058. THE DAMNED DON'T CRY (Visage)
Articolo pubblicato il 12 febbraio 2023
Mi sono sempre chiesto, ma perché i dannati non piangono,
proprio i dannati quelli che dovrebbero stare all'inferno?
Un quesito che rimarrà senza risposta, per cui oggi andiamo alla riscoperta di un gruppo che ha segnato una svolta e di un personaggio che per un breve periodo ha deciso le sorti e il futuro di tutto il movimento New Romantic; stiamo parlando dei Visage. Sicuramente a più di qualcuno sembrerà strano non parlare di "Fade to Gray" (come se fosse la loro unica hit) ma ci sono moltissime pagine web che la raccontano, anche in italiano, e a chi ne avesse piacere, consiglio la lettura di questa: https://80sneverend.com/fade-to-grey/
La storia invece ripercorrerà in parte la vita di Steve Strange, ma soprattutto racconterà alcune particolarità di "The Damned Don't Cry".
Noi partiamo dalla fine: 12 febbraio 2015, otto anni fa, ospiti al Festival di Sanremo ci sono gli Spandau Ballet: "Sono invecchiati, ma stanno bene. Al Festival presentano un medley di loro successi per lanciare il tour e il greatest hits che sancisce la loro nuova reunion. A fine esibizione, prima che Carlo Conti torni a ostentare il suo sorriso, il sassofonista Steve Norman impugna il microfono: «Vogliamo dedicare l'esibizione a un nostro amico che se ne è andato oggi. Steve Strange, ti vogliamo bene»." Steve Strange, dopo una lunga tossico-dipendenza, ha avuto un attacco di cuore, mentre si trovava a Sharm el-Sheikh in Egitto e quello stesso giorno, pur ricoverato in ospedale, non ce la fa e ci lascia a 55 anni.
Se torniamo alla fine degli anni settanta e cerchiamo di entrare in uno dei club più alla moda di Londra, il famosissimo Blitz, sulla porta avremmo trovato lui che decideva chi poteva entrare e chi no; ad esempio entravano Boy George, gli Spandau Ballet, i Duran Duran e molti altri, ma altrettanti invece ne rimanevano fuori. Ma come venivano scelti quelli a cui era concesso di entrare? Steve li guardava e se erano vestiti in maniera stravagante, strana, glamour allora il semaforo era verde; la scelta era guidata dalla ricerca di qualcosa di creativo: dovevi dimostrare con il tuo look di avere impiegato del tempo, cura nei particolari, possibilmente creando un nuovo personaggio, magari oltraggioso ma con gusto. Uno dei rifiuti che fece più scalpore fu per un certo Mick Jagger, poi la cosa venne ridimensionata dando la colpa al sovraffollamento del club ma intanto lui restò fuori.
Questo episodio aveva solo rinforzato questa sua "fama" che era nata poco prima quando David Bowie lo aveva scelto per apparire in un suo video: pochi secondi in Ashes to Ashes dove è uno dei quattro coristi vestiti in maniera alquanto stravagante ( https://www.youtube.com/watch?v=HyMm4rJemtI&ab_channel=DavidBowie ). I molti che restavano fuori dal suo locale proprio per questo lo deridevano ma si sà... molti nemici, molto onore.
Non è molto chiaro chi fu il motore per la creazione dei Visage, ma poco importa: un gruppo che in altri tempi sarebbe stato definito un supergruppo tanti e tali erano i partecipanti. Innanzitutto Rusty Egan, l'amico con cui Steve Strange animava la notte nei suoi locali, poi il mitico Midge Ure che di lì a poco sarebbe andato a fare da anima per i nuovi Ultravox (e di cui abbiamo parlato in Vienna) ed anche una delle anime degli stessi Ultravox Billy Currie mago delle tastiere e dei sintetizzatori e in più c'erano tre quinti della band chiamata Magazine. Steve Strange si trovò a fare da frontman, a prestare la sua voce ma anche la sua celebrità per portare dapprima un contratto con una major e poi ad apparire alla trasmissione cult "Top of the Pops"; egli si riteneva "il punto focale del gruppo" ma proprio sulla canzone di maggior successo, quella che sarà ricordata come il loro vero e unico successo ovvero "Fade to Gray" egli non venne inserito nella lista degli autori e non ricevette un penny per quel brano. Proprio quel brano, accidenti, e forse poco importava se per tutti gli altri successi di Visage Strange fu accreditato come co-autore.
Il primo disco, uscito nel novembre 1980 fu un discreto successo e produsse anche altri tre singoli ma quando venne il momento di replicare il successo, circa un anno e mezzo dopo, l'era che era iniziata con la musica dei Visage stava ormai già volgendo al termine. La scena si stava disintegrando proprio perché aveva avuto successo. Quelli che davvero volevano diventare qualcuno erano diventati qualcuno, e non avevano più tempo né per il Blitz né per le sue future incarnazioni.
Il loro secondo album, The Anvil, prese il nome da un famigerato club gay di New York, e ciò portò ovviamente polemiche e critiche anche perché la title track offriva una visione soft di ciò che accadeva dietro le porte del club.
La nostra canzone fu scelta come primo singolo da The Anvil, anzi uscì circa un mese prima dell'album: "The Damned Don't Cry" fu un buon successo nelle classifiche, diventando il secondo singolo dei Visage più venduto nel Regno Unito e l'ultimo successo internazionale della band. Si dice che questa canzone sia stata fermamente voluta da Steve Strange che volle farla uscire come singolo. Musicalmente il gruppo ha cercato, in questa canzone, di ricreare "Fade to Gray" con cui condivide lo stesso tono misterioso ed etereo con l'aggiunta di un beat 4/4 e una linea di basso arpeggiata; qualche commentatore ha ravvisato una voce in stile Andy McCluskey degli O.M.D..
Il video musicale https://www.youtube.com/watch?v=nVsrcmW3Yc8 è stato il secondo video diretto da Midge Ure, che dopo questo album lasciò il progetto Visage. È stato girato a Tenterden, nel Kent, più precisamente nella stazione ferroviaria di Tenterden Town e cerca di ricreare l'atmosfera degli anni 1930 e quella del famoso Orient Express.
Il testo della canzone parla di solitudine e di alienazione, ma non ci spiega perché i dannati non piangono e questo dubbio non ce lo toglie nemmeno il video!
Questa volta bisogna spendere qualche parola sulla copertina dell'album e di quella del 45giri. Le foto in bianco e nero sono di Helmut Newton e a qualche critico ricordavano delle foto della Gioventù Hitleriana: Steve Strange ovviamente ha rigettato le critiche affermando che la scelta era "perché Newton era il fotografo più alla moda per quell'epoca. Quindi convincerlo a fare la copertina del secondo album The Anvil è stato fantastico. Sulla copertina dell'album, ero vestito con questi stivali, ma non era un'uniforme tedesca. Semmai, se qualcuno avesse azzeccato il suo periodo storico, avrebbe visto che era un'uniforme basata sullo zar russo. Non era affatto un'uniforme delle SS!". Nella copertina di 'The Damned Don't Cry', sono ritratte delle ragazze intorno a un tavolo tutte bionde e vestite con abiti da uomo e la prima sensazione è che sembrano tutti ragazzi. Sulla copertina appare anche Steve Strange, l'unico moro e vestito in bianco. La copertina della versione extended 12" differisce da quella del singolo poiché ci sono le stesse modelle ma senza Steve Strange.
Cosa ci resta più da dire... se qualcuno, anche fra i non dannati, conoscesse la risposta alla domanda che ci perseguita, batta un colpo!
LA TRADUZIONE IN ITALIANO DEL TESTO
DI "THE DAMNED DON'T CRY":
Viaggiare senza destinazione
nessun posto dove andare.
Città senza nome con persone senza volto
nessun posto che conosco
È ora di chiudere la mente e passare ad altre scene
Mi perdo nelle pagine lucide di riviste noiose.
I momenti passano oh così lentamente
E rendono solo anche me
Vedere lampioni distorti nell'oscurità,
rende solo anche me.
No i dannati non piangono - no i dannati non piangono
Riccioli di fumo si arrampicano lentamente e superano il mio volto preoccupato
Vedo il mio riflesso nelle finestre bagnate dalla pioggia ma in un posto diverso.
I singoli battiti del cuore nelle luci soffuse
rendono solo anche me
Ascoltare i suoni delle celebrazioni
rende solo anche me.
No i dannati non piangono - no i dannati non piangono.
i dannati non piangono
CURIOSITA':
- La versione originale in vinile dell'album era in una copertina in rilievo testurizzata (considerata come confezione deluxe per l'epoca), e un numero limitato di copie (3.000) arrivò con un poster gratuito di Steve Strange in posa con un certo numero di modelli all'Hôtel George-V di Parigi (il poster è una foto estesa della copertina del singolo 12" di "The Damned Don't Cry".)
- Dopo il secondo album, Strange inizialmente sembrava in grado di cambiare con i tempi che cambiavano, pur restando musicalmente molto legato al movimento New Romantic. Un'occasione arrivò con il singolo del 1982 "Pleasure Boys" che inizialmente fu un flop ma tra le versioni mix c'era una visionaria versione dub di sei minuti, che divenne un enorme successo nei club della fiorente scena hip-hop. Invece il terzo album non seguì questi presupposti e, senza Midge Ure, virò verso il rock e per i Visage fu la fine del progetto.
I LUOGHI:
- Oggi non esistono più o sono stati riconvertiti ma direi sicuramente i locali che Steve Strange e Rusty Egan avevano "creato", due club di Soho a Londra, il Billy's e il Blitz. Dopo il Blitz, Strange ed Egan hanno guidato il "Club for Heroes" in Baker Street a Londra, prima di trasferirsi al nightclub Camden Palace nel 1982 per due anni, che divenne uno dei luoghi più famosi dell'epoca, attirando regolarmente celebrità importanti. La loro successiva impresa ovvero il club "The Playground" nel 1984 ebbe meno successo.
LE DATE:
- 12 Febbraio 2015 è quando otto anni fa ci ha lasciato il nostro Steve Strange che era nato Stephen John Harrington il 28 Maggio 1959. Il nostro pezzo era uscito il 5 marzo 1982 e l'album il 26 marzo dello stesso anno
LE COVER: (dal sito secondhandsongs.com)
- Anche per questo brano pochissime cover, circa una mezza decina.
ALTRE TRE CANZONI IN CINQUE RIGHE:
- Non si può non cominciare dal top della band "Fade to Gray" che tutt'oggi è spesso utilizzato in spot televisivi ed è uno dei simboli del New Romatic. Poi il secondo brano, che era per me in lotta con "The Damned Don't Cry" per ottenere il riconoscimento del titolo nel post, è "Mind of a Toy" sempre tratto dal primo album Visage. Poi dal terzo album, un po' meno fortunato dei primi due, ricordo con piacere "Love Glove"
Crediti:
per alcune parti del testo:
per il testo in italiano:
per la foto della copertina:
- https://www.discogs.com/it/master/76960-Visage-The-Damned-Dont-Cry?image=137281.SW1hZ2U6MTUwNTY4Mw%3D%3D
- https://www.discogs.com/it/master/76960-Visage-The-Damned-Dont-Cry?image=147637.SW1hZ2U6MzA5MzIzMDg%3D