067. LIES (Thompson Twins)
Articolo pubblicato il 15 luglio 2023
Love, Lies and Other Strange Things:
amore, bugie ed altre cose strane!
Ecco di cosa parleremo in questa storia, parafrasando proprio il titolo di una raccolta di successi: tantissime hits e per iniziare un consiglio: tornare indietro negli strani anni ottanta ascoltando proprio questa compilation: https://open.spotify.com/album/38z5dCLQXE5th0SfFJBwbo?_authfailed=1
Anche io ho fatto questo salto all'indietro e sono andato a cercare tra i miei reperti dell'epoca qualcosa su questo brano: ho trovato così un lungo articolo, che risale al novembre del 1984 e che racconta la storia del gruppo e del loro modo di fare musica, da cui estrarrò alcuni brani.
Nella vivace scena musicale degli anni '80, i Thompson Twins hanno lasciato un'impronta indelebile con il loro stile unico e le melodie orecchiabili, ma a che prezzo? Una favola rock anni '80 con tutti gli ingredienti del caso: "povertà, politica, sesso, violenza, denaro, potere e fama, il tutto naturalmente condito con un pizzico di droghe leggere.
La formazione iniziale dei Thompson Twins era un trio. Si formarono a Sheffield nel 1977 attorno al nucleo formato da Tom Bailey (basso e vocals); John Roog (chitarra e coro), e Pete Dodd (chitarra e coro). Si conobbero alla Chesterfield Grammar School e la loro amicizia e gli interessi musicali li mantennero in contatto attraverso le rispettive carriere. Tom Bailey divenne un insegnante di musica, John Roog un assistente sociale e Pete Dood un giornalista. […] Poi nel 1980 Bailey invitò il road-manager Joe Leeway e la vicina di casa Alannah Currie a diventare membri permanenti del gruppo. Rispettivamente alle congas e al sax. Questo era il periodo della formazione estesa dei The Thompson Twins con spettacoli dal vivo che vedevano la partecipazione del pubblico, strumenti e incenso fatti girare di mano in mano, e naturalmente giuste cause come No Nukes e No Star System. Essendo interessati al movimento di No Nukes, nel 1981 fecero un tour nazionale a beneficio della campagna, dormendo scomodamente sui pavimenti degli organizzatori o nel loro vecchio pulmino disastrato. "Ci dedichiamo totalmente alla campagna" asseriva John Roog. Il loro sound si faceva sempre più nero, e cominciava ad abbracciare il funk tribale dei Talking Heads e una vasta gamma di ritmi radicali; le percussioni sostituirono le chitarre nel ruolo di forza dominante e i loro spettacoli divennero famosi per il loro stravagante e indulgente uso delle batterie esotiche.
La loro passione per i ritmi reggae e Africani raggiunse l'apice con il loro secondo LP, ironicamente intitolato "Set". Prodotto da Steve Lillywhite, allora uno dei produttori più alla moda, esso soffriva ancora una volta della tendenza del gruppo verso un'annacquata democrazia che permetteva a tutti di dire la loro e che quindi oscurava la possibilità di una direzione ben definita. "In Inghilterra non aveva preso bene", ha raccontato Alannah, "ma le stazioni radio nere negli Stati Uniti ne andavano pazze. Ecco che, dopo aver girato in largo e lungo tutta l'Inghilterra senza aver mai considerato gli Stati Uniti, eravamo improvvisamente delle megastar a New York.
La svolta arrivò con un brano che forse molti non ricordano: "In The Name of Love" che portò Tom Bailey, "cosciente che la loro riconosciuta abilità nel mancare il bersaglio a causa di inadeguatezze a livello di decisioni di massa li stava bloccando e, incitato dal senso di opportunismo e di calcolo di Alannah, a sciogliere il gruppo nella primavera del 1982 ed a voltare le spalle ai due amici (John Roog e Pete Dodd) che avevano abbandonato la loro vecchia carriera e avevano diligentemente partecipato a tournées nei piccoli clubs e colleges del paese, in nome della musica, se non in quello dell'amore. I nuovi Thompson Twins erano ora pronti a diventare il perfetto gruppo pop dai tempi dei Monkees, un bianco, una donna e un nero e la loro immagine stava per diventare l'immagine del successo: avevano afferrato il supremo assioma degli anni Ottanta: prima l'immagine, poi il contenuto. Eliminarono l'obsoleto "The" dal nome, i loro vestiti andarono dagli stracci agli ultimi modelli di Vivien Westwood; Alannah si trasformò dal giorno alla notte in un manichino per cappelli dai grandi occhi, Tom si fece crescere una lunga coda di cavallo rossa e Joe cominciò ad ostentare fluenti dreadlocks; nelle sessions fotografiche assumevano sempre pose studiate."
E qui comincia la storia di "Lies", il brano di cui si parlerà in questo post.
Dopo aver rinnegato l'elettronica nei loro primi due album, quando la band si mise al lavoro nei famosi Compass Point Studios alle Bahamas, sotto la guida del produttore Alan Sadkin, decise che era il momento di sfruttare a proprio favore sintetizzatori ed altre diavolerie elettroniche. Correva l'anno 1982 e l'album venne pensato avendo in testa il mercato internazionale; ne uscì "Quick Step And Side Kick" che apparve sugli scaffali nel febbraio del 1983 e arrivò al #2 in Inghilterra. Ad anticiparlo però fu una canzoncina pop, insidiosa ed infantile per certi versi, soprattutto nel ritornello che riecheggia le voci che potremmo sentire in un qualsiasi asilo o parco giochi quando una bambina grida all'altra "bugiarda… bugiarda… bugiarda". Insidiosa perché il motivo è di quelli che ti entra nella testa e non esce più: provare per credere!
Così racconta Tom Bailey in una intervista del 2014: è una canzone molto giocosa, divertente, un po' stravagante. Non è molto seria, anche se il suo argomento è piuttosto pesante. Tu e Alannah vi sentivate così nel momento in cui l'avete scritta?
Stavamo solo cercando di essere stravaganti e un po' pazzi e di avere un'idea su cui potevamo essere irriverenti. Il ritornello - quel tipo di coro che dice, "bugie, bugie, bugie" […] abbiamo cercato di renderlo più universale possibile e applicarlo a delle questioni più grandi nel mondo.
E così, dopo più di trent'anni, Bailey ha riscoperto il vero significato di "Lies": "Beh, è interessante notare che in questo tour ho realizzato dei video per accompagnare ogni canzone, e volevo avere una sorta di soggetto per ogni video. Ho pensato, di cosa stiamo parlando con questo business delle "bugie"? E mi sono reso conto che non erano solo le bugie che ci diciamo l'un l'altro nelle relazioni, ma la canzone si ritaglia sui media e il modo in cui siamo controllati da una visione del mondo che ci viene presentata attraverso la stampa, la TV e la radio e tutte le altre forme di media, e ora Internet. […] Riguarda le bugie che ci vengono dette dai media e dai politici e così via, come diamo un senso a tutto ciò e la responsabilità che ha ognuno di noi di capire questo.
A proposito di video, questo è il link al video originale: https://www.youtube.com/watch?v=MNeVjVu9O6w . Come si è potuto vedere è molto "anniottanta"; a detta sempre dello stesso cantante il video costò un sacco di soldi, anche perché all'epoca le attrezzature per quelle produzioni erano all'avanguardia e non erano propriamente alla portata di tutti: "Penso che gli effetti speciali siano piuttosto sdolcinati […] Sì, pensavamo di essere molto magici".
"Lies" dei Thompson Twins è un brano che incarna lo spirito degli anni '80, con la sua combinazione di melodie orecchiabili (l'andamento orientaleggiante e trascinante e l'utilizzo dell'elettronica è tipico di tanta new wave dell'epoca) e di un testo sicuramente più profondo di quanto sembri all'apparenza.
Bugie o solide realtà?
LA TRADUZIONE IN ITALIANO DEL TESTO DI "LIES":
"Lies" esplora il tema delle menzogne e dell'ipocrisia nelle relazioni umane. La canzone parla di un individuo che è stanco di sentire bugie e di fronteggiare la falsità delle persone intorno a lui. Il protagonista esprime il suo desiderio di trovare autenticità e sincerità nelle relazioni interpersonali. Il ritornello orecchiabile, con la frase "Lies, lies, lies, yeah", diventa un richiamo per svelare le verità nascoste e sfidare l'ipocrisia.
Mi hai detto che mi amavi
quindi non capisco
il motivo per cui le promesse sono spezzate
e le parole sono fatte per piegarsi
(più grande è, meglio è)
alcune rubate dal Giappone,
raccolte in giro per il mondo,
ti prenderanno se possono…
bugie bugie bugie sì
bugie bugie bugie sì
bugie bugie bugie sì
Devo scovarti
per sapere ciò che c'è nella tua mente
bene, Cleopatra è morta per l'Egitto,
Che spreco di tempo
quelli bianchi e quelli rossi
e alcuni non si può nasconderli
la verità contorta e le notizie false
non puoi nasconderle nei tuoi occhi
bugie bugie bugie sì
bugie bugie bugie sì
bugie bugie bugie sì
Dici che ti impegnerai di più
ma penso che sia troppo tardi
bene, la vettura va su di giri quando la guidi,
e io non sono il tipo da aspettare
più grande è, meglio è.
Alcuni rubati dalla vecchia Saigon
raccolti da tutto il mondo
l'amore giace ancora e ancora e ancora e ancora e ancora e ancora
bugie bugie bugie sì (ti colpiranno)
bugie bugie bugie sì (non ti dimenticheranno)
bugie bugie bugie sì (ti colpiranno)
bugie bugie bugie sì
oh tu lo sai che io lo so
CURIOSITA':
- La canzone è stata la prima hit Top 40 del gruppo in America, e la prima a fare meglio negli Stati Uniti che nel loro nativo Regno Unito. La canzone trascorse due settimane al #1 della classifica American Dance nel gennaio 1983, preceduta dalla già ricordata "In the Name of Love". In Inghilterra ha raggiunto la posizione #67 nella classifica dei singoli ottenendo però una discreta esposizione radiofonica.
- Come si addice ad una canzone chiaramente indirizzata al mondo delle discoteche si trovano svariate versioni di diverse lunghezze: la versione contenuta nell'LP dura solo 3:14, ma poi il remix ufficiale raddoppia quasi la durata (5:21) e la versione denominata "Bigger & Better" arriva a 6:37 ma ce ne sono moltissime altre sotto forma di vari remix.
- La canzone venne utilizzata in Italia come sigla del programma di Raiuno, "TEST", condotto da un all'epoca giovane Emilio Fede.
- Il nome dove venne scelto? Chi ricorda i fumetti di "Tin Tin" di Hergè da cui venne anche tratto anche un film non potrà non ricordare la coppia di imbranati detectives che si chiamavano per l'appunto Thomson & Thompson.
- La loro fama americana fu veramente notevole tanto da essere considerati uno dei portabandiera della seconda British Invasion e sottolineata dal Live Aid del 1985 dove si esibirono proprio a Philadelphia e vennero raggiunti sul palco da Madonna che cantò insieme a loro.
- Non solo musica ma anche amore… In effetti Tom e Alannah, oltre che sodalizio artistico fu anche coppia nella vita e rimasero sposati dal 1991 al 2003.
- Ecco cosa successe dopo quest'album e perché l'etichetta di gruppo elettronico sta stretta ai Thompson Twins: "Alla fine del loro tour mondiale tornarono nuovamente a Nassau per lavorare al loro album successivo. Con Tom come co-produttore assieme ad Alex Sadkin, nacquero i primi singoli, la ballata "Hold Me Now" e poi "Doctor! Doctor!". L'album fu intitolato "Into The Gap" ed entrò nelle classifiche Britanniche al primo posto, nel marzo dell'84. Il gruppo realizzò poi un altro pezzo di successo, "You Take Me Up". "Into The Gap" vede il gruppo allontanarsi strategicamente dall'asse percussioni-sintetizzatori che aveva formato l'essenza del loro sound post-rottura in favore di una maggiore enfasi su un elegante suono di chitarre e piano. Come al solito, è stata una mossa studiata con molta intelligenza, come spiegò Tom poco prima dell'uscita del disco. "Il punto saliente è che c'è stato un rifiuto negli Stati Uniti per i gruppi techno-pop. Improvvisamente si sta tornando alle chitarre heavy metal quindi c'è una specie di lotta. La gente si preoccupa che tutto il danaro che circonda i gruppi synth si esaurisca. "Noi dobbiamo rimanere sempre un passo avanti se vogliamo mantenere la nostra posizione. Vedi, molta gente sembra non capire che il business musicale è un business dove circola molto danaro, non c'è alcun dubbio. […] Fermarsi adesso significherebbe sprecare il tempo e il danaro di molta gente. Quindi devi muoverti. La vera lezione del successo è che più ne hai, più diventa difficile. Tutti vogliono una goccia del tuo sangue. Dopotutto, a meno che tu non sia come gli Stones, hai al massimo cinque anni di vita in questo business, quindi devi sfruttarlo al massimo."
- Mi rimane ancora da spiegare il motivo della scelta di questa canzone: io sono molto attaccato all'album "Into The Gap" di cui custodisco ancora il vinile originale dell'epoca. Le storie di alcune delle loro canzoni famose però sono state già scritte e le trovate sul sito italiano dedicato alle canzoni degli anni '80: Doctor Doctor https://80sneverend.com/it/doctor-doctor/ Hold Me Now https://80sneverend.com/it/hold-me-now/ You Take Me Up https://80sneverend.com/it/you-take-me-up/ e Love on your side https://80sneverend.com/it/love-on-your-side/
I LUOGHI:
- Questa volta dico Bahamas: soprattutto perché il loro album venne registrato come detto ai Compass Point Studios ma anche a significare un punto d'incontro di un gruppo multietnico (Joe Leeway è nato ad Islington da madre irlandese e padre Nigeriano cresciuto a Dartford, nel Kent, in due famiglie adottive. Tom Bailey è nato ad Halifax, Yorkshire, e considera Chesterfield, dove i Thompson Twins si incontrarono per la prima volta, come casa sua. Alannah Currie è nata in Nuova Zelanda dove suo padre abbandonò la famiglia quando lei aveva cinque anni e fu allevata dalla madre insieme a una sorella e tre fratelli)
LE DATE:
- 22 Ottobre 1982 neanche il tempo di mettersi in studio a registrare il loro album che uscì il singolo in Inghilterra anticipando di quasi quattro mesi l'uscita dell'LP. I tre moschettieri all'epoca erano ancora sotto i trent'anni: Thomas Alexander "Tom" Bailey (18 gennaio 1954), Alannah Joy Currie (20 Settembre 1957) e Joseph Martin "Joe" Leeway (15 Novembre 1955).
LE COVER: (dal sito secondhandsongs.com)
- Solo due cover accreditate. Sorvoliamo
ALTRE TRE CANZONI IN CINQUE RIGHE:
- "Hold me now" e "Doctor Doctor" sono i maggiori successi (anche su Spotify) del gruppo e provengono da quello splendido album che si chiama "Into the Gap" anno 1984. Poi la terza direi la prendiamo dallo stesso album di Lies ed è la Full Lenght Version di "Love on your side"
Crediti:
per alcune parti del testo:
- https://www.songfacts.com/blog/interviews/tom-bailey-of-thompson-twins
- https://en.wikipedia.org/wiki/Lies_(Thompson_Twins_song)
- citazione dall'articolo "THOMPSON TWINS Gli special di TUTTIFRUTTI" apparso sul numero 25 di Novembre 1984 del mensile TUTTIFRUTTI.
per il testo in italiano:
- traduzione del testo originale, con personale riadattamento, con google translate
per la foto della copertina:
- https://www.discogs.com/it/master/85804-Thompson-Twins-Lies/image/SW1hZ2U6MTUwNzg4MDI=
- https://www.discogs.com/it/release/634047-Thompson-Twins-Lies/image/SW1hZ2U6MTQ0MDY3NQ==
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