036. SULTANS OF SWING (Dire Straits) - 200 canzoni 200 storie

200 canzoni 200 storie
Vai ai contenuti
Lorem ipsum dolor sit amet, consectetur adipiscing elit.

036. SULTANS OF SWING (Dire Straits)

Articolo pubblicato il  17 luglio 2021




Il mio dubbio era parlare dei tempi duri quando per loro erano tempi duri
o parlare dei tempi duri quando invece erano diventati miliardari? ...

Si! un piccolo giochetto di parole sul nome del gruppo tradotto in italiano: Dire Straits vuole dire "gravi difficoltà" ma anche "tempi duri"; ma il dubbio è ancora più articolato perché a mio modesto punto di vista esistono tre "fasi" nella loro produzione. La prima di cui parlerò in questa storia si sviluppa sui primi due lavori, a cui segue una seconda fase dove i guadagni e la fama ottenuta servono per slegare il gruppo dalle regole del business che gravita intorno alla musica. La terza fase è alquanto spiazzante e agli antipodi di quanto fatto in precedenza ma forse la più redditizia per i nuovi sultani del rock degli anni novanta.
La nostra storia di oggi perciò comincia a Ipswich in Inghilterra agli inizi del 1977 ed ha come protagonista un giovane professore del Loughton College. È una serata piovosa ed il nostro prof. entra in un locale come tanti altri pub inglesi: dentro pochissimi avventori, completamente ubriachi. In questo squallore, su un piccolo palco sta suonando un gruppo che non riesce proprio ad ottenere l'interesse della clientela. Davanti ad una birra, l'attenzione del nostro professore viene attirata da una frase che il cantante della band trionfalmente recita per concludere l'esibizione: "Thank you very much, you know, we are the Sultans of Swing".
Questa frase entra come un tarlo nella mente del nostro Mark, che ha come hobby suonare la chitarra esibendosi lui pure nei locali del luogo con un gruppo chiamato Café Racers. Nel frattempo il suo contratto triennale da professore scade e si trasferisce a Londra, nell'appartamento del fratello David, ma nel frattempo quella frase non lo ha ancora lasciato finché non compone una canzone su quella strana serata accompagnandosi con la sua chitarra acustica. Insieme ai componenti del suo gruppo, che nel frattempo aveva cambiato nome (scaramanticamente penso) in Dire Straits, registra ai Pathway Studios di North London, nel luglio del 1977 un demo tape dove ci sono oltre al nostro anche altri quattro brani e la manda a un DJ amico (Charlie Gillet) e gli chiede come consiglio: "secondo te cos'è che possiamo fare per avere successo?"
Gillet, ascoltati i brani, comincia a mandare in onda nella sua trasmissione "Honky Tonky" dalla BBC Radio London proprio "Sultans of Swing" e dopo due mesi arriva per il gruppo un contratto discografico con la Polygram.
Non era il successo pieno cercato da Knopfler, ma un buon inizio, tanto che la canzone venne ri-registrata nel febbraio 1978 ai Basing Street Studios per l'omonimo album di debutto che andava componendosi per essere pubblicato appena il 7 Ottobre 1978.
La canzone doveva fare da traino all'LP ma la versione "album" non soddisfaceva a pieno la casa discografica che invece era alla ricerca di un suono rock da mandare alla radio, così venne registrata (ai Pathway Studios nell'aprile 1978) la nuova versione per il 45 giri che venne pubblicato nel maggio del 1978 solo in alcuni paesi tra cui il Regno Unito e la Germania. Ma ancora nulla... e nemmeno il tour di promozione all'album ebbe successo. L'album fu pubblicato in tutto il mondo ma proprio negli States, dopo cinque mesi dalla sua uscita, all'inizio della primavera del 1979, "Sultans of Swing" entrò nella top five (al #4) e di conseguenza anche in patria raggiunse la posizione #8 nella UK Singles Chart. Non era ancora il tempo dei video da MTV e così quello preparato per accompagnare il brano è una semplice esibizione pseudo-live senza aggiungere altro https://www.youtube.com/watch?v=h0ffIJ7ZO4U
Come fu possibile questo successo anche perché, come si vede dal video, Mark non era il ventenne biondo-occhi azzurri-capelli cotonati, che tanto ha aiutato negli inizi di molte band? "Nel panorama musicale inglese di fine anni '70 i Dire Straits rappresentano un curioso e felice anacronismo. Mentre intorno a loro impazza la rivolta punk e gli eroi del momento si chiamano Sex Pistols e Clash, mentre la musica di immediato consumo è imbottita di sintetizzatori e ritmi dance, i quattro propongono una miscela di rock chitarristico morbido, raffinato e un po' passatista". Nel mondo della musica c'era spazio anche per loro e finalmente si potava dire che per i Dire Straits erano finiti i Dire Straits (i tempi duri): il disco, sia il singolo che l'album, vendono benissimo e il gruppo viene chiamato come supporter per il tour dei Talking Heads; Bob Dylan li ascolta e chiede a Mark Knopfler di lavorare per il suo nuovo album "Slow Train Coming".
Per chi non lo avesse capito o non lo sapesse, pur essendo il gruppo composto da quattro elementi "in realtà, sono tali soltanto per convenzione: il deus ex machina del gruppo, compositore cantante e chitarrista, è il quasi trentenne Mark Knopfler, insegnante di letteratura inglese, critico musicale e musicista a tempo perso nel circuito dei pub. Gli altri tre (il chitarrista ritmico David Knopfler, il bassista John Illsley e il batterista Pick Withers, già con i Primitives di Mal e sessionman presso gli studi Rockfield di Dave Edmunds) sono onesti comprimari e nulla più. Chitarrista dalla tecnica prodigiosa, Knopfler ha modellato il proprio stile strumentale sulla musica "laidback" di J. J. Cale e del Clapton di 461 Ocean boulevard, la propria vocalità su Bob Dylan e, ancora, su Cale".
Penso si possa vivere tranquillamente senza aver mai ascoltato i primi due album degli Straits: un esempio a favore di questa tesi sono proprio io che sono arrivato fino a quasi sessant'anni! Soprattutto il secondo album, dicono gli esperti (che lo hanno ascoltato), è una copia carbone del primo.
Non si può però non aver mai sentito i loro lavori del 1980 e 1981, prima che i Dire Straits diventassero una band pop di belle canzonette stile "Walk of life", scelta criticabile quanto si vuole ma che ha portato vagonate di soldi al gruppo (Brothers in Arms del 1985, sfruttando il fatto di essere uno dei primi album pubblicati in formato CD, ha venduto oltre 30 milioni di copie in tutto il mondo).
"Making Movies" e "Love over Gold" danno però tutto un altro respiro a chi li ascolta: nove delle dodici canzoni superano i cinque minuti ed una di queste "Telegraph Road" dura più di quattordici minuti (roba da far impallidire Mike Oldfield o i gruppi progressive degli anni settanta).
Un grandissimo chitarrista ed una carriera controversa: anche per lui ad un certo punto i Dire Straits erano diventati stretti (oltre che duri) e decise di sciogliere il gruppo proseguendo in una buona carriera solista anche se lontana anni luce dalla fama e dai dollari che gli erano arrivati suonando "Twistin' by the pool" e "Walk Of Life" o dal video di "Money For Nothing" in rotazione continua su MTV.
Come diceva un altro grande, l'imperatore romano Vespasiano: "Pecunia non olet".


LA TRADUZIONE IN ITALIANO DEL TESTO DI  "SULTANS OF SWING":


Ti viene un brivido nel buio
Sta piovendo nel parco ma nel frattempo
Ti fermi oltre il fiume con la certezza di avere tutto in pugno
Una band sta suonando un Dixie in due quarti
Ti senti bene quando senti quella musica suonare
Ma entrando non noti molti volti
Venendo via dalla pioggia per ascoltare del jazz
C'è troppa competizione in altri posti
Ma non tutti i fiati sanno riprodurre quel suono
Spostandoci verso sud, spostandoci verso il sud londinese
Guarda Guitar George che sa tutti gli accordi
Nota com'è solo ritmico e non vuol far piangere o cantare
Hanno detto che una vecchia chitarra è tutto ciò che può permettersi
Quando sotto i riflettori si mette a suonare il suo pezzo
E ad Harry non importa se non può dar spettacolo
Ha un impiego fisso ed è quanto gli basta
Sa suonare l'honky tonk come qualunque altra cosa
Tenendolo da parte per suonarlo venerdì notte
coi sultani, coi Sultani dello Swing
E un gruppo di giovani se la spassa in un angolo
Ubriachi e coi loro migliori pantaloni marroni e le zeppe
A loro non frega niente di una band che suona la tromba
Non è ciò che loro chiamano rock'n'roll
E i Sultani, e i sultani suonano creolo, creolo
Poi l'uomo si avvicina al microfono
E dice infine allo scadere del tempo:
"Buonanotte, è il momento di tornare a casa"
E aggiunge rapidamente un'ultima cosa:
"Noi Siamo i Sultani, siamo i Sultani dello Swing!"
CURIOSITA':
  • Mark Knopfler ha pubblicamente dichiarato di essere stufo di questa canzone perché ha dovuto suonarla migliaia di volte! Sarebbe sufficiente a togliergli il saluto anche perché quando fu invitato nel 1985 al Live Aid con i Dire Straits suonò una versione di quasi 10 minuti con un lungo fraseggio di sassofono e la suonò anche al concerto del "70th Birthday Tribute di Nelson Mandela" del 1988 a Londra, quando Eric Clapton si unì alla band per suonare nella canzone la sua chitarra ritmica.
  • Le versioni del brano: riporto per completezza quanto in proposito scritto alla pagina del pezzo sul sito markknopflersworld.com: "La versione presente nel 45 giri è un alternate version differente rispetto a quella pubblicata poi nell'LP. Ci sono altre versioni di Sultans of Swing: 1) The Demo - registrata al Pathway Studios il 2 luglio 1977 2) The Warner Brothers LP version - registrata al Basing Street Studios tra Febbraio e Marzo 1978 3) The WB registrata al Pathway Studios registrata ad Aprile 1978. Logica conseguenza sembra proprio la B-side "Eastbound train" registrata live al the Hope & Anchor pub a Londra, nel 1977. Il testo racconta di un incontro tra un uomo ed una donna avvenuto nella metropolitana di Londra. Il brano non è mai stato inserito in nessun album dei Dire Straits." Per chi è interessato può ascoltare questa B-side grazie a YouTube su: https://www.youtube.com/watch?v=C2AWTFbUO9c
  • "Guitar George" e "Harry" menzionati nel testo sono George Young e Harry Vanda, chitarristi della band The Easybeats. George Young è anche il fratello maggiore di Angus Young degli AC/DC. Per gli amanti della musica anni '80 "Guitar George" e "Harry", dopo lo scioglimento del gruppo e un periodo in cui scrissero brani per vari artisti, diedero vita nel 1976 ai Flash and the Pan quelli di "Midnight Man".
  • La storia delle chitarre: come già raccontato, la canzone venne scritta utilizzando una chitarra acustica; quando Knopfler passò alla registrazione del brano si comprò una chitarra elettrica, la sua prima Stratocaster. Egli infatti riteneva che, così com'era, la canzone fosse "noiosa" ma imbracciata la sua nuova chitarra gli accordi andarono da soli al posto giusto.
  • Legata a questa canzone va raccontata anche la storia di Bill Wilson, un cantautore dell'Indiana morto nel 1993. Nei concerti che faceva raccontava di aver scritto il testo di "Sultans of Swing". Di questa storia esiste traccia su un CD registrato live con altri artisti tra il 1989 e il 1995 e prima che Wilson suoni la canzone, dice: "Faccio questa cosa di cui ho co-scritto, credo, è stato circa 12 anni fa che ho scritto i testi con un mio amico che lavorava molte sessioni per il mio vecchio produttore, Bob Johnston, e ho lavorato anche ad una sessione con questo tizio inglese di nome Mark Knopfler. Ha un suo gruppo laggiù chiamato Dire Straits. Aveva questa piccola melodia. Sembrava 'Cammina, non correre'. E aveva questa piccola storia riguardante una band che nessuno voleva ascoltare. Solo poche persone si presentano per sentire. Così ci siamo riuniti una sera dopo la sessione e abbiamo gettato questi testi su un tovagliolo e credo di aver finito per scrivere la maggior parte dei testi sulla melodia. Ho fatto abbastanza soldi per comprare un nuovo Blazer quell'anno che ricordo, quindi... non ha fatto troppo male. Va così..." I testi sono abbastanza vicini a quelli registrati da Mark Knopfler, ma sono leggermente diversi. Dal 2009 questa performance è a disposizione di tutti, poiché pubblicata su YouTube ( https://www.youtube.com/watch?v=36kKAppMSH0 ). Sarà vero? Probabilmente no anche perché Knopfler non ha mai fatto menzione di lui, e Wilson non è accreditato per alcun contributo alla canzone ma soprattutto perché Mark Knopfler non era mai stato in America fino a dopo l'uscita dell'album.

I LUOGHI:
  • Dove tutto è iniziato ovvero a Ipswich, capoluogo della contea inglese del Suffolk, anche se Wikipedia, citando altre fonti, racconta che questa fantomatica serata si sia svolta in un locale di Deptford, nel sud di Londra vicino a Greenwich.

LE DATE:
  • 19 Maggio 1978 è la data di prima uscita del singolo, a cui seguì l'album omonimo uscito il 7 ottobre 1978. Mark Freuder Knopfler era nato il 12 Agosto 1949 e quindi quasi trentenne arrivò al successo mondiale americano dei primi mesi del 1979.

LE COVER: (dal sito secondhandsongs.com)
  • Il sito ha raccolto più di quaranta cover per lo più di artisti sconosciuti o quanto meno poco noti. C'è da dire che l'assolo originale è stato un banco di prova per moltissimi chitarristi ed è suonato con varie tecniche e diverse rielaborazioni fino ai giorni nostri.
  • Della serie "Michael Holm colpisce ancora", dopo il misfatto di "Do it again", questa volta è andato oltre e ha proposto la sua versione, tradotta completamente in tedesco, che è diventata "Wenn die Zukunft beginnt" (quando il futuro comincia). A voi l'ascolto, per rabbrividire un po': https://www.youtube.com/watch?v=e9-OhjxBhTw . Penso che purtroppo lo ritroveremo ancora sul nostro cammino.
  • Va raccontata per finire un'altra storia ovvero quella di un giovanissimo Cristiano De Andrè, messo in pista dal padre che lo produsse insieme a Dori Ghezzi; il figlio d'arte incise un album con una band chiamata Tempi Duri. Il brano che forse qualcuno ricorda si chiamava Tempi Duri ed è, diciamo così, un omaggio a Sultans of Swing. Per chi non lo ricorda https://www.youtube.com/watch?v=d0Ojn-m4Vgk

ALTRE TRE CANZONI IN CINQUE RIGHE:
  • Penso si sarà capito che, oltre al nostro brano, per me sono migliori i lavori dei primi anni '80 e non posso perciò non citare "Tunnel of Love" e "Romeo And Juliet", con la chitarra di Knopfler a duettare e a sfidare la sua voce. Da "Love over Gold" propongo "Private investigations" con il suo ritmo lento e le schitarrate da far sobbalzare sulla sedia. In totale venti minuti in buona compagnia.

Crediti:
per alcune parti del testo:

per il testo in italiano:

per la foto della copertina:



VAI ALLA PROSSIMA PAGINA:   037. SAMBA PA TI (Santana)
Privacy Policy
Cookie Policy
Torna ai contenuti