062. JOSEPHINE (Chris Rea) - 200 canzoni 200 storie

200 canzoni 200 storie
Vai ai contenuti
Lorem ipsum dolor sit amet, consectetur adipiscing elit.

062. JOSEPHINE (Chris Rea)

Articolo pubblicato il  27 aprile 2023







E' proprio vero che i figli "so' piezz' 'e core"
e ogni genitore a modo suo cerca di dimostrarlo:
non poteva esser un'eccezione uno che di musica ne ha scritta e suonata veramente tanta.
Ha venduto più di 40 milioni di dischi in tutto il mondo, ha registrato venticinque album da solista, due dei quali hanno raggiunto la vetta della UK Albums Chart ma ha sempre rifiutato l'etichetta di rockstar anzi è conosciuto come "l'ultimo sopravvissuto del rock": ecco in quattro parole con chi faremo conoscenza in questa storia che racconterà la canzone che, anche se non la più famosa di Chris Rea, è sicuramente conosciutissima anche da noi, in Italia.
E proprio in Italia inizia la nostra storia, ad Arpino in provincia di Frosinone da dove Camillo Rea partì (per seguire suo padre) come tanti nostri emigranti e finì a Middlesbrough dove incontrò Winifred, una ragazza irlandese; dapprima un chiosco di gelati che, quando le cose cominciarono a girare per il verso giusto, diventò un caffè molto frequentato e poi anche una piccola fabbrica di gelati. Sette figli tra cui il nostro Christopher: erano in tutto tre maschi e quattro femmine ma con il padre proprio non riusciva a capirsi. Sarà stato perché troppo all'antica o forse perché troppo assente, comunque tanto autoritario che lo instradò all'attività di famiglia giovanissimo; così Chris racconta i suoi primi anni di lavoro: "Il bar era in stile classico anni Cinquanta, grandi macchine da caffè italiane Formica ovunque e un jukebox in un angolo. Dovevo lavorare nel bar nei fine settimana. Ho iniziato a 12 anni […], ascoltavo le cameriere del bar, parlare all'infinito dei loro mariti ubriachi, mal di schiena e attacchi di cuore, e questo mi rendeva incredibilmente depresso. Poi nella mia adolescenza sono stato coinvolto nella preparazione del gelato. Grandi sacchi di zucchero arrivavano alla nostra fabbrica e anche blocchi da 60 libbre di grasso vegetale duro e bianco. Tagliare il grasso era un lavoro orribile. […] Sono diventato molto forte dalla fabbrica di gelati, ma mi ha dato un problema di peso per tutta la vita, perché mi ha sviluppato fisicamente ben oltre la mia struttura corporea - il mio petto e le mie spalle sono enormi."
Il destino per lui aveva disegnato però un'altra strada, destinata a discostarsi da quella di famiglia, tanto era diverso il suo modo di sentire e di vedere il suo futuro: forse il giornalista, magari regista o sceneggiatore di film, ma intorno ai vent'anni prese una decisione che gli cambierà la vita: acquistò la sua prima chitarra in un negozio di seconda mano perché, all'epoca, non c'erano molti negozi a Middlesbrough dove si poteva acquistare una chitarra e decise di imparare a suonarla in modo tradizionale, pur essendo lui mancino! Nel frattempo aveva fatto un incontro ancora più importante per la sua vita: Joan Lesley la ragazza conosciuta a diciassette anni che diventerà sua moglie e con la quale continua a condividere la sua vita, nel bene e nel male (visti anche i numerosi e gravissimi problemi di salute che lo hanno afflitto). Una delle cose più belle che si possono leggere sulla vita del nostro è la lunga love story con sua moglie Joan: si incontrarono il 6 aprile 1968, e così racconta "Mi dimentico sempre dell'anniversario, ci siamo sposati perché le nostre mamme e i nostri papà volevano che lo facessimo. Ma non dimentico mai quella data. L'avevo inseguita per un anno, senza successo. Ero circa cinque centimetri più basso di lei, e lei era uscita con tutti i ragazzi giusti […] Fino a quando sua figlia Josie non ha iniziato la scuola, Rea portava lei e sua moglie in tour con lui. "Mi è costato come una Ferrari. O era così o la famiglia non mi avrebbe mai visto. Ho dovuto farlo perché non c'era modo di fermarci. […] C'è sempre il ricordo di quando siamo stati vicini solo virtualmente. E questo tempo trascorso lontano mi ha ucciso davvero. È come una grande cosa nera che ti mangia lo stomaco."
Tornando alla sua carriera musicale, iniziò ufficialmente con una band di nome Magdalene nel 1973 dove suonava la chitarra, cantava, nonché scriveva le canzoni; l'anno dopo riuscì ad ottenere un contratto da solista con l'etichetta indipendente Magnet Records e pubblicò il suo primo singolo ma solo nel 1977 uscì definitivamente dalla band e si mise in proprio. Si sa che l'inesperienza in questi casi può portare gravi problemi e pertanto devi accettare i consigli di chi ne sa di più ma su una cosa fu irremovibile: il tentativo dell'etichetta di cambiare il nome da Chris Rea in "Benni Santini" per farlo sembrare più attraente commercialmente (più simile a un cantante italiano) ma soprattutto per evitare giochetti sul suo cognome del tipo "diar-Rea" o "gonor-Rea". E Rea per tutta risposta intitolò il suo primo album "Whatever Happened to Benny Santini?" e cioè "Che fine ha fatto Benny Santini?".
Tra alti e bassi, cinque album e qualche successo a 45 giri passano gli anni e siamo nel 1985 quando finalmente il nostro fece il primo vero punto di svolta nella sua carriera e l'inizio del suo successo commerciale (l'album vendette più di un milione di copie) ma soprattutto vide il risultato di un lavoro duro ma prodotto interamente secondo le sue idee. Il nome del LP è "Shamrock Diaries" ed a chi poteva dedicare le prime due canzoni uscite come singoli? "Stainsby Girls" era il tributo a sua moglie Joan, che aveva frequentato la Stainsby Secondary Modern School proprio quando Christopher l'aveva conosciuta e lo aveva fatto soffrire per un intero anno.
Il secondo singolo "Josephine" fu dedicato alla sua prima figlia. All'apparenza potrebbe sembrare una canzone d'amore ma Rea ha spesso parlato di quel periodo quando non poteva vedere la figlia per i suoi impegni in tour; "il blu nel suo cielo" doveva mancargli proprio tanto che questo travaglio, come succede spesso per le opera d'arte, lo spinse a comporre questo piccolo capolavoro.
Ha raccontato in una intervista a Songfacts come le canzoni siano per lui un diario della sua vita, che lo riportano a determinati periodi di tempo. "Quando sono sul palco, quando canto chiudo gli occhi e sono sempre dove ho scritto la canzone. Con "Josephine" sono sempre al terzo piano del Hotel Intercontinental di Dusseldorf in Germania e piove a dirotto. Ecco dove sono quando canto quella canzone, ogni volta. È così che tutte le canzoni sono con me."
La particolarità di questa canzone è che non esiste una versione originale. Mi spiego meglio: come già detto la canzone uscì come traccia 4 dell'album e poi come singolo, in minutaggio ridotto, un mese dopo l'uscita dell'album. Wikipedia ha però contato sette versioni diverse della canzone tutte registrate in studio e regolarmente pubblicate in album, singoli e raccolte successive e a dire il vero ce ne sono forse anche di più (vedi la sezione curiosità). La versione che preferisco è quella pubblicata in origine nell'album, dura 4:27 ed è inseribile nelle versioni tipo "ballata" e non in quelle dance; comunque ognuno potrà trovare o avrà già la sua versione preferita.

Il video originale della canzone è basato sulla versione a 45 giri (ma dura circa venti secondi in più) https://www.youtube.com/watch?v=BLVSGZVgOkc  e mescola un po' le carte: mentre il cantante prova il brano in un teatro appare nella galleria una bella ragazza che lo guarda e poi scende nel suo camerino per scrivergli un biglietto che lascerà al custode del teatro. Peccato che lui non la veda, perché come suo solito Chris Rea canta ad occhi chiusi.

Ma forse il video rimette le cose a posto e "Josephine" diventa così una bellissima canzone d'amore, che è più o meno quello che tutti noi pensiamo sia veramente.


LA TRADUZIONE IN ITALIANO DEL TESTO DI "JOSEPHINE":
C'è la pioggia sulla finestra
ma io sto pensando a te
lacrime sul mio cuscino
ma io ne uscirò.
Josephine, ti manderò tutto il mio amore
e ogni singolo passo che faccio
lo faccio per te
Josephine, ti manderò tutto il mio amore
Josephine, ti manderò tutto il mio amore
C'è una tempesta sul mio radar
ma posso ancora volare
e tu sei la ragione
del blu nel mio cielo
Josephine, ti manderò tutto il mio amore
e ogni singolo passo che faccio
lo faccio per te
Josephine, ti manderò tutto il mio amore
Josephine, ti manderò tutto il mio amore
e quando ero lontano (così lontano)
Una vita senza senso
Stavo andando via
Nel più freddo degli inverni
La notte diventa giorno
Josephine, ti manderò tutto il mio amore
e ogni singolo passo che faccio
lo faccio per te
Josephine, ti manderò tutto il mio amore
Josephine, ti manderò tutto il mio amore
CURIOSITA':
  • Forse non tutti sanno che Chris Rea ha un'altra figlia oltre a Josephine, più piccola, ed anche a lei ha dedicato una canzone: "Julia" inserita nell'album Espresso Logic del 1993.
  • E siccome tutti credono che sia solamente un ottimo chitarrista nonché un cantante dalla voce alla carta vetrata ma dal timbro caldo e profondo, devo anche qui smentire questo "luogo comune": Chris Rea suona anche pianoforte, tastiere, fisarmonica, armonica, organo Hammond e mandolino
  • Potere del Natale! Su Spotify le sue canzoni più famose registrano più o meno venti milioni di ascolti ma ce ne è una che straccia letteralmente tutte le altre con più di quattrocento milioni di ascolti: "Drivin' home for Christmas" la sua canzone presente in quasi tutte le compilation dedicate al Natale.
  • Nel corso degli anni, Rea registrò almeno queste nove versioni di "Josephine", differenti per durata ed anche stilisticamente dal blues, al rock, al dance. Con l'aiuto di Wikipedia riassumiamo le varie versioni, che ho integrato, ma non è detto che ve ne siano altre in circolazione (escluse le versioni dal vivo):
  1. La versione originale dell'album del 1985, che può essere trovata nelle versioni originali in vinile e CD di Shamrock Diaries: durata 4:26.
  2. La versione singola del 1985 è una registrazione completamente diversa, più rock: durata 3:35.
  3. Il video promozionale per il singolo utilizza una versione leggermente estesa del 45 giri ed è circa venti secondi più lungo all'inizio.
  4. La ri-registrazione del 1988 creata per la compilation "New Light Through Old Windows": durata 4:34. E' forse la versione più conosciuta della canzone.
  5. Una ri-registrazione del 2008 inclusa nella compilation tedesca "Fool If You Think It's Over - The Definitive Greatest Hits": durata 3:58.
  6. Una ri-registrazione alternativa e più veloce del 1988 trovata solo nelle edizioni statunitensi di New Light Through Old Windows pubblicate dalla Geffen Records: durata 4:17.
  7. E passiamo alle versioni disco: "Josephine (La Version Française)" a.k.a. "Josephine Extended French re-record", è un remix esteso creato nel 1987per un singolo europeo: durata 5:39.
  8. Nella già menzionata raccolta "Fool If You Think It's Over - The Definitive Greatest Hits" appare una versione ancora più lunga: durata 7:06
  9. Una versione modificata di "La Version Française" appare nelle ristampe di Shamrock Diaries al posto dell'originale: durata 3:56.

I LUOGHI:
  • Middlesbrough: molte delle sue canzoni sono "nate da Middlesbrough", la sua città natale. Il verso "I'm standing by a river but the water doesn't flow- It boils with every poison you can think of" della canzone "The Road to Hell", e le canzoni "Steel River" e "Windy Town, riflettono i sentimenti di Rea riguardo al declino industriale di Middlesbrough e la riqualificazione del centro della città avvenuta mentre era in tour nel corso degli anni: "Sono tornato a trovare mio padre dopo che mia madre era morta e [loro] avevano buttato giù l'intero posto. Ero stato via tre anni, in tour in Europa. Sono letteralmente andato a guidare da qualche parte che non c'era. Era come un film di fantascienza. Il Middlesbrough che conoscevo, è come se ci fosse stata una guerra lì 10 anni fa". "Mi mancano i pezzi di Middlesbrough che non ci sono più. È molto difficile accettare che Ayresome Park non esista più. So di sembrare molto vecchio quando dico cose del genere. Quelle strade terrazzate non ci sono più. Ma mi manca il vecchio carattere del posto, i ragazzi con le carriole di frutta e tutto il resto."

LE DATE:
  • 22 giugno 1985 è il giorno di uscita del singolo, registrato nel dicembre dell'anno prima e uscito già nell'album "Shamrock Diaries". Christopher Anton Rea era nato il 4 marzo 1951 e quindi ormai trentaquattrenne al tempo della canzone, mentre la figlia Josephine era veramente piccina poiché era nata nel 1983.

CHRIS REA E L'ITALIA
  • Abbiamo già parlato delle sue origini italo-irlandesi e così Chris Rea racconta della sua giovinezza, prima dei dodici anni quando iniziò a lavorare: "Ogni due estati andavamo in Italia per tre mesi interi, dove c'erano meravigliosi arrivi e partenze piene di sentimento, musica, calore, luce ispiratrice, odori fantastici, vita appassionata ma non violenta. . . e poi sono stato improvvisamente riportato a Middlesbrough, in fredde strade secondarie, dove nessuno era italiano E questo è stato molto disorientante." Anche la "titolare" della nostra canzone è legata strettamente all'Italia in quanto tiene lezioni sull'arte rinascimentale a Firenze.
  • Un'altra chicca è la partecipazione a Sanremo, come ospite, di Chris Rea che ha cantato proprio Josephine: la stranezza è che si trattava dell'edizione 1988 e quindi tre anni dopo l'uscita del singolo. Per l'occasione insieme all'album di quell'anno "Dancing With Strangers" venne venduto in Italia un 12'' contenente due versioni della canzone e sulla copertina stampigliato: "A gift by Chris Rea for Sanremo '88" e "This record can't be sold separately from the LP Dancing With Strangers". Inoltre la canzone venne anche inserita nella compilation "Sanremo 88 (EMI) - 18 Successi Internazionali". Presentato dal nostro amico Carlo Massarini ecco il video dell'esibizione: https://www.facebook.com/watch/?v=721834365105605

LE COVER: (dal sito secondhandsongs.com)
  • Ci sono registrate una decina di cover, tra cui quella dell'indimenticato Mike Francis, da solo ( https://www.youtube.com/watch?v=yKo_zk585yE&t=10s&ab_channel=LadyNikita ) e insieme a Blank & Jones e la versione sinfonica dell'album "80s Symphonic" del 2018 (che rilegge vari successi degli anni '80). Dalla mia personale raccolta di canzoni in stile New Classic ulteriori quattro cover di Mystic Diversion, The Blue Hammock, Larry London e Ferrari. La chitarrina della versione francese è stata campionata dai Superfunk in Lucky Star e dai Ministry of Funk per All my Love.

ALTRE TRE CANZONI IN CINQUE RIGHE:
  • Partiamo da quello che è stato il suo primo successo e che lo ha fatto conoscere negli USA e cioè "Fool (if you think it's over)" del 1978. Una canzone che mi ha fatto sicuramente amare Chris Rea è la versione remix di "I can hear your heartbeat" dall'album del 1984 Water Sign e e poi molte altre tra cui la scelta va su "On the Beach" dall'omonimo album del 1986


Privacy Policy
Cookie Policy
Torna ai contenuti