datate. "True Colors" se la cava perché irradia una bontà pura e travolgente. Sembra un amico che ti parla.”
Qualche parola sul video https://www.youtube.com/watch?v=LPn0KFlbqX8 : diretto dalla coreografa americana Patricia Birch, ricevette una heavy rotation su MTV che contribuì al suo successo permettendo di raggiungere la posizione #1 della Billboard (seconda ed ultima canzone della Lauper a raggiungere quel traguardo). Il video è pieno di immagini legate tra loro dalla sabbia; inizia e finisce con la cantante che batte su un tamburo in una stanza buia e verso la fine del video, la scena ricorda quella che sarà la foto di copertina dell'album.
“True Colors” forse non sarà la migliore canzone di Cyndi Lauper, e forse non è nemmeno la sua più famosa.
Ma “True Colors” è probabilmente la canzone di Cyndi Lauper che ha offerto più conforto
alla maggior parte delle persone che l’hanno ascoltata nel corso di questi decenni.
LA TRADUZIONE IN ITALIANO DEL TESTO DI “TRUE COLORS”
Ogni strofa di “True Colors” affronta diverse forme di dolore emotivo e offre speranza e comprensione. Il ritornello funge da inno rassicurante che esorta le persone a far risplendere i loro veri colori, ricordando loro che non sono soli nelle loro esperienze. Dalla sua uscita, “True Colors” è diventato un inno all'accettazione e all'espressione di sé che trascende il tempo e risuona per il pubblico di tutto il mondo.
Tu con gli occhi tristi
non scoraggiarti
Oh, ho capito che
è difficile trovare il coraggio
in un mondo pieno di gente.
Puoi perdere di vista tutto
e l'oscurità dentro te
può farti sentire così piccolo
Ma io vedo i tuoi colori veri
che risplendono dentro te
vedo i tuoi colori veri
ed è per questo che ti amo
quindi non avere paura di mostrarli
I tuoi colori veri
I colori veri sono belli
come un arcobaleno
Mostrami un sorriso allora,
non essere triste, non riesco a ricordare
l'ultima volta che ti ho visto ridere.
Se questo mondo ti fa impazzire
ed hai già caricato su di te tutto ciò che riesci a sopportare
puoi chiamarmi
perché sai che io sarò lì per te.
E io vedo i tuoi colori veri
che risplendono dentro te
vedo i tuoi colori veri
ed è per questo che ti amo
quindi non avere paura di mostrarli
I tuoi colori veri
I colori veri sono belli
come un arcobaleno
(Non riesco a ricordare l'ultima volta che ti ho visto ridere)
Se questo mondo ti fa impazzire
ed hai già caricato su di te tutto ciò che riesci a sopportare
puoi chiamarmi
perché sai che io sarò lì per te.
E io vedo i tuoi colori veri
che risplendono dentro te
vedo i tuoi colori veri
ed è per questo che ti amo
quindi non avere paura di mostrarli.
I tuoi colori veri
colori veri
i colori veri risplendono
Vedo i tuoi colori veri
ed è per questo che ti amo
quindi non aver paura di mostrarli
i tuoi colori veri
I colori veri sono belli
come un arcobaleno.
CURIOSITA':
- La canzone è diventata uno degli inni della comunità LGBT. La profondità della canzone è stata acuita dalla prematura morte a causa dell'HIV/AIDS di Gregory Natal, strettissimo amico della cantante. Così lei ricorda: “Ho visto ciò che stava accadendo in quel momento come una violazione dei diritti civili delle persone. Essendo un amico e un membro della famiglia della comunità, ho semplicemente detto: 'Sai una cosa, non starò in silenzio'.” Sicuramente anche la figura dell’arcobaleno, simbolo di quella comunità, e le parole di conforto anche per chi si sente escluso sono dei motivi di questa scelta. Wikipedia ci ricorda che anni dopo, Cyndi Lauper ha co-fondato il True Colors Fund, un'organizzazione senza scopo di lucro dedicata a sradicare il fenomeno dei giovani LGBT senza fissa dimora. Il 13 dicembre 2022, la Lauper ha eseguito la canzone alla cerimonia in cui il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha firmato il Respect for Marriage Act.
- “True Colors”, apparsa come “True Colours” in UK, è un brano molto usato negli spot pubblicitari; non più tardi di qualche settimana fa è stato utilizzato per il commercial di Dixan, ma ricordo che anni fa faceva da sottofondo agli spot di Kodak (produttori di pellicole per le vecchie macchine fotografiche).
- Mentre la copertina dell’album è accettabile, bisogna dire che la copertina del 45 giri è veramente insufficiente; l’unica nazione dove è stata utilizzata per il singolo la cover dell’album è la Bolivia! Bravi.
I LUOGHI:
- New York. Già molte volte nominata, anche stavolta è il luogo più legato alla canzone ed alla sua cantante che visse comunque un periodo anche nel Vermont all’incirca quando aveva diciassette anni.
LE DATE:
- L’album venne rilasciato il 15 settembre 1986, ma il nostro brano era stato lanciato negli USA a fare da apripista il 25 agosto 1986. Cynthia Ann Stephanie Lauper detta Cyndi era nata il 22 giugno 1953 e pertanto trentatreenne all’uscita del brano.
CYNDI LAUPER E L’ITALIA:
- Malgrado la sua chiara e totale “americanità”, la madre della nostra Cyndi (Catrine Gallo) era di origine italiana, più precisamente della Sicilia, mentre il padre era di origine svizzero-tedesca e discendente diretto di Christen Lauper, un leader della guerra contadina svizzera del 1653.
LE COVER: (dal sito secondhandsongs.com)
- L’indicatore che la canzone ha colpito nel segno è il numero altissimo di cover e versioni, quasi duecento registrate. La più famosa è quella di quel furbacchione di Phil Collins. Ma ci sono anche quelle di Maggie Reilly, Elaine Paige, Eva Cassidy, Aztec Camera e Justin Timberlake. Quello che salta all’occhio è l’uso della canzone in moltissimi talent, io ne ho contati una dozzina, quasi fosse un metro di paragone per misurare le capacità interpretative dei giovani partecipanti.
ALTRE TRE CANZONI IN CINQUE RIGHE:
- “Girls Just Want to Have Fun” e “Time After Time” non possono mancare per descrivere almeno parzialmente il fenomeno Cyndi Lauper. Entrambe queste canzoni sono contenute nel suo primo lavoro del 1983. Per la terza canzone, come al solito, vado a mio piacimento e segnalo la canzone che apre l’album “True Colors” ovvero “Change Of Heart”.
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recensioni
Crediti:
per alcune parti del testo:
per il testo in italiano:
- https://www.discogs.com/it/master/121742-Cyndi-Lauper-True-Colors/image/SW1hZ2U6MzMxODc5OA==
- https://www.discogs.com/it/master/64909-Cyndi-Lauper-True-Colors/image/SW1hZ2U6Mzk3ODIzNg==
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