050. IF YOU LEAVE (Orchestral Manouvres in the Dark) - 200 canzoni 200 storie

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050. IF YOU LEAVE (Orchestral Manouvres in the Dark)

Articolo pubblicato il  5 agosto 2022






4 luglio 1981: una data a caso?
Forse no: al primo posto della classifica italiana dei 45 giri più venduti si insedia una canzone che parla della bomba atomica
ma molti credono sia un inno omosessuale.

Per tutta l'estate di quel lontano 1981 la nostra classifica è dominata da ENOLA GAY (Sei settimane al #1 e altre sei sul podio) ed a fine anno sarà la seconda canzone più acquistata dopo il fenomeno Nikka Costa con "Out there (on my own)".
Cosa stava succedendo in Italia, ma anche in Spagna e in Portogallo, per regalare un tale successo ad una canzone a quasi un anno dalla sua uscita ufficiale del 26 settembre 1980? Stiamo parlando di una canzone che in patria non andò mai oltre al #8 e negli States è rimasta praticamente sconosciuta...
A questa domanda non ho una vera risposta ma il pubblico italiano, che si era innamorato di quel riff elettronico tanto da incendiare le classifiche, presto dimenticò il fenomeno O.M.D. e di loro non si ebbero più notizie tanto da classificarli nel gruppo delle "meteore".
Non così io e molti altri che invece avevano seguito l'evoluzione del gruppo e che alla famosa domanda: dimmi tre canzoni degli O.M.D.... ne potrebbero ancora oggi sciorinare una decina almeno, tanti sono i loro brani "memorabili" che vi invito a cercare ad esempio su Spotify, magari cliccando su... https://open.spotify.com/album/4nkiw1CUhCOS1ueYjvOxUQ?si=sE8scXwOTMuxBfQo0hiPVg .
Vi è rimasta la voglia di sapere qualcosa di più su Enola Gay? Siccome non ne parlerò in questo blog, vi lascio al solito un link dove soddisfare questo desiderio: https://www.storiedicanzoni.it/2019/08/28/orchestral-manoeuvres-in-the-dark-enola-gay/
Per il brano che ho scelto, e che è ritenuto il loro secondo cavallo di battaglia, perché li ha portati sulla ribalta più importante, quella USA, parleremo del rapporto tra cinema e musica; non la musica da colonna sonora dei vari Morricone, Vangelis, Tangerine Dream, e chi più ne ha più ne metta ma quei film che devono parte del loro successo alle canzoni inserite ma anche viceversa; mi viene ad esempio in mente Saturday Night Fever, Grease, Flashdance ma anche Forrest Gump e molti altri.
Alcuni film degli anni '80, peraltro dimenticati dai più, sono ancora oggi ritenuti dei cult movie per i brani che vi sono contenuti: uno di questi è "Against all odds" in Italia tradotto come "Due vite in gioco" film del 1984 che contiene oltre a "Against All Odds (Take a Look at Me Now)" di Phil Collins, "Walk Through the Fire" di Peter Gabriel e "My Male Curiosity" di Kid Creole & the Coconuts. Sicuramente altra colonna sonora memorabile è quella di "Absolute Beginners" (film del 1986 diretto da Julien Temple) e anche il film commedia del 1982 Fuori di testa (Fast Times at Ridgemont High) diretto da Amy Heckerling. Qualcuno ricorda il film "Breakfast Club" di John Hughes del 1985? Non contiene molte canzoni come i film appena ricordati ma la canzone scritta appositamente per questa pellicola ha spaccato in due la carriera dei Simple Minds: si è proprio "Don't You (Forget About Me)", in precedenza, proposta a Billy Idol, Bryan Ferry, i The Fixx e i Pretenders, che la rifiutarono, finché proprio Chrissie Hynde dei Pretenders fece il nome del gruppo di suo marito, appunto i Simple Minds.
E finalmente arriviamo alla nostra canzone...
Lo stesso John Huges, l'anno dopo, viene chiamato a produrre/sceneggiare un film (diretto da Howard Deutch) che in Italia arrivò nelle sale con il titolo "Bella in rosa", traduzione alquanto pedissequa del titolo originale ovvero "Pretty in Pink". È merito di Huges se la lista delle canzoni che ci sono nel film è da paura per qualunque amante della musica anni '80 e vi rimando alle curiosità per leggerle tutte; per capirsi, la colonna sonora è stata inserita nella lista "Best Movie Soundtracks: The 15 Film Music Compilations That'll Change Your Life" dell'Huffington Post e nella lista "The 25 Greatest Soundtracks of All Time" di Rolling Stone.
Accanto alla title track cantata dagli Psychedelic Furs, tra tutte le altre canzoni troneggia, anche perché è stata scritta per la scena finale del film, la nostra "If You Leave" che fece fare il botto negli USA agli O.M.D., arrivando fino alla posizione #4. Eccolo qui il video originale, per chi non se la ricordasse: https://www.youtube.com/watch?v=EPmTGFg06zA  ed ora la domanda nasce spontanea, ma questa è una normalissima canzone d'amore, dove sono finiti tutti quei bei suoni elettronici di "Enola Gay"?
In effetti sono passati quasi sei anni da allora e il gruppo capitanato da Andy McCluskey (voce/front man ma anche bassista e tastierista) dopo cinque album veramente elettronici (e qualcuno anche molto sperimentale) nel 1985 aveva lentamente abbandonato i sintetizzatori, producendo comunque ottime canzoni pop "tradizionali". Quando gli O.M.D. vennero chiamati a fornire il loro brano per il film, arrivarono sul set e viste le riprese della scena finale proposero la canzone "Goddess of love"; nel frattempo la scena del ballo era stata girata usando il brano talismano "Don't You (Forget About Me)" che tanto bene aveva portato al nostro Huges.
Si sa che però i film hanno un lungo travaglio prima della loro uscita e questo prevedeva anche una pre-visione da parte di un pubblico casuale e proprio il finale del film, così com'era, proprio non era piaciuto. Il regista allora dovette cambiare finale, che non vi anticipo se qualcuno avesse voglia di andarsi a rivedere il film; ma anche la canzone proposta non andava più bene! Gli O.M.D. ebbero solo quarantotto ore per scrivere una nuova canzone adatta a questo finale ma anche esattamente con un ritmo di 120 BPM che era il ritmo del ballo finale. Bisogna dire che il clima di Los Angeles portò bene alla band inglese che lavorando fino alle quattro di notte produsse una versione base della canzone che fu inviata con una moto (fa un po' ridere oggi, ma allora internet non si usava per queste cose) alla casa cinematografica Paramount. Con l'ok ricevuto la canzone fu mixata e da allora si sente in sottofondo della scena finale; unico problema è che il montatore non riuscì a sincronizzare i movimenti dei ballerini con la nuova canzone e tutti risultano ballare un po' fuori tempo!

Morale della favola: anche negli States gli O.M.D. sono considerati una meteora e chi ancora li ricorda è solo grazie a questa canzone; così il cantante del gruppo in una intervista: "anche se abbiamo avuto molti altri successi, niente è stato così grande come "If you leave". È una benedizione avere un successo così grande, ma è un peccato che metta in ombra così tante altre buone canzoni per il pubblico statunitense. Abbiamo però molti fan europei che odiano la canzone..."


LA TRADUZIONE IN ITALIANO DEL TESTO DI "IF YOU LEAVE":

Se te ne vai, non farlo proprio ora
Per favore, non portarmi via il cuore
Promettimi solo un'altra notte
E poi prenderemo strade separate
Abbiamo sempre avuto il tempo dalla nostra parte
Ora sta svanendo velocemente
Ogni secondo, ogni momento
Dobbiamo... dobbiamo farlo durare
Ti tocco una volta, ti tocco un'altra volta
Non lascerò andare a nessun prezzo
Ho bisogno di te ora come ne avevo allora
Hai sempre detto che saremmo stati ancora amici un giorno
Se te ne vai, non piangerò
Non sprecherò un solo giorno
Ma se te ne vai, non voltarti indietro
Correrò dall'altra parte
Sette anni sono passati sotto i ponti
Come il tempo che si ferma
Il cielo sa cosa succede adesso
Devi... devi dire che lo vuoi anche tu
Ti tocco una volta, ti tocco un'altra volta
Non lascerò andare a nessun prezzo
Ho bisogno di te ora come ne avevo allora
Hai sempre detto che ci saremmo incontrati di nuovo
Ti tocco una volta, ti tocco un'altra volta
Non lascerò andare a nessun prezzo
Ho bisogno di te ora come ne avevo allora
Hai sempre detto che saremmo stati ancora amici
Ti tocco una volta, ti tocco un'altra volta
Non lascerò andare a nessun prezzo
Ho bisogno di te ora come ne avevo allora
Hai sempre detto che ci saremmo incontrati di nuovo un giorno
Se te ne vai...
Oh se te ne vai...
Oh se te ne vai...
Non guardare indietro
Non guardare indietro
CURIOSITA':
  • Di cosa parla la nostra canzone? La scena finale del film "Pretty in Pink" è ambientata al ballo di fine anno di un liceo americano, il cosiddetto prom, e la band ha dichiarato che la canzone parla sicuramente della fine del liceo ma anche "della fine della tua infanzia", e la loro intenzione era quella di mettere in musica "la paura di ciò che verrà dopo". Se ci siano riusciti non lo sappiamo anche perché la critica è sempre stata molto controversa sul brano: qualcuno lo odia e lo ha stroncato altri la considerano una delle migliori degli anni '80. Sicuramente in Europa ci fu molta tiepidezza per il brano, come del resto la stessa tiepidezza ci fu negli USA per Enola Gay.
  • Qualcosa sugli O.M.D. forse la si potrebbe raccontare: il gruppo affonda le sue radici negli anni '60 quando il cantante Andy McCluskey incontrò alla scuola elementare Paul Humphreys (I fondatori) e il loro cammino musicale proseguì da adolescenti, suonando in vari gruppi della cittadina di Wirral. Ovviamente un peso non indifferente sul sound del gruppo lo ebbero i soliti Kraftwerk ma la formazione è considerata comunque precursore di quel electronic suond all'inglese denominato synt-pop. Ai due fondatori, si affiancò per diversi anni Martin Cooper, anche lui tastierista come gli altri due, ma anche eccellente sassofonista, mentre tutti gli altri che suonarono nel gruppo durarono uno o due album e poi lasciarono la compagnia. Si racconta che dopo il successo del loro secondo album con 3 milioni di copie vendute ed un terzo album comunque pieno di singoli di classifica persero il 90% dei fans pubblicando l'album sperimentale Dazzle Ship. L'esperienza americana raccontata sopra tirò nuovamente su le sorti del gruppo che però era vicino ad un punto di rottura e si sciolse nel 1989. Per qualche anno McCluskey fu l'unico a portare avanti il nome OMD fino al ritiro nel 1996. Dieci anni di silenzio e poi la reunion che ha prodotto nuovi album ma soprattutto concerti dove il gruppo continua a presentare tutti i loro successi anni '80.
  • Come promesso ecco la lista delle canzoni presenti nel film, anche se non tutte sono nell'album che contiene la colonna sonora: New Order con "Shellshock", "Thieves Like Us" e "Elegia". Nik Kershaw con "Wouldn't It Be Good", The Smiths con "Please Please Please Let Me Get What I Want", Echo & the Bunnymen con "Bring On the Dancing Horses". C'è poi Otis Redding con "Try a Little Tenderness", gli INXS con "Do Wot You Do", Suzanne Vega con Joe Jackson in "Left of Center" e Belouis Some con "Round, Round" oltre ovviamente alla già citata title-track dei The Psychedelic Furs.
  • Sempre a proposito di canzoni vi ricordo quelle contenute in "Absolute Beginners" che oltre alla title track cantata da David Bowie riporta anche "Have You Ever Had It Blue?" degli Style Council, Sade con "Killer Blow", i Working Week con "Rodrigo Bay" e gli Eighth Wonder con "Having It All". Il film già citato e intitolato "Fuori di testa" a sua volta vanta "Somebody's Baby" di Jackson Browne, "We Got the Beat" delle Go-Go's, "Love Rules" di Don Henley più brani dei Quarterflash, Donna Summer, Oingo Boingo e Stevie Nicks.

I LUOGHI:
  • Wirral, Merseyside in Gran Bretagna; è una penisola nel nord-ovest dell'Inghilterra e il personaggio più famoso che viene da quei luoghi è proprio il nostro Andy McCluskey.

LE DATE:
  • 21 Aprile 1986 è la data del lancio della canzone come secondo 45 giri estratto dalla colonna sonora; il nostro George Andrew McCluskey, meglio noto come Andy McCluskey era nato il 24 giugno 1959 mentre l'altro fondatore Paul David Humphreys era nato il 27 febbraio1960. Il film era stato presentato ad Hollywood il 29 gennaio 1986 nel famoso Mann's Chinese Theatre e poi nelle sale americane il 28 febbraio 1986.

LE COVER: (dal sito secondhandsongs.com)
  • Una decina di cover registrate, ma sicuramente la migliore è l'originale!

ALTRE TRE CANZONI IN CINQUE RIGHE:
  • Quale sarà la prima canzone proposta? Non posso non citare qui il brano che li ha resi immortali nel nostro paese e cioè "Enola Gay" che apre il loro secondo album. Dall'album più sperimentale "Dazzle Ship" del 1982 vi richiamo alla memoria "Telegraph" e poi per la terza scelta la lotta è molto ardua: dal loro periodo elettronico, terzo album, Architecture & Morality anno 1981 la bellissima "Souvenir".
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