085. IN THE ARMY NOW (Status Quo)
Articolo pubblicato il 6 marzo 2024
Se fino a ieri qualcuno mi avesse detto: “Status Quo”
io avrei risposto: “Whatever You Want”,
anche se ho fatto qualche anno di latino alle medie ed alle superiori!
Poi oggi, in giro per strada con le cuffiette, parte una canzone conosciutissima; una ballata di cui sapevo perfettamente il titolo ma mi sfuggiva l’autore. Capita a tutti alle volte di non ricordare chi canta una certa canzone ma quando sono andato a vedere di chi fosse mi si è aperto un mondo e siccome stavo iniziando un nuovo post, l’ho messo da parte, e ho capito che era il momento giusto, visti i tempi cupi in cui viviamo, per raccontare questa canzone antimilitarista.
Diciamo che per me è un salto nel buio, oscurità più assoluta sugli Status Quo, e pertanto mi istruisco sulla loro lunga parabola man mano che vado avanti in questa storia; in effetti il gruppo non era contemplato tra i duecento artisti che spero al meglio di raccontare ma l’eccezione è sempre dietro l’angolo e pertanto cambiamola questa “situazione precedente, o attuale, […] di fatto o giuridica, che nuovi eventi hanno mutato.”
Brevemente inquadriamo il soggetto con l’aiuto della nostra Wikipedia: “Gli Status Quo sono un gruppo musicale rock britannico caratterizzato da una forte vena boogie, che ha riscosso molto successo negli anni settanta. La formazione fu fondata dal bassista Alan Lancaster e dal chitarrista Francis Rossi nel 1962. Tra i pochi gruppi degli anni sessanta in grado di mantenersi sulla cresta dell'onda fino agli anni 2020, hanno costruito la loro carriera su un grande livello di successo durato decenni soprattutto nel Regno Unito, dove vengono considerati una sorta di istituzione nazionale. La band è una tra le più longeve del panorama musicale inglese e mantiene ancora una consistente popolarità internazionale. Autori di una vasta discografia, devono molto della loro fama alla produzione di un hard-boogie rock lineare e facilmente riconoscibile, fondato su una salda tecnica a intreccio tra chitarre elettriche, struttura di base essenziale in tre accordi e coinvolgenti esibizioni dal vivo. Dopo essere stati oggetto dai primi anni settanta di giudizi contrastanti e spesso altamente spregiativi, grazie all'elevato grado di longevità raggiunto e ad una rivalutazione della loro opera, hanno ottenuto una netta riabilitazione critica nell'ultima fase della carriera. […] Tra i primati detenuti figura anche il record del maggior numero di singoli piazzati nelle classifiche inglesi, più di sessanta hit dal 1968 al 2010.”
Le origini del gruppo risalgono proprio al 1962 quando due tredicenni che suonavano in una orchestra scolastica decisero di formare una loro band; i due erano Francis Rossi (voce e chitarra solista) e Alan Lancaster (voce e basso), a cui seguirono le entrate di John Coghlan alla batteria e di Rick Parfitt come secondo chitarrista. Con questa formazione nel 1968 trovarono il loro primo successo con la canzone “Pictures of Matchstick Men” a cui seguirono una serie sconfinata di hit ed album da top 3 nelle classifiche inglesi macinati nei seguenti quasi vent’anni.
Arriviamo così al 1984 quando alcuni screzi interni portarono allo scioglimento del gruppo: alla fine di quell’anno, dopo il concerto di addio, Rossi e Parfitt vennero convocati da Bob Geldof per partecipare alla incisione del singolo “Do They Know It's Christmas?” e a luglio dell’anno dopo ci fu l’ultima reunion della formazione storica con Lancaster al basso proprio come gruppo di apertura del Live Aid allo stadio londinese di Wembley.
Sembrava tutto finito, ma Rossi ricordando quel periodo, così dichiarò: “Alla fine fu necessario separarci. Ormai era diventato impossibile registrare in studio così come suonare dal vivo. Ricominciare senza Alan Lancaster fu doloroso, ma inevitabile” e dopo la battaglia legale (vinta) per l’utilizzo del nome, nel 1986 vide la luce il nuovo album “In the Army Now”.
Piccolo salto indietro, però, perché la nostra canzone vide la luce già cinque anni prima nelle fredde terre nord europee; infatti gli autori sono due fratelli olandesi, originari però del Sud Africa, Rob e Ferdi, che la interpretano con il loro gruppo “Bolland & Bolland”. La canzone viene incisa con il titolo di "You're in the Army Now” e raggiunge la vetta delle classifiche nel 1982 in Norvegia, Svezia e Finlandia ed un buon #9 in Sud Africa; questo è il video di quella prima versione https://www.youtube.com/watch?v=jo_6TT0YCFc&t=7s .
Forse perché aveva bisogno di un brano forte per la rinascita dopo la rottura, forse perché i tempi erano pronti per un vigoroso messaggio antimilitarista, tant’è che Francis Rossi, il sopravvissuto leader degli Status Quo, decise di investire su quel brano che aveva sentito per la prima volta mentre si trovava in Germania in una stazione radio “pirata” e ne aveva comprato una copia. Lo considerava “molto migliorabile, oltre che perfetto per la sua voce” e, negli anni, lo prova a suonare più volte, ma aspetta fino a quando sente che è il momento giusto per registrare questo tipo di canzone. In questa fase viene in parte modificato il testo e, a fianco delle due chitarre, vengono aggiunte le tastiere e i sintetizzatori per renderlo perfetto per i gusti di quel periodo. Rendendosi conto di aver snaturato il sound del gruppo, Rossi dichiarò: “Quando lo abbiamo registrato eravamo consapevoli di una cosa: sarebbe stato o un grandissimo successo oppure un flop colossale. Per fortuna è andata bene…”
Sì, andò effettivamente bene con un #2 in UK, e in molte altre classifiche europee finì al #1 o nella top 3, diventando uno delle maggiori hit internazionali della band.
E da ricordare è anche il bel video https://www.youtube.com/watch?v=EIxsPBbZ_b8 che mostra la durezza della vita dei soldati, sia nelle esercitazioni che in battaglia.
Sempre Wikipedia ci ricorda come quella canzone “divenne un inno tra i giovani obiettori di coscienza della allora Unione Sovietica, i quali, cogliendo il fervente clima di cambiamento dovuto alla nascente Perestrojka, si ponevano in aperta contestazione con la rigida politica bellica seguita fino a quel momento dal loro governo. Quando, nell'estate del 1988, gli Status Quo si recarono in tournée proprio in Unione Sovietica, furono ripagati da una massiccia partecipazione del pubblico moscovita dell'Olimpic Stadium, mentre le sospettose autorità russe seguirono l'evento con estrema attenzione e prima della loro ripartenza trattennero a lungo e sottoposero a certosina perquisizione ogni singolo pezzo del loro equipaggiamento da concerto”.
Proprio oggi quel sarcastico messaggio che lanciava la canzone è andato perduto e siamo impelagati in continue guerre che rischiano di espandersi in maniera non più controllabile.
Un piccolo sasso nel mare potrebbe essere quello di riascoltare più spesso questo brano e magari, utilizzando i canali che ognuno ha a sua disposizione, farla ascoltare a più persone possibile; tentare non costa nulla e magari ancora una volta… una musica può fare!
LA TRADUZIONE IN ITALIANO DEL TESTO DI “IN THE ARMY NOW”
“In the Army Now” venne scritta in memoria dei civili reclutati dall'esercito americano per combattere nella guerra in Vietnam, anche perché nel 1981 era ancora fresco il ricordo di quella guerra. “Il testo è strutturato in due distinte sezioni: nella prima parte della canzone vengono illustrate le lusinghe e le illusioni blandite dallo "Zio Sam" al fine di indurre i giovani all'arruolamento, con promesse di viaggiare, conoscere il mondo, encomi di eroismo della società civile e volti sorridenti.” Alle reclute viene assicurato che il loro servizio consisterà in una vacanza in una terra straniera" dove non faranno nient'altro che "stare a letto tutto il giorno" e arruolarsi nell'esercito vorrà dire essere considerati "gli eroi del loro quartiere".
Nella seconda parte, invece, la cruda realtà del fronte: attacchi bellici nel cuore della notte, ordine di sparare a vista a chiunque, bombe a mano, incursioni suicide, pericoli continui, disturbi emotivi e contrasti interiori sulle ragioni e sulla giustizia delle azioni di violenza vissute.Il pezzo si chiude con la domanda posta dal soldato a sé stesso sul far della sera quando, al calare dell'oscurità, ripercorrendo gli orrori della giornata, si chiede se tutto ciò sia illusione o realtà. In verità è una domanda retorica poiché egli ha compreso che le promesse dello "Zio Sam" erano del tutto ingannevoli, mentre la frase You Are in the Army Now (Sei nell'esercito adesso) si ripete più volte fino al termine accompagnata da un consistente crescendo sonoro, evidenziando senso di costrizione e mancanza di vie di uscita.”
Una vacanza in una terra straniera,
lo zio Sam fa del suo meglio!
Sei nell'esercito ora,
oh-oo-oh sei nell'esercito ormai
Ora ti ricordi cosa ha detto l'uomo alla leva,
niente da fare tutto il giorno se non restare a letto
Sei nell'esercito ora,
oh-oo-oh sei nell'esercito ormai
Sarai l'eroe del quartiere,
nessuno sa che te ne sei andato per sempre
Sei nell'esercito ora,
oh-oo-oh sei nell'esercito ormai
Volti sorridenti mentre aspetti di atterrare,
ma una volta che sei arrivato a nessuno frega niente
Sei nell'esercito ora,
oh-oo-oh sei nell'esercito ormai
Bombe a mano volano sopra la tua testa
Missili volano sopra la tua testa,
se vuoi sopravvivere alzati dal letto
Sei nell'esercito ora,
oh-oo-oh sei nell'esercito ormai
Gli spari risuonano nel cuore della notte, il sergente chiama
"Alzatevi e combattete!"
Sei nell'esercito ora,
oh-oo-oh sei nell'esercito ormai
Hai i tuoi ordini: meglio sparare a vista,
il tuo dito è sul grilletto ma non ti sembra giusto
Sei nell'esercito ora,
oh-oo-oh sei nell'esercito ormai
Sei nell'esercito ora,
oh-oo-oh sei nell'esercito ormai
Sta scendendo la notte e tu non puoi proprio vedere nulla,
ma questa è illusione o realtà?
Sei nell'esercito ora,
oh-oo-oh sei nell'esercito, nell'esercito ora
Sei nell'esercito ora,
oh-oo-oh sei nell'esercito ora
Oh-oo-oh sei nell'esercito, nell'esercito ormai
Oh-oo-oh sei nell'esercito, nell'esercito ormai
Oh-oo-oh sei nell'esercito, nell'esercito ormai.
CURIOSITA':
- Onore al merito agli autori della canzone. Il brano originale “You’re in the Army Now” dopo una breve Overture apre l'album “The Domino Theory”, primo lavoro dei Bolland. Il nome dell’LP, che è un concept album, si riferisce alla teoria politica che è stata alla base dell'invasione statunitense del Vietnam innanzitutto e poi dell'America Latina e di altre regioni. Per chi volesse questo è il link per l’ascolto su Spotify https://open.spotify.com/intl-it/album/64vFeUEMeMMzwsGOuTEhUl?si=Oyq22GGQRk2MMDd6SGlKDw
- Ritroviamo nel 1986 i fratelli Bolland quando misero il loro zampino nella canzone che Falco dedicò a Mozart, intitolata “Rock Me Amadeus”, che come già raccontato divenne un successo internazionale e #1 anche negli USA.
- L'urlo del sergente "Stand up and fight!" (Alzatevi e combattete!) appartiene alla voce di Noddy Holder, leader della band britannica Slade, per l'occasione appositamente convocato in studio dagli Status Quo
- Gli Status Quo sono anche noti per aver accumulato il maggior numero di singoli di successo nelle classifiche inglesi, con ben 67 brani entrati in classifica dal 1968 fino ad oggi. Questo li rende gli artisti con il maggior numero di hit singles nel Regno Unito, superando i Queen e i Rolling Stones. Per quanto riguarda gli album, ne sono entrati in classifica UK la bellezza di 51. Hanno venduto circa 130 milioni di dischi ed hanno suonato in circa 7000 concerti. Detengono tra gli altri anche questo strano record: primo gruppo rock al cui concerto prendono parte membri della famiglia reale inglese (Carlo e Lady Diana presenti al National Exhibition Centre di Birmingham il 14 maggio 1982).
- Vietnam. Anche se non direttamente menzionato nella canzone, quel paese e la sanguinosissima guerra che vide impegnati gli USA fra il 1960 ed il 1975, è idealmente il posto che più si avvicina alla nostra canzone. Ecco in sintesi i risultati di quella guerra: “La più bassa stima delle vittime, basata su dichiarazioni nordvietnamite che vengono ora scartate dal Vietnam stesso, è di circa 1,5 milioni di vietnamiti uccisi. Il Vietnam ha rilasciato delle cifre il 3 aprile 1995, che parlano di un milione di combattenti vietnamiti e 2 milioni di civili uccisi durante la guerra., ma si tratta di una stima, almeno per quanto riguarda i civili, morti anche per malattie, fame e persecuzioni politiche attuate dal Regime del Nord (l'attuale Vietnam). Da parte degli americani, 58.226 vennero uccisi in azione o classificati come dispersi in combattimento. Altri 303.704 soldati vennero feriti.” https://it.wikipedia.org/wiki/Guerra_del_Vietnam#Vittime
GLI STATUS QUO E L’ITALIA:
- Per meglio dire Francis Rossi e l’Italia, storia che per molti versi assomiglia alla storia di Chris Rea; così sulla pagina Bio del suo sito ufficiale: “nasce nel 1949 in una grande casa piena di italiani, musica e rumore. La sua famiglia gestiva l'attività di gelateria Rossi's e non passò molto tempo prima che Francis dovesse scegliere tra guidare il furgone in giro o rimanere con la musica.” Il padre era italiano (di seconda generazione) proveniente da Atina, nella provincia di Frosinone, mentre la madre era irlandese.
LE DATE:
- La prima versione venne pubblicata come 45 giri in Olanda il 4 Novembre 1981 dai fratelli Bolland; la versione degli Status Quo invece vide la luce, come singolo, il 22 settembre 1986 ma l’album che la contiene era già uscito il giorno 29 agosto 1986. Fra tutti i componenti della band ricordo Francis (Dominic Michael Nicholas) Rossi nato il 29 maggio 1949 ed anche se non ha partecipato alla nostra canzone Alan Charles Lancaster nato il 7 febbraio 1949 che ci ha lasciati il giorno 26 settembre 2021.
LE COVER: (dal sito secondhandsongs.com)
- Ci sono più di venti versioni, la maggior parte delle quali in lingue diverse dall’inglese: estone, finlandese, francese, tedesco, danese, lituano e cinese. Di questo brano esiste anche una versione in lingua italiana con testo scritto da Cristiano Malgioglio ed incisa dal cantante italo-americano Wess, pubblicata nel 1982, col titolo “L'anima” (il testo è spostato su tutt’altro argomento, di tipo amoroso). https://www.youtube.com/watch?v=5IScitFb27g
- La prima non può essere che “Whatever you want” del 1979, brano evergreen che recentemente è stato ripescato dagli spot pubblicitari. La scelta degli altri due brani per noi italiani è un po’ difficile perché il successo degli Status Quo da noi fu molto limitato, propongo due loro cavalli di battaglia “Rockin’ all over the World” del 1977 (sette milioni di copie vendute) e “Rock 'n' Roll” del 1981 che, a dispetto del nome, è una bella ballata.
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recensioni
Crediti:
per alcune parti del testo:
per il testo in italiano:
per la foto della copertina:
- https://www.discogs.com/it/master/88107-Status-Quo-In-The-Army-Now/image/SW1hZ2U6MzYyOTM0NA==
- https://www.discogs.com/it/master/47361-Bolland-Youre-In-The-Army-Now/image/SW1hZ2U6OTk0MzAwOQ==
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