065. YOU'RE THE BEST THING (The Style Council) - 200 canzoni 200 storie

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065. YOU'RE THE BEST THING (The Style Council)

Articolo pubblicato il  25 maggio 2023






Si può amare una canzone e odiarne il cantante?
In questa storia cercherò di raccontare questa apparente anomalia: i due opposti sono, ovviamente per me, la canzone "You're The Best Thing" e Paul Weller: non lo sopporto proprio!
Sì, parlo proprio di uno dei musicisti indubbiamente più influenti della scena inglese dagli anni settanta in poi, capace di scrivere diverse hit nelle tre fasi della sua carriera (The Jam – The Style Council – solista) ma che non ha mai veramente sfondato al di fuori del suo paese natio.
Dieci anni di punk-rock con diverse canzoni che hanno raggiunto le vette delle hit parade inglesi (su tutte "Town Called Malice" e "That's entertainment") portarono Paul Weller a voler esplorare nuovi stili musicali e alla fine del 1982, dopo l'annuncio dello stesso Weller, The Jam vennero ufficialmente sciolti.
L'altro, Mike Talbot, tastierista, invece proveniva dal gruppo dei Dexys Midnight Runners (per gli 80maniaci quelli di "Come on Eileen") e così racconta l'inizio di quell'avventura "Quando Paul mi ha fatto presente per la prima volta che avrebbe sciolto i The Jam nel 1982, ci siamo organizzati per un incontro. Pensavamo che probabilmente ci saremmo incontrati per circa un'ora, ma è andato avanti per quattro. Una volta che abbiamo parlato di tutte le basi della musica, abbiamo iniziato a parlare di film, vestiti, libri, opere teatrali – è stato quasi come se fossimo finiti a giocare a scacchi culturali l'uno con l'altro. A quei tempi se avevi una conoscenza dettagliata di qualcosa era perché ti importava. Non potevi semplicemente andare al gabinetto e cercarlo su Google."
Assieme ai due entrò in pianta stabile a completare gli Style Council anche il batterista Steve White, mentre tutti gli altri musicisti che parteciparono ai dischi ed ai concerti furono session-men e session-women o partecipazioni speciali, tutti indicati come "Consiglieri Onorari".
Visto il loro passato, per il duo/trio non c'era bisogno della solita gavetta, anche se il loro primo album arrivò dall'estero ovvero dall'Olanda: erano infatti cominciati ad uscire i primi singoli del gruppo, entrati subito in classifica ("Speak Like a Child" al #4, "Money-Go-Round" al #11, "Long Hot Summer" addirittura al #3). Furono raccolti insieme ad altri brani, per confezionare una presentazione del nuovo progetto (Introducing the Style Council) che però non fu mai stampato in Inghilterra ma solo in Australia, Nuova Zelanda, Canada, Stati Uniti, Giappone e Paesi Bassi e da qui arrivò, importato in patria.
Nel febbraio 1984 uscì il brano "My Ever Changing Moods", un discreto successo in UK, ma per il gruppo e per Weller fu la canzone che li farà conoscere negli USA anche se rimarrà il loro miglior piazzamento in classifica. Neanche un mese dopo venne pubblicato "Café Bleu" che entrò nella UK Albums Chart direttamente al #2.
L'album ufficiale di debutto è un album cinque stelle, considerato da taluni una pietra miliare e un po' snobbato da altri: eclettico e sofisticato, soul e jazz ma anche pop e addirittura rap in alcune canzoni, completamente diverso dal percorso precedente di Weller.
E' proprio qui che comincia la storia di "You're the Best Thing".
Scritta da Paul Weller, vede la luce il 16 marzo 1984, come detto, insieme all'album ed è uno dei suoi punti di forza tanto che viene deciso di estrarla come secondo singolo.
La canzone ha dimostrato immediatamente di avere un appeal universale, con un sound sofisticato che ha affascinato il pubblico; è la dimostrazione della nuova versatilità e della creatività di Paul Weller come compositore e della capacità degli Style Council come collettivo musicale. Chi conosce anche superficialmente le produzioni di Weller può pensare che non sia farina del suo sacco… tanto dolce è questo brano con il suo accompagnamento orchestrale di archi, il sassofono solista e un letto di congas e tastiere vecchia scuola, suonate da par suo dal fido Mick Talbot (che fa anche il controcanto nei ritornelli). Le sue radici probabilmente affondano nel soul dei primi anni '70 in generale e la pietra di paragone è Curtis Mayfield in particolare, ma anche Stevie Wonder e Marvin Gaye.
Naturalmente il voler essere controcorrente a tutti i costi, si rifletté anche sulla pubblicazione del singolo: perché fare come fanno tutti e scrivere il titolo della canzone sulla copertina? Sinceramente non ho capito il perché il singolo uscì con il titolo di "Groovin' EP". Era stato deciso di pubblicare un 45 giri dal doppio lato A e venne scelta la canzone "Big Boss Groove" per l'altro lato del disco https://www.youtube.com/watch?v=mq1neZxwZSY&t=47s ; una canzone orecchiabile ma rimasta praticamente sconosciuta se non per chi avesse comprato il singolo (anche perché non venne pubblicata su nessun album ufficiale). Malgrado questa scelta infausta, "You're the Best Thing" raggiunse la #5 nella UK Singles Chart, dando al duo un altro successo da Top 10.
Ovviamente per promuovere la canzone venne messo in circolazione anche il video ufficiale https://www.youtube.com/watch?v=0HMAVU1k7kg ; purtroppo questa versione dura quasi un minuto di meno della versione presente sull'album che invece si può ascoltare qui: https://www.youtube.com/watch?v=LLCy3odFCQE  nella sua interezza.
Passiamo ora al testo! Molti credono si tratti di una canzone d'amore, e forse leggendo la traduzione così potrebbe sembrare, ma verosimilmente non lo è. Per una corretta interpretazione bisogna partire dalla posizione politica di Weller, che non ha mai nascosto, e che è uscita prepotentemente in altri suoi lavori successivi e dal suo rigetto verso gli artisti britannici che cercano la fama in America.
È un fatto ben noto alla maggior parte dei fan di Weller che questa canzone parla in realtà dell'Inghilterra e propone la forma di governo che secondo lui poteva essere attuata in quel momento per l'Inghilterra, ovvero il social-anarchismo. In tutta questa costruzione quello che non torna è la parte finale del ritornello, ovvero quel "So don't go away" (che non sarebbe indirizzato al suo paese ma forse a quelli che lo vogliono lasciare). Amore quindi ma non nel senso tradizionale del termine: la sua terra è quanto di meglio ha avuto nella sua vita e chi vuole andarsene sbaglia.
Ma se qualcuno avesse dedicato alla propria metà questa canzone, non se ne può pentire perché sentirsi dire: "sei la cosa migliore che mi sia mai successa - Per me o per il mio mondo" è sicuramente una delle più belle frasi d'amore di una canzone.
Il 13 luglio 1985 anche gli Style Council vennero chiamati sul palco di Wembley per il famosissimo Live Aid e davanti a 72.000 persone e tutto il resto del mondo davanti agli schermi di casa propria, intonarono proprio la nostra canzone https://www.youtube.com/watch?v=db8_i7bloAw .
Siamo al termine di questa storia e riprendendo il dubbio che l'ha aperta posso dirvi che leggendo molte interviste e recensioni su Paul Weller, mi sta un po' meno antipatico.
O forse no.


LA TRADUZIONE IN ITALIANO DEL TESTO DI "YOU'RE THE BEST THING":

Potrei essere scontento
E inseguire dove finisce l'arcobaleno.
Potrei vincere molto di più ma anche perdere tutto quello che è mio
Potrei essere molto
Ma lo so che non lo sono
Sono contento solo con le ricchezze che tu mi porti
Potrei sparare per vincere
E commettere il peccato
di desiderare più di quello che ho già
Potrei scappare
Ma preferisco rimanere
Nel calore del tuo sorriso che illumina la mia giornata
Quello che mi fa dire
Perché sei la cosa migliore che mi sia mai successa
Per me o per il mio mondo
Tu sei la cosa migliore che mi sia mai successa
Quindi non andartene via
Potrei essere un re
E rubare le cose del mio popolo
Ma non vado pazzo per quel potere
Tutto quello che potevo governare
Non lo cerco per gli stupidi
Tutto quello che mi serve è di lasciarmi vivere a modo mio
Quindi ascolta quello che dico
Perché sei la cosa migliore che mi sia mai successa
Per me o per il mio mondo
Tu sei la cosa migliore che mi sia mai successa
Quindi non andartene via
Ascolta quello che dico
Perché sei la cosa migliore che mi sia mai successa
Per me o per il mio mondo
Tu sei la cosa migliore che mi sia mai successa
Quindi non andartene via
Potrei continuare ad inseguire
Per non trovare niente
Ma perché cercare qualcosa che non c'è mai
Posso sbagliare a volte
Ma ritornerò con stile
Perché mi rendo conto che il tuo amore significa più di ogni altra cosa
La canzone che mi fai cantare
Perché sei la cosa migliore che mi sia mai successa
Per me o per il mio mondo
Tu sei la cosa migliore che mi sia mai successa
Quindi non andartene via
Perché sei la cosa migliore che mi sia mai successa
Per me o per il mio mondo
Tu sei la cosa migliore che mi sia mai successa
Ora non andare, ho detto non andare, no no non andare via
CURIOSITA':
  • Parliamo dello splendido album "Café Bleu": in America uscì con altro nome proprio per capitalizzare il successo del primo singolo e quindi venne chiamato "My Ever Changing Moods". Già dalla copertina fa intuire il nuovo corso che hanno intrapreso i due musicisti ritratti mentre si aggirano fra i tavolini di un locale parigino come intellettuali esistenzialisti. L'album si può dividere in due parti, come per il quasi contemporaneo "Night And Day" di Joe Jackson: il progetto iniziale prevedeva infatti un doppio album ma saggiamente fu abbandonato perché troppo dispersivo. La prima parte è quella più notturna e intimista, a ritmo jazz mentre nella seconda parte viene esplorata l'altra faccia della musica nera, quella più ritmica. Unica carta fuori posto è "You're The Best Thing" che si trova nella seconda facciata. Sul retro della copertina dell'album è riportata questa citazione che ho così tradotto: "Non lasciarti ingannare quando ti dicono che le cose ora vanno meglio. Anche se non c'è una povertà visibile perché la povertà è stata nascosta. Anche se mai dovessi ottenere più stipendio e potessi permetterti di comprare di più di questi nuovi prodotti senza senso, che le industrie ti impongono, e anche se a te sembra di non aver mai avuto così tanto, ricorda che questo è solo lo slogan di coloro che hanno molto più di te. Non lasciarti ingannare quando paternamente ti danno un colpetto sulla spalla e ti dicono che non c'è nessuna disuguaglianza di cui valga la pena parlare e nessuna ragione per combattere perché se gli credi saranno completamente al comando nelle loro case di marmo e banche di granito da cui derubano la gente del mondo con la pretesa di portare loro la cultura. Attenzione, appena gli farà piacere, ti manderanno a proteggere il loro oro in guerre dove le armi, sviluppate rapidamente da scienziati servili, diventeranno sempre più micidiali finché potranno con un colpo di dito ridurre un milione di voi in pezzi." Jean Paul Marat Visionario francese del XVIII secolo.
  • la versione americana del singolo "You're the Best Thing", che è stata nominata come remix dall'etichetta discografica, è in realtà una versione completamente diversa della canzone, con una nuova voce solista di Weller, un diverso assolo di sassofono e un tempo quasi impercettibilmente più veloce. Questa versione non è necessariamente migliore e può essere trovata su molte delle compilation che racchiudono il best del gruppo come ad esempio: "20th Century Masters: The Millennium Collection".
  • Ed ora l'amato/odiato Paul Weller: per chi volesse conoscere vita/morte/miracoli ecco un bell'articolo per approfondire il personaggio https://www.ondarock.it/songwriter/paulweller.htm. Io mi limito a ricordare che nel corso della sua carriera gli hanno affibbiato vari soprannomi e questi sono quelli più famosi: "The Modfather" (Il padre del Mod): Questo soprannome gli è stato attribuito a causa del suo ruolo di pioniere nel movimento Mod negli anni '70. Modfather è una combinazione delle parole "Mod" (sottocultura giovanile britannica degli anni '60) e "father" (padre), a sottolineare il suo status di figura influente all'interno del movimento ma anche a richiamare l'assonanza con il Padrino (Godfather). "The Changingman" (L'uomo che cambia): Questo soprannome deriva dal titolo di una delle sue canzoni di maggior successo, "The Changingman". La canzone affronta il tema della trasformazione personale e ha contribuito a consolidare l'immagine di Weller come un artista in continua evoluzione e reinvenzione. "The Cappuccino Kid": durante la sua giovinezza, Weller era un appassionato frequentatore di club notturni e locali alla moda. Secondo la leggenda, il suo soprannome "The Cappuccino Kid" gli fu dato dai suoi amici a causa della sua predilezione per bere cappuccino nei caffè, piuttosto che alcolici come molti dei suoi coetanei. Questo soprannome riflette il suo stile di vita più tranquillo e la sua differenza rispetto ai tipici comportamenti associati ai giovani ribelli dell'epoca.

I LUOGHI:
  • Parigi. Forse non c'entra nulla direttamente con la nostra canzone, ma l'album Cafè Bleu e la sua copertina, in qualche maniera ci riportano alle atmosfere parigine anni 50 – 60, tra i brani c'è la bellissima "The Paris Match" e la citazione nella copertina interna è del francese Jean Paul Marat. Tutto riporta alla capitale francese anche se quel Café Bleu, che ha dato il nome all'album, non è un luogo fisico reale ma una creazione immaginaria per rappresentare un luogo d'incontro e un'atmosfera specifica.

LE DATE:
  • 18 maggio 1984 è la data di pubblicazione della canzone all'interno dell'EP e come detto è la seconda traccia estratta dall'album che era uscito il 16 marzo 1984. Paul Weller (all'anagrafe John William Weller) era nato il 25 Maggio 1958 e Mick (Michael) Talbot era nato l'11 Settembre 1958 entrambi quindi quasi ventiseienni all'epoca.

LE COVER: (dal sito secondhandsongs.com)

ALTRE TRE CANZONI IN CINQUE RIGHE:
  • Ne abbiamo già parlato ma non si può non inserire tra le tre canzoni in rappresentanza degli Style Council proprio "My Ever Changing Moods" poi dal secondo loro album ufficiale del 1985 "Shout To The Top" e poi il singolo uscito nel 1986, mai inserito negli album ufficiali ma solo nelle raccolte "Have You Ever Had It Blue"
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