056. MOMENTS IN LOVE (Art Of Noise)
Articolo pubblicato il 28 gennaio 2023
"Zang Tumb Tumb" e "L'arte dei rumori" per gli amanti della storia dell'arte sono solo due manifesti futuristi.
Per il mondo della musica sono stati due momenti di innovazione e di rottura al pari del futurismo.
Vi sarà capitato di visitare una biennale di arte moderna a Venezia, oppure qualche museo sparso nel mondo di quella che i critici d'arte chiamano arte contemporanea. Ascoltare un album degli Art of Noise è proprio questo: una visita alla biennale dove si rimane spiazzati fino a quando non ci si imbatte in qualcosa di conosciuto, di oggettivamente bello che ci fa battere il cuore; "Moments in Love" è proprio questo.
Oggi ritroviamo sulla nostra strada alcuni personaggi già conosciuti nelle storie precedenti, a formare questo strano gruppo pop fuori dagli schemi.
Interpreti principali: Trevor Horn, produttore musicale, discografico e proprietario di studi di registrazione, musicista e compositore; Paul Morley, giornalista e critico musicale, manager di band, promoter e presentatore televisivo; Anne Dudley, compositrice, tastierista, direttore d'orchestra e musicista pop; J. J. Jeczalik, programmatore e Gary Langan, di mestiere ingegnere.
Chi sia tra i cinque quello più importante nel progetto, il deus ex-machina non è facile da stabilire: tutti a loro modo hanno contribuito a questo esperimento ma c'è un sesto personaggio che ha svolto questo ruolo e cioè (come raccontato da Wikipedia) il campionatore Fairlight CMI "uno strumento musicale elettronico inventato in Australia. Con il Fairlight, brevi registrazioni audio digitali chiamate campioni potevano essere "riprodotte" usando una tastiera simile a un pianoforte, mentre un processore del computer alterava le caratteristiche come l'intonazione e il timbro. Il produttore musicale Trevor Horn è stato tra le prime persone ad acquistare un Fairlight. Mentre alcuni musicisti usavano i campioni come abbellimento nelle loro opere, Horn e i suoi colleghi videro il potenziale per creare intere composizioni con il campionatore, sconvolgendo l'estetica rock tradizionale. [...] il team di produzione di Horn produsse l'album di debutto degli ABC del 1982 The Lexicon of Love, usando sempre più il Fairlight [...] Il team lavorò anche con Frankie Goes to Hollywood su quello che sarebbe diventato l'album "Welcome to the Pleasuredome". Durante le sessioni di lavorazione dell'album degli Yes chiamato "90125"; Jeczalik e Langan presero un riff di batteria scartato e lo campionarono nel Fairlight aggiungendo suoni non musicali: ecco il prototipo del suono Art of Noise. Vedendo un ulteriore potenziale nell'idea, Trevor Horn chiamò Anne Dudley per sviluppare il progetto, coinvolgendo uno dei suoi partner commerciali, l'ex giornalista di NME Paul Morley, come fornitore di concetti, direzione artistica e idee di marketing." Il sito ufficiale del gruppo racconta le decisioni prese alla prima riunione del 2 febbraio 1983: non sarebbero mai apparsi nei loro video, non avrebbero mai usato un cantante principale, non avrebbero mai ufficialmente smaltito un brano, avrebbero usato la tecnologia per liberare l'immaginazione, e sarebbero stati rappresentati nelle foto ufficiali da chiavi inglesi, rose e Sigmund Freud.
Il primo passo era pertanto praticamente scritto: creare un gruppo invisibile proprio in un mondo dove la visibilità e soprattutto l'estetica cominciava a pagare benissimo; lo scaltro critico musicale Paul Morley aveva avuto questa brillante idea e a suo modo riuscì a far attirare sul loro primo lavoro l'attenzione della critica, ottenendo anche immediatamente successo nelle classifiche urban e alternative dance negli Stati Uniti con il loro primo singolo, il brano strumentale "Beat Box".
Sia pur non facilmente digeribile nel suo complesso il primo EP conteneva anche la nostra "Moments in Love" in una versione lunga più di dieci minuti; sulla stessa falsariga uscì l'anno dopo il loro primo album che riproponeva i due brani, puntando questa volta su un altro singolo ovvero "Close (to the edit)".
Nel 1985 avvengono due episodi fondamentali per il gruppo: Jeczalik, Langan e Anne Dudley stanchi di non apparire, vista anche la crescente curiosità del pubblico, rompono il patto, lasciano Trevor Horn e Morley e continuano a produrre dischi "a volto scoperto" portandosi dietro il nome del gruppo. Ma prima ancora, finalmente si potrebbe dire, viene lanciato come singolo "Moments in love" in una versione 7'' ovvero il nostro 45 giri della durata di 4:40. Il risultato al box-office è praticamente sconsolante: nella classifica UK il miglior piazzamento è al #87 e solo in Olanda raggiunge il #10 ma ormai il brano era già pubblicato da due anni e inserito in due diversi album. La pubblicazione in 45 giri, probabilmente, era solo per sottolineare che un brano così non poteva non passare almeno una volta a rango di singolo.
"Moments in Love" è accreditata a tutti i cinque gli interpreti presentati sopra ed è un inno strumentale di dieci minuti alla sensualità e la sua importanza è di aver inaugurato un vero e proprio genere musicale: il chillout. Innumerevoli sono stati i campioni ricavati e utilizzati successivamente in brani famosi, in pubblicità e ovviamente in film. Non c'era compilation chillout che non contenesse la nostra canzone, che funzionava benissimo anche nelle stazioni radio specializzate in musica chillout e smooth jazz.
E non si contano tutte le varie versioni che gli stessi Art of Noise hanno prodotto e pubblicato, in vari formati e durata; hanno anche cercato di replicare lo stesso format con titolo diverso nel brano "Camilla" apparso nel 1986 che alla fine è solo una brutta copia dell'originale.
A dire il vero il brano proprio completamente strumentale non è; c'è anche un testo che "scherzosamente" Paul Morley ha rivendicato come suo: "ho scritto i testi di uno dei pezzi più belli della musica pop di sempre" un testo composto da tre semplici parole: "Moments in Love".
Il video ufficiale di Tony Van Den Ende è relativo alla versione 45 giri del 1985 e dura solo 4:33 https://www.youtube.com/watch?v=cen22TBHo9M . E' ambientato ad una esibizione di pattinaggio sul ghiaccio in cui i sei giudici stanno seduti a circondare la pista ed il premio per l'unica coppia che partecipa sarà una tartaruga d'oro ed un bel "Non aver paura". Poi ci sono sempre su YouTube altre versioni di video non ufficiali tra cui segnalo quello con l'audio della versione del primo EP a questo link https://www.youtube.com/watch?v=03YqnHxklUQ e quella denominata The Ultimate Love Mastermix https://www.youtube.com/watch?v=5ktvezXRfYg di oltre 25 minuti; ce n'è per tutti i gusti.
Il paradosso, ascoltando gli Art of Noise (e anche la nostra Moments in Love) è che non si trova nessuna anima: "perché di quella, nella musica degli Art of Noise, non c'è traccia. Forse troppo abilmente nascosta, anche lei, dietro quelle maschere. O forse altrettanto scaltramente tenuta fuori dalla loro logica matematica. C'è troppa ingegneria dentro queste architetture d'interni, e poca attenzione alle esigenze ergonomiche. Troppa plastica, troppe leghe metalliche, troppo polivinilcloruro, troppo plexiglass. Arte moderna da Biennale."
IL TESTO TRADOTTO IN ITALIANO: visto il testo inesistente la sezione resta vuota
CURIOSITA':
- Manca ancora da spiegare il Zang Tumb Tumb con cui abbiamo iniziato: è il titolo futurista da cui è stata presa la denominazione dell'etichetta discografica "ZTT Records". Fondata nel 1983 da Trevor Horn, dalla moglie e imprenditrice di Horn Jill Sinclair e da Paul Morley è stata la fucina, la casa di tanti altri artisti, oltre agli Art of Noise, da Frankie goes to Hollywood a Grace Jones, dai Buggles a Seal e Lisa Stansfield.
- A proposito di Futurismo: Zang Tumb Tumb è un'opera letteraria del futurista italiano Filippo Tommaso Marinetti mentre l'Arte dei Rumori è un manifesto futurista scritto da Luigi Russolo in una lettera del 1913 all'amico e compositore futurista Francesco Balilla Pratella. Gli Art of Noise si consideravano futuristi nell'accezione di essere interessati al futuro, a fare il Il futuro un posto migliore, nella tecnologia del futuro, nel presentarsi nel futuro, nel sembrare di appartenere al futuro.
- Un po' di notizie sulla figura di Paul Morley: ha innanzitutto inventato il nome del progetto, traendolo dal saggio "The Art of Noises" del futurista Luigi Russolo; la "s" del plurale è poi stata tolta su richiesta di Jeczalik . In un articolo del luglio 2002 scritto per The Guardian, Morley scrisse: "Ho amato così tanto il nome Art of Noise che mi sono fatto strada nel gruppo. Se nel corso degli anni le persone mi chiedevano cosa facessi nel gruppo, rispondevo che li presentavo, ed era un nome così grande, che era sufficiente a giustificare il mio ruolo. Ero il Ringo Starr di Art of Noise. Ho preparato il tè. Oh, e ho scritto i testi di uno dei pezzi più belli della musica pop di sempre, Moments in Love." Riporto inoltre un brano della pagina web già citata (grazie Reverendo Lys) sempre su di lui: "Paul Morley ed ha intrecciato la sua vita a quella della storia del rock in tante occasioni e non solo sulla carta. Perché Morley è uno stratega. Un uomo-sandwich del rock. Ha l'idea giusta per ogni occasione. Così quando si improvvisa manager per i Drones pubblicizza le loro uscite con i famosi flyer usati delle prostitute nella Capitale e quando lavora alla promozione dei Frankie Goes to Hollywood punta sulla provocazione e sul brand, più che sulla musica. Perché l'immagine è tutto. Ma anche la totale assenza di immagine può rivelarsi ugualmente oscena. Ecco. È questa l'idea geniale che sta dietro il progetto Art of Noise. Una band invisibile. Paul Morley, anche qui, lavora dietro le quinte. Non sa suonare nemmeno il kazoo. Ma chi se ne frega? Lui può contare su Trevor Horn, l'uomo-macchina del pop dei primi anni Ottanta. Trevor lavora su un Fairlight CMI quando nessuno sa cosa sia un campionatore. Ha accesso a tutte le musiche del mondo. Paul si limita a lavorare dietro le quinte. Uomo invisibile dietro un gruppo invisibile. Sua è l'idea del nome della band, rubato ad un vecchio progetto rumorista di Luigi Russolo. E sua l'idea di privare la band di qualsiasi fisicità, di qualsiasi identità che non sia quella puramente musicale."
- Lo so che non interesserà a nessuno, ma una parte di notorietà la nostra canzone l'ha ricevuta in quanto è stata suonata, come marcia nuziale, in uno dei matrimoni di Madonna, esattamente nel matrimonio con l'attore Sean Penn.
I LUOGHI:
- Direi un luogo invisibile per una band invisibile! Per restare comunque in argomento dico Londra (e basta)
LE DATE:
- 26 settembre 1983: è la data di pubblicazione di "Moments in love" all'interno dell'EP "Into Battle with the Art of Noise" e quindi questo è il giorno che ha visto la luce mentre il 45 giri è uscito solamente il giorno 1° aprile 1985. Veniamo alle date di nascita: Gary Michael Langan (nato il 19 Aprile 1956), Jonathan Edward Stephen "J. J." Jeczalik (11 maggio 1955), Paul Morley (nato il 26 Marzo 1957), Anne Jennifer Beckingham Dudley (nata il 7 Maggio 1956), e Trevor Charles Horn (nato il 15 luglio 1949).
LE COVER: (dal sito secondhandsongs.com)
- Non ce ne sono tante segnalate dal nostro sito, circa una dozzina. La canzone è stata campionata invece in moltissime altre: LL Cool J, prima di diventare Sam Hanna della serie NCIS: Los Angeles, nella sua carriera da rapper l'ha campionata nel suo successo del 1987 I Need Love ( https://www.youtube.com/watch?v=NEUX-HYRtUA )
ALTRE TRE CANZONI IN CINQUE RIGHE:
- Verificando su Spotify, la nostra canzone batte tutti e ovviamente in buone posizioni ci sono le collaborazioni più note (Kiss di Prince con Tom Jones e Peter Gunn già nella colonna sonora di The Blues Brothers). Io consiglio per farsi un idea della musica del gruppo: Close (To the edit), Beat Box (Diversion 1) dal loro primo EP e poi Paranoimia (da "In Visible Silence" del 1986)
Crediti:
per alcune parti del testo:
per la foto della copertina:
- https://www.discogs.com/it/master/3650-Art-Of-Noise-Moments-In-Love/image/SW1hZ2U6NDQ1MDAxODk=
- https://www.discogs.com/it/master/1937-The-Art-Of-Noise-Whos-Afraid-Of-The-Art-Of-Noise/image/SW1hZ2U6NjA1MzAwNQ==