043. LIFELINE (Spandau Ballet)
Articolo pubblicato il 22 gennaio 2022
Per una guerra bisogna essere in due! Almeno...
E se su un fronte i Duran Duran si erano messi belli comodi per tutti gli anni 80 e oltre,
sull'altro fronte i loro rivali, gli Spandau Ballet, altrettanti cuori avevano trafitto
ma il loro contributo "alla musica in generale" fu in verità molto minore.
Intendo dire che gli Spandau Ballet furono e sono degli ottimi musicisti, hanno posizionato una ventina di hits nelle classifiche di tutto il mondo ma non hanno portato nulla di nuovo, si sono sempre ispirati alla musica del momento ed hanno prodotto i loro dischi "galleggiando" sul già sentito. Alla fine è quello che dichiarano sul loro sito ufficiale dove ad esempio il loro primo album, quello più diverso dagli altri, è raccontato come "Ispirato alla scena underground londinese dei nightclub Billy's e Blitz [il primo in Dean Street a Londra la cui crescente popolarità spinse gli organizzatori Steve Strange e Rusty Egan a trasferire gli spettacoli in un wine bar in Great Queen Street, Covent Garden chiamato appunto il Blitz]." Mentre il secondo album, Diamond del 1982 è raccontato così: "Un riflesso sia dei suoni e degli stili in rapida evoluzione della scena night club londinese che gli Spandau continuano a rappresentare, sia del desiderio di esplorare le nuove possibilità dello studio."
E proprio dopo questi due album che arriva il successo mondiale: anno 1983 album "True", stile musicale New Romantic. La New Wave e la musica elettronica, l'underground e i nightclub sono alle loro spalle ma anche il nuovo genere che abbracciano, con gran facilità, era già stato inaugurato da qualcun altro... anche questa volta.
Una breve storia della band prima di arrivare alla nostra canzone.
La formazione storica nasce nel 1979 ma già dal 1976 i due compagni di classe Gary Kemp e Steve Norman formano delle band, dapprima i "The Cut", poi "The Makers", poi ancora "Gentry & Martin" e infine con l'aggiunta di John Keeble alla batteria, Tony Hadley alla voce e del fratello di Gary, Martin Kemp arrivano gli Spandau Ballet. Anche gli Spandau, come molti altri, furono un gruppo destinato a fine prematura: se per molti l'immagine del gruppo si sostanzia nel suo front-man Tony Hadley, ci fu da sempre un dualismo mal sopportato con Gary Kemp che, oltre che fondatore, è l'autore di tutti i brani della band e a sua volta mal gradiva la fama, comunque guadagnata, del loro "cantante". Di più Gary Kemp ha sempre nutrito un secondo amore ed ha recitato in diversi film, togliendo ovviamente spazio alla produzione musicale del gruppo.
La band che ha "spaccato" gli ottanta, all'inizio dei '90 arriva al capolinea: ecco come è raccontata la loro fine sulla pagina wiki del gruppo: nel 1990, la band si sciolse dopo un disaccordo sui diritti d'autore. Hadley, Norman e Keeble lanciarono una causa senza successo contro Gary Kemp per una parte dei diritti d'autore di Kemp dal suo lavoro con gli Spandau Ballet. Sebbene avessero promesso di appellarsi al verdetto, in seguito decisero di non farlo. I tre membri "non Kemp" continuarono quindi a girare come trio, ma dovettero vendere le loro azioni della compagnia degli Spandau Ballet a Gary Kemp per pagare i debiti legali. Poiché la compagnia possedeva i diritti sul nome di Spandau Ballet, il trio dovette andare in tour con il soprannome di "Hadley, Norman e Keeble, ex-Spandau Ballet".
Ricordando sempre il vecchio motto pecunia non olet, nel marzo del 2009, davanti ad un boccale di birra, gli ex componenti del gruppo hanno fatto ufficialmente pace, si sono riuniti ed hanno ovviamente prodotto un nuovo album intitolato "Once More" con molte vecchie canzoni ringiovanite e alcune nuove create per l'album e per il successivo tour di concerti. Resta il fatto che dal 1989 il marchio Spandau Ballet non produce nulla di nuovo e continua a vivere stampando best e raccolte.
Ho scelto questa canzone rispetto alle molte altre più conosciute, più premiate e più commentate proprio perché, a detta del gruppo stesso, è stata la canzone della svolta che li ha portati alle vette delle classifiche.
In una intervista rilasciata nel 2014 ed apparsa sul sito rhino.com Gary Kemp racconta alcuni particolari sull'album True e sulla nostra "Lifeline"; innanzitutto si parla del ruolo del mago della produzione Trevor Horn e del suo rifiuto a partecipare a quell'album forse per un fraintendimento o forse perché non poteva avere controllo completo sul gruppo. E poi continua con "Lifeline" "è stato il primo singolo dell'album True nel Regno Unito, prima di "Communication". Era un singolo di transizione. Sono stato io a scrivere un disco pop. Aveva un suono pop e sorprendente. Sono stato io a scoprire i cori che sono diventati piuttosto un gancio per il gruppo... Penso che Steve [Norman] abbia suonato il contralto nel pezzo... tra l'altro questa è una delle prime volte che suona il sassofono nel gruppo. E penso che sia stato registrato a Londra. Sì, è stato registrato ai Red Bus Studios di Londra, prima di andare a Nassau per fare l'album vero e proprio."
La presenza di Trevor Horn nell'ultimo singolo prima di "Lifeline", ovvero "Distinction" li aveva riportati nella Top10 inglese preludendo ad un nuovo sound che poteva proiettarli veramente dove tutti desiderano arrivare. Steve Norman, il chitarrista/sassofonista così ha dichiarato nel 2011: "Sapevamo che non potevamo rimanere una band underground per sempre! Le classifiche pop mainstream ci avevano fatto l'occhiolino e sapevamo che dovevamo arrivare. C'era un elemento soul con gli occhi azzurri che stavamo cercando. "Lifeline" ha immerso il dito del piede in quell'acqua ed è stato un momento importante. Ha impostato il suono per l'album True, il suono che ci ha davvero catapultato nella celebrità globale". E così è stato.
Non dimentichiamoci che fu registrato per il lancio della canzone anche il video, https://www.youtube.com/watch?v=RJjMqsGk07Q che come gli altri degli Spandau è molto raffinato anche se ambientato in una soffitta (dove arriva un filo rosso che attraversa la campagna inglese). Di memorabile però nel video c'è forse solo il cardigan di Tony Hadley. Per non sbagliare, il retro del 45 giri contiene una versione strumentale di "Lifeline", giustamente intitolata "Live and let live" (per chi volesse ascoltarla è qui https://www.youtube.com/watch?v=FF6pvE12aXU ) e naturalmente esiste anche una versione 12 inch che però non aggiunge molto alla versione 45 giri (anche questa ascoltabile su https://www.youtube.com/watch?v=XfTCpLr8-3g ).
Caro lettore mi rivolgo a te, anche se non posso sentire la tua risposta, e penso che ormai ti sarai fatto un'idea leggendo le due storie su chi io tifassi all'epoca: i maltrattati Spandau o i rivalutatissimi Durans? Beh non ci crederai a me piacevano proprio i...
Ma la vera domanda è: tu da che parte stavi?
LA TRADUZIONE IN ITALIANO DEL TESTO
DI "LIFELINE":
La linea della vita
Cambiando i suoi colori parte per la costa
Lei cavalca il treno dell'anima
e lui combatte la legge
C'è un potere nella sua voce e
la fa sentire così sicura
Così vivi e in amore
Un giorno egli costruirà
una statua con le sue mani
Così dolce quando cerca di capire
Questo sotterfugio che non ha
mai davvero pianificato
Ora stai vivendo sulla linea della vita
Ci stiamo muovendo
sulla linea della vita
Stiamo camminando
sulla linea della vita
Stiamo gettando
Così vivi e lascia vivere nell'amore
Le loro uscite iniziarono scambiandosi lettere
Con precisione immortale
ha puntato il suo fucile
Una qualsiasi democrazia, che giustifica il sole
Così vivi e lascia vivere nell'amore
Nessuno dei due ha un'ombra di possibilità
Certe decisioni possono essere prese
solo una volta
Non sai mai quello
che stai donando
Fino a che vivi sulla linea della vita
Ci stiamo muovendo
sulla linea della vita
Stiamo camminando
sulla linea della vita
Stiamo gettando
Avrebbe potuto costruire
una statua con le sue mani
Così dolce quando cerca di capire
Non sai mai quello
che stai donando
Fino a che vivi sulla linea della vita
Ci stiamo muovendo
sulla linea della vita
Stiamo camminando
sulla linea della vita
Stiamo gettando a voi
Ma io non sto vivendo...
CURIOSITA':
- Qualcosa sulla traduzione del titolo della canzone: nella versione sopra riportata, ho parafrasato la parola inglese "Lifeline" come "Linea della vita" intesa come quella linea sul palmo della mano di una persona, considerata dalla chiromanzia come un'indicazione per quanto tempo vivrà quella persona. Forse la traduzione migliore, ma con molto meno appeal, sarebbe "fune di salvataggio" usata per salvare in mare le vite umane, tipicamente quella lanciata per soccorrere qualcuno in difficoltà o quella usata dai marinai per assicurarsi una barca. L'inglese infine intende come "Lifeline" anche una cosa da cui qualcuno o qualcosa dipende o che fornisce un mezzo di fuga da una situazione difficile ad esempio il telefono e qui si riaggancia il video con la sua linea rossa che arriva fino agli Spandau.
- Nel 1985 in pieno periodo "bellico" Tony Hadley si incontrò con Simon Le Bon in occasione della registrazione del brano "Do They Know It's Christmas" con la Band Aid. Si racconta che la convocazione di Bob Geldof per gli interpreti del brano fosse alle nove del mattino; un'ora un po' troppo mattutina per molti ma non per il nostro Tony Hadley. Fu proprio lui a registrare tutto il brano per far sentire agli altri la canzone per intero prima di dividersi le parti.
- Visto il recente sfogo di Bono Vox sul nome della sua band, forse ancor prima Hadley, Kemp e soci forse avrebbero dovuto prendere analoga posizione... infatti il nome deriva da un'idea di un amico giornalista della band, tale Robert Elms, che un giorno mentre si trova nell'allora Berlino Ovest per conto della BBC vide la scritta Spandau Ballet sulla parete di un bagno e ne rimane molto colpito. A dire il vero Spandau è un sobborgo di Berlino con un bellissimo castello e non ci sarebbe perciò alcun problema se non fosse che "Spandau Ballet" è stato usato per rappresentare dei contesti veramente macabri: per qualcuno durante la prima guerra mondiale per indicare la raccapricciante danza dei corpi appesi al filo spinato e uccisi dalle mitragliatrici Spandau, mentre altri ritengono fossero le convulsioni dei corpi che i nazisti giustiziavano per impiccagione presso il carcere di Spandau.
- Ecco la storia del rifiuto di Trevor Horn nelle parole di Gary Kemp: "È stata la prima persona a cui ho suonato tutte quelle canzoni... quando vivevo ancora con i miei genitori, che ci crediate o no, all'età di 22 anni! [ ] Penso che fosse... Non è mai stato veramente bravo a registrare band. Nella sua produzione ha sempre avuto bisogno di avere davvero il controllo della musica, il che spesso significava batteria programmata o portare alcuni importanti session player, e penso che con gli Spandau, sai, potevamo tutti alzarci e suonare quelle canzoni. E penso che avesse bisogno di più potere di quello, quindi penso che la sua sia una scusa, davvero, perché non poteva andare avanti. Anni dopo, mi ha detto che non gli avevo suonato "True", e se avesse sentito "True", avrebbe continuato a fare l'intero album. Si era sbagliato. Ma penso che abbiamo fatto meglio con (Tony) Swain e (Steve) Jolley, davvero, perché ci hanno davvero permesso di diventare la band che siamo e di aiutarci a trovare il nostro suono. Inoltre, il motivo per cui abbiamo scelto Swain e Jolley è perché avevano una sensibilità pop. Erano ragazzi bianchi che capivano la musica nera, e penso che ci piacesse molto quella connessione.
I LUOGHI:
- Islington, un quartiere di Londra dove il gruppo, nella sua forma più conosciuta, ebbe origine.
LE DATE:
- Il 17 settembre 1982 è la data di uscita del singolo "Lifeline", che ha anticipato di molto il lancio dell'album nel quale è inserito (4 marzo 1983) ma anche la stessa registrazione dell'album che, prendendo proprio le mosse dal singolo, è stata fatta tra l'ottobre ed il novembre del 1982. Queste sono le date di nascita dei componenti Anthony Patrick "Tony" Hadley 2/6/1960, Gary James Kemp 16/10/1959, il fratello Martin John 10/10/1961, Steve Norman 25/3/1960 e John Leslie Keeble 6/7/1959.
LE COVER: (dal sito secondhandsongs.com)
- Non pervenute.
ALTRE TRE CANZONI IN CINQUE RIGHE:
- Per farla breve, o come direbbero loro "To Cut a Long Story Short" è il primo singolo imprescindibile e completamente diverso dal loro stile degli anni più maturi. Poi c'è solo l'imbarazzo della scelta ma il brano che li ha resi immortali è "True" (dallo stesso album di "Lifeline") e poi la loro chiusura in bellezza e cioè "Through the Barricades"
Crediti:
per alcune parti del testo:
per il testo in italiano:
per la foto della copertina: