037. SAMBA PA TI (Santana)
Articolo pubblicato il 24 luglio 2021
Per chi conosce Santana solo per il suo "Supernatural" del 1999 e la trascinante "Smooth"
o "Shaman" del 2002 sappia che i critici musicali li considerano il peggio di Santana!
Raccontare più di cinquant'anni di carriera e una miriade di album è sicuramente impossibile: la nostra storia racconta solamente un brano, uno dei più famosi e qualcosa di quello che è avvenuto prima; tutto quello che è venuto dopo è storia della musica ma per molti il meglio di Santana è stato toccato proprio con l'album che contiene "Samba Pa Ti" e cioè Abraxas del 1970.
Nato nel 1947 nello stato messicano di Jalisco, rappresenta la terza generazione di musicisti (ed ora il figlio di Santana, pure lui musicista, è la quarta). Dopo aver imparato a suonare il violino a cinque anni, con tutta la famiglia si trasferì al confine con gli Stati Uniti ovvero nella "stranissima" città di Tijuana: chi c'è stato anche recentemente sa di cosa parlo e probabilmente anche alla fine degli anni '50 la città probabilmente non era molto diversa da quella che è oggi. A pochi chilometri da San Diego e dal sogno americano (o meglio californiano) Tijuana vive del "turismo" americano ovvero di giovani e anche meno giovani che sono alla ricerca del piacere facile e a buon prezzo: alcool, sesso, tabacco (e forse anche droga), divertimento a 360 gradi, magari passeggiando tra le strade e fermandosi ad ascoltare qualche ragazzino suonare o esibirsi in altro modo pur di racimolare qualche centesimo di dollaro. Uno di questi era proprio il giovane Carlos che, grazie alle sue capacità musicali ed al suo fantastico orecchio, riusciva a ripetere i brani (soprattutto di B.B. King) che sentiva la sera nelle radio americane, con la chitarra che aveva imparato a suonare da solo. Questa vita per sua fortuna durò poco, più o meno due anni, quando finalmente nel 1961, con tutta la famiglia riuscì ad arrivare a San Francisco e a terminare la scuola alla Mission High School.
Arriviamo così al 1966 e tra guerra del Vietnam, il movimento dei figli dei fiori, gli occhi del mondo puntati proprio su quella California e su San Francisco (una scena culturale e musicale ribollente di novità e pronta a sperimentare fusioni tra vari generi artistici e musicali) insieme ad altri cinque musicisti, Carlos Santana, forma un gruppo rock, un collettivo aperto anche ad influenze provenienti da blues, jazz, dalla musica ispanica e soprattutto dalla ritmica delle percussioni. Stranamente pur non essendo lui il leader viene scelto proprio il suo cognome per il nome del gruppo: nascono così i Santana Blues Band. Poi solo i Santana.
Non passano neanche due anni che il gruppo entra nella storia del rock.
Messi sotto contratto dalla Columbia Records, ormai pronti a lanciare il loro primo album riescono ad avere un trampolino tanto grande quanto inaspettato: il loro manager riesce ad ottenere infatti che il gruppo si esibisca sul palco dell'evento musicale più importante degli anni sessanta ovvero il festival di Woodstock. Il loro primo album, uscito di lì a poco, raggiunge il #4 delle classifiche degli album più venduti in USA. La famosa, quanto criticata, classifica dei 500 migliori album di ogni tempo, pone alla posizione #150 questo album pur privo di brani universalmente conosciuti, fatta eccezione forse per "Evil ways" che al tempo fu lanciato come singolo e a sua volta raggiunse un notevole #9 in USA ma scommetto che nessuno di quelli che stanno leggendo se lo ricorda.
Classifica criticata si diceva perché invece posiziona più indietro, solo alla posizione #205 il secondo album che invece è considerato da molti il capolavoro e picco mai più raggiunto da Carlos Santana: Abraxas del 1970.
Nove brani, di cui tre immortali: "Black Magic Woman" canzone scritta da Peter Green e apparsa due anni prima come singolo dei Fleetwood Mac; nessuno più però ricorda la prima versione in quanto surclassata dalla versione dei Santana e diventata perciò un loro classico. Poi "Oye Como Va" di Tito Puente; Santana così racconta: "Abraxas è stato molto produttivo anche per alcune persone che avevano scritto le canzoni di cui noi abbiamo fatto la cover. Hanno avuto tutti delle belle royalties per molto tempo, e ne sono felice: soprattutto Peter Green e Tito Puente. Tito era sempre divertente a questo proposito negli anni dopo che l'album era diventato un classico. Si lamentava perché la gente si aspettava di sentire la nostra versione di "Oye Como Va" piuttosto che la sua, e doveva ingoiare la cosa. La gente dice sempre: <Perché non la suoni come Santana?> Prima mi arrabbiavo, ma poi ogni volta penso: ho appena ricevuto una nuova casa per questo. Ok, no hay problema."
Il terzo asso è la nostra "Samba Pa Ti", brano completamente strumentale scritto e strenuamente difeso da Carlos Santana che lo voleva a tutti i costi in quell'album, malgrado i pareri contrari della band.
Santana riteneva che in questo pezzo fosse riuscito per la prima volta ad esprimersi veramente in studio e così ha dichiarato in un'intervista del 2008 con la rivista britannica Mojo Magazine. "Ricordo che una sera ero solo; fino ad allora quando ascoltavo i miei dischi era come vedermi allo specchio ma non c'ero io solo, anche un sacco di facce di altri chitarristi: B.B., George Benson, Peter Green. Quella sera ho sentito "Samba Pa Ti" alla radio e mi sono guardato allo specchio ed era la mia faccia, il mio tono, le mie impronte digitali, la mia identità, la mia unicità. Perché quando l'ho registrata non pensavo a niente, era solo puro sentimento. Ho il sospetto che venisse da cose rinchiuse, imbottigliate dentro di me, che non sapevo come esprimere o articolare. Mi arrabbiavo perché non potevo dire quello che voglio dire veramente; poi "Samba Pa Ti" è venuta fuori. E tutti lo capiscono".
Gli esperti musicali dicono che in questo brano Carlos Santana fa piangere la sua Gibson grazie al suo pedale wah in una posizione semi-aperta; e lui così ha dichiarato: "Per me, ci sono due tipi di chitarristi: alcuni vanno su e giù, o a sinistra e a destra, e altri vanno più in profondità in un modo diverso piegando le corde. Perché una volta piegate le corde, si gioca con i microtoni. E i microtoni sono quelli che colpiscono al cuore la gente. Portano le lacrime agli occhi. C'è qualcosa nel suono di un microtono che ricorda alle molecole di urlare. [...] Quindi per me suonare la chitarra è bellissimo in molti modi, come ad esempio nel modo Segovia o Paco de Lucía. Ma quando ti fermi e pieghi le note, anche quando si tratta solo di corde di nylon, se le pieghi un po', la gente dice, 'Oooooh'. E tutto diventa sacro e sexy."
Oltre alla chitarra che piange, "Samba Pa Ti" contiene suoni tipicamente latini (ritmi messicani e brasiliani) ma anche rock & roll e qua e là un po' di blues e jazz. Una mescolanza, una fusione che ricorda la Bossa Nova originaria di Rio De Janeiro.
Non mi resta che segnalare il link di YouTube dove ascoltare la versione dell'album e cioè https://www.youtube.com/watch?v=j5AUm_xaE9A . Per vedere invece il giovane Santana ed il suo gruppo nel 1970 suonare il brano il link è: https://www.youtube.com/watch?v=EDySdFSP5x4
Nel 1982 José Feliciano ha ripreso il brano aggiungendo un testo nella prima parte per poi finire proprio con Santana come Guest Star in un eccezionale duetto di grandi chitarre (classica spagnoleggiante di Feliciano ed elettrica di Santana) nel crescente finale strumentale https://www.youtube.com/watch?v=_MpQ4XOO99E
Un dubbio però mi assale da quando mi sto documentando su questa canzone: "Samba Pa Ti", tradotto in italiano significa "Samba per te" e quindi il brano è stato dedicato a qualcuno o a qualcuna... Io non sono riuscito a trovare nulla in proposito se non una leggenda che si può leggere nelle curiosità e lì trovate anche la sua tortuosa strada come singolo 45 giri.
Qualcuno ha detto che: "brani come Black Magic Woman, Oye Como Va e Samba Pa Ti, perfettamente rappresentativi della musica di Santana, sono ormai da considerare come patrimonio dell'umanità." Io stavolta non posso far altro che fare si con la testa e riascoltarmeli per l'ennesima volta.
LA TRADUZIONE IN ITALIANO DEL TESTO DI "SAMBA PA TI" nella versione di Josè Feliciano:
Sono l'ombra di un dispiacere,
Io sono l'eco di un dolore.
Triste solitudine, che mi è rimasta oggi
Il ricordo di averti amato
e una strana desolazione, ehi, ehi.
Sono l'ombra di un dispiacere,
Io sono l'eco di un dolore.
Voglio dimenticare, voglio trovare il perdono
Abbi pietà di mio cuore
Ti imploro mio Signore
Cancellerò l'oscurità e nasconderò le mie lacrime
il ricordo che sto soffrendo diventerà una canzone.
Tornerò alla vita, canterò di nuovo, vedrai,
Tornerò alla vita, canterò di nuovo, vedrai.
CURIOSITA':
- Dopo il primo successo di Santana entrato nella Top 10 e cioè il singolo "Evil Ways" con l'LP che è rimasto nella classifica degli album di Billboard per due anni, seguirono altri due classici (#1 tra gli album di Billboard) Abraxas e Santana III. Da allora, per più di quarant'anni e quasi altrettanti album successivi, Santana ha venduto più di 100 milioni di dischi e ha raggiunto più di 100 milioni di fan ai concerti di tutto il mondo. Ad oggi, Santana ha vinto 10 GRAMMY Awards, tra cui un record di nove per un singolo progetto, Supernatural del 1999 (incluso Album dell'anno e Canzone dell'anno per "Smooth") e tre LATIN GRAMMY. Nel 1998, il gruppo è stato introdotto nella Rock and Roll Hall of Fame, il cui sito web nota: "Il chitarrista Carlos Santana è uno dei veri virtuosi e luci guida del rock". [...] Rolling Stone lo ha anche nominato #15 nella lista dei "100 migliori chitarristi di tutti i tempi" notando che "il tono cristallino di Santana e l'arco pulito lo rendono uno dei rari strumentisti che può essere identificato con una sola nota". E, con l'uscita nel 2014 di Corazón, Santana ha superato i Rolling Stones ed è uno dei soli due artisti musicali nella storia di Billboard a segnare almeno un album top ten per sei decenni consecutivi dagli anni '60 in poi. (https://www.santana.com/carlos-santana-biography/)
- Come promesso riporto una leggenda, chiamiamola così, sull'origine di "Samba Pa Ti": "Fuori dalle aule della Missing high school un gruppetto di ragazzi sta suonando bonghi e chitarre, sono gli anni 60 americani, quelli della California per essere più precisi, l'eterna primavera di quei luoghi rende la California terreno fertile per la nascita di movimenti culturali e soprattutto musicali di gran livello, siamo nella Summer Love e [...] Il Gruppetto di musicisti si cimenta in lunghi assoli di chitarra dove prevale il buongusto e la raffinatezza latina, supportati da istintive e ben collocate percussioni. E' all'arrivo di Maria che la musica va man mano calando e le percussioni lasciano lo spazio all'incedere deciso della ragazza che punta dritta verso il chitarrista leader. "Ciao ti aspettavo un'ora fa, come al solito preferisci stare qui con i tuoi amici piuttosto che stare con me. Ma ora è finita; ho accettato di stare con Manolo non mi vedrai più!!" Voltando le spalle come solo una ragazza arrabbiata sa fare la dolce Maria si allontana. Quasi incredulo il provetto chitarrista smette di arpeggiare con la nuova chitarra che suo padre maestro di violino con un po' di riluttanza gli aveva regalato (noi genitori e nonni raramente riusciamo a comprendere profondamente i gusti dei nostri figli). I suoi amici lo guardano con finta comprensione mentre lui osserva Maria allontanarsi. Solo il forte amore che lui provava per la sconsolata fanciulla riesce a fargli dire queste poche parole "Maria Maria...Mariaaaaaaaaa...ti amo...credimi ti amo...non è come tu pensi...stavo preparandoti un regalo, l'unico regalo che potevo permettermi...Mariaaaaaaaaaaaaa... ho scritto un brano dedicato a te...Mariaaaaaaaaaaaaaaaa ho scritto una samba per te. Maria è stanca e troppo arrabbiata, sale nell'auto di Manolo e assieme partono. Carlos adagia con amore la chitarra e mette la testa tra le mani. L'ho persa, l'ho persa per sempre... Santana quel giorno ha perso il grande amore per la quale aveva composto uno dei più bei brani mai scritti "Samba Pa Ti". Così vuole la leggenda che ruota intorno a questo brano e così a me piace pensarla." (Il sito originario che ha postato questa storia è scomparso da internet e si trovava a questo indirizzo: https://www.fieradisinigaglia.it/blog/28-samba-pa-ti-santana-l-amore-crea.html )
- Ecco invece come racconta Santana in persona la storia del brano nel libro della sua biografia: "Ho dovuto lottare per "Samba Pa Ti". La canzone mi è venuta in mente a New York City, dopo il nostro primo tour in Europa quella primavera, quando avevo un jet-lag da morire. Non riuscivo a dormire; le pareti si muovevano come se fossi appena caduto da una giostra. Poi, proprio mentre mi stavo addormentando, ho sentito un tizio che cercava di far uscire un suono da un sassofono in un vicolo fuori. Ho aperto la finestra e ho visto il tizio che barcollava, non stava molto bene in equilibrio. Sembrava non riuscire a decidere cosa mettersi in bocca, il sassofono o una bottiglia di alcool. Fece un respiro profondo e stava per soffiare, poi si fermò e colpì di nuovo la bottiglia. Ho sentito una voce dentro di me che diceva: "Amico, quello potresti essere tu, perso così". Ho preso carta e penna e mi è venuta una poesia, e appena l'ho scritta ho sentito la melodia insieme ad essa. Le parole e la musica venivano in modo simbiotico. La musica mi ricordava il suono di mio padre quando suonava da solo, e in più potevo sentire un groove alla King Curtis, quello di "Soul Serenade"."Samba Pa Ti" riguardava decisamente lo sviluppo del romanticismo e della bellezza nel mio modo di suonare - volevo una sensazione di nudità, di svestizione, una sensazione di vulnerabilità. È stato divertente suonarla per la band per la prima volta. Non credo che si aspettassero qualcosa di così delicato. Mi guardavano come a dire: "Dannazione, non suona come rock and roll, ma è onesto e reale". A nostro credito non abbiamo mai scartato nessuna musica che fosse onesta e sentita. Una melodia può essere memorabile o fugace. "Samba Pa Ti" non è musica che passa e basta. Se vuoi vedere cosa sta succedendo quando sei su un treno in movimento, devi guardare quello che c'è in lontananza, non quello che è vicino. Per me è così con la musica. Le migliori canzoni hanno il quadro generale e prendono la strada maestra: sono lunghe, belle, memorabili melodie. Quando abbiamo finito di suonarla la prima volta in studio, sapevamo che sarebbe stata grande. Stavo per chiamarla "For Every Step, Freedom from Within" (Per ogni passo, libertà da dentro), ma Chepito fu quello che se ne uscì con il nome sul momento: "Ehi, Carlos, llamalo 'Samba Pa Ti". Ho pensato, "Sai, mi piace", e mi sono fidato del mio istinto. Siamo andati in studio senza sapere chi avrebbe cantato il testo. Non avevo la fiducia necessaria per cantarlo. Sentivo che non potevo cantarlo così bene come potevo suonarlo con la chitarra. Penso che sia molto più trasparente senza una voce. Naturalmente dipende da chi la canta, ma avrebbe potuto essere troppo densa, troppo simile alla... maionese. So che José Feliciano l'ha registrata con i suoi testi, ma non sono i miei. Quando la suono ora nella mia testa, sto ancora suonando con quella poesia - forse dovrei registrarla di nuovo e cantare le parole. Abraxas era una produzione di gruppo fatta canzone per canzone, quindi Gregg, Carabello e Chepito hanno coprodotto le loro canzoni con Fred, e io ho coprodotto "Samba Pa Ti" e "Oye Como Va" con Fred e "Incident" con Gianquinto. Abbiamo amato quell'album - è stato il primo album che abbiamo fatto nel miglior modo possibile. Amo il modo in cui si presenta, e amo anche il nome."
- È stato utilizzato nel Regno Unito come musica di sottofondo per gli annunci TV di "Marks & Spencer" del 2006
- In merito al titolo dell'album, così Santana nella sua biografia: "Il titolo Abraxas viene da un libro di Hermann Hesse che Gregg, Stan e Carabello stavano leggendo. Una citazione del libro è sull'album (la copertina posteriore riporta una citazione dell'autore tedesco, che definì Abraxas "il dio che era sia dio che diavolo"). Per la copertina, abbiamo avuto un dipinto dall'artista Mati Klarwein - ha fatto il dipinto su Bitches Brew. L'aveva fatto nel 1961, e l'abbiamo visto in un libro che Carabello aveva. Era perfetto per noi - il dipinto si abbinava alla nostra musica e incorporava i nostri temi di Africa e spiritualità e sessualità e musica latina. Aveva una bella donna nera nuda al centro, e sulla sinistra c'era un angelo che cavalcava una conga, che per noi ora è come quello che hanno gli Stones con la lingua e le labbra - un marchio di fabbrica. Carabello me lo mostrò, ed eravamo sicuri che doveva essere sul nuovo album - la Columbia Records ci aiutò a realizzarlo". - Sacro e sexy è un modo per descrivere la copertina di Abraxas: il suo titolo si riferisce a una divinità associata alle pratiche mistiche dei primi cristiani, anche se il significato della parola è stato perso. mentre il dipinto sul fronte dell'album presenta un'interpretazione surreale e sensuale di un momento sacro ovvero l'Annunciazione. Raffigura l'arcangelo Gabriele come una forma femminile alata e rosso vivo a cavallo di un tamburo di conga in un paesaggio pieno di frutti, fiori e altri simboli di fertilità, indicando i cieli mentre rivela a una Vergine Maria nera e nuda che concepirà il figlio di Dio."
- La storia del 45 giri. Come detto l'Album uscì il 23 settembre 1970 e venne scelto "Oye como va" come 45 giri ma in molte versioni il lato B era proprio "Samba Pa Ti": tra queste quella per il mercato USA/Canada ed europeo ma anche per l'India, la Giamaica ed il Chile. L'anno dopo, 1971, esce come lato A un 45 giri solo in Mexico e nel 1972 in Venezuela. Nel frattempo il gruppo incide ogni anno un album ma nel 1973, evidentemente la bellezza del brano non è ancora tramontata, tanto che viene pubblicato finalmente ufficialmente il 45 giri e l'anno dopo esce un'ennesima edizione per il mercato UK. Il Giappone vede questo disco proprio quell'anno e nel 1975 arriva anche la stampa in Yugoslavia.
- Per concludere, una parte dell'intervista rilasciata di recente da Santana alla rivista "Guitar Player": <Ti Sembra che sarebbe difficile pubblicare questo tipo di album oggi e raggiungere il tipo di successo commerciale che hai avuto. Che ne pensi? - Questa è un'ottima domanda. Penso che i tempi di allora fossero molto più espansivi. Al giorno d'oggi, le persone creano parole come realtà alternativa e intelligenza artificiale, e questa generazione forse non saprebbe cosa farsene con un Otis Redding, un Jimi Hendrix o un Miles Davis. Negli anni '60, le persone stavano espandendo la loro coscienza. Oggi non lo fanno così tanto. - Come vedi la tua creazione 50 anni dopo? - Per grazia di Dio, vedo questa creazione proprio là fuori con Abbey Road dei Beatles e Led Zeppelin e i Rolling Stones. Non in cima, non sotto. Proprio con loro.>
I LUOGHI:
- Tijuana Messico.
LE DATE:
- 23 settembre 1970 data di uscita del secondo album Abraxas. Questa è l'unica data certa di un album uscito dopo solo un mese di registrazioni. Come detto, non vi è una unica data di uscita del singolo! Carlos Santana nato il 20 luglio 1947, arrivò perciò al successo mondiale poco più che ventitreenne mentre oggi ha la bellezza di 74 anni con una gran voglia di continuare a cantare ma soprattutto a suonare la sua chitarra elettrica davanti al pubblico dei cinque continenti.
LE COVER: (dal sito secondhandsongs.com)
- La prima cosa che mi è saltata all'occhio quando ho letto la lista di chi ha rifatto la canzone è il nome Fausto Papetti; per i più giovani non è possibile spiegare cosa voglia dire questo nome, ma chi lo sa... lo sa, perciò ad uso e consumo di tutti lascio il link dove riascoltare la sua versione: buoni ricordi https://www.youtube.com/watch?v=ShK7yX67uZ0
- Poi gli altri: altre alla versione di Josè Feliciano di cui abbiamo già parlato, esistono versioni di Ottmar Liebert & Luna Negra, e di Gato Barbieri più un'altra cinquantina di meno conosciuti.
ALTRE TRE CANZONI IN CINQUE RIGHE:
- Tolte tutte le canzoni di Abraxas, dal primo album omonimo la già citata "Evil ways" così poi magari ce la ricorderemo! Poi un altro brano strumentale veramente bello: "Europa (Earth's Cry Heaven's Smile)" dall'album Amigos del 1976 e, checché se ne pensi, un brano da "Supernatural" non può mancare ed io ho scelto "Maria Maria".
Crediti:
per alcune parti del testo:
citazioni dal libro "CARLOS SANTANA - The Universal Tone Bringing My Story to Light" di Ashley Kahn e Hal Miller - Little Brown & Co 2014.
per il testo in italiano:
- traduzione del testo originale, con personale riadattamento, con google translate
per la foto della copertina:
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