032. LIMELIGHT (The Alan Parsons Project)
Articolo pubblicato il 19 giugno 2021
"Margherita la lavatrice con un nome di donna"
Chissà se a qualcuno ritorna in mente quello spot pubblicitario lanciato nel 1987 ma durato molti anni, bellissimo a mio parere, che ha una marcia in più proprio per il brano musicale scelto a fare da sottofondo. Non preoccupatevi basterà cliccare sul link: https://www.youtube.com/watch?v=iL5flplceS8 per ritornare a quei tempi quando le lavatrici duravano trent'anni ed i brani musicali anche di più.
Tutto questo per dire che già a quei tempi e negli anni dopo sempre di più, gli spot pubblicitari hanno fatto da lancio per canzoni altrimenti dimenticate. Qualche esempio? Ne ho già parlato, ma "Breathe" di Midge Ure è proprio un classico del genere; poi ricordo, ad esempio, per la campagna pubblicitaria di Aperol del 1993 "Run Baby Run" di Sheryl Crow oppure gli Aerosmith di "I Don't Wanna Miss A Thing" per l'Amaro Averna nel 1999.
Non me ne voglia Alan Parsons, ma questa sicuramente, tra tutte le sue belle canzoni, per noi italiani, è quella legata a quel ricordo. E non dimentichiamoci che il nostro è il papà di "Eye in the Sky", ma per le solite ragioni ho scelto di raccontare invece la storia di "Limelight" che sicuramente è meno conosciuta.
I più colti musicalmente ricordano la figura di Alan Parsons come ingegnere del suono ed infatti così è, ma i suoi primi passi furono davvero folgoranti: nel 1965 a sedici anni viene assunto dalla EMI e assegnato al magazzino di duplicazione nastri. Nel 1967 la sua professionalità viene notata e la EMI gli trova un posto come aiuto tecnico del suono presso gli studi di Abbey Road, per poi divenire in breve tempo tecnico del suono e poi ingegnere del suono. A 21 anni si trova su quel famoso tetto degli Apple Studios dove i Beatles registrano il loro ultimo concerto dal vivo come assistente di studio e verrà poi chiamato, come secondo ingegnere del suono, nel team di Geoff Emerick e George Martin per la realizzazione dell'album dei Beatles "Abbey Road". Come tutti sanno i Beatles da questo punto in poi continuarono la loro carriera da soli ma Alan Parsons viene chiamato da Paul e George per i loro primi lavori. La svolta, però, arriverà di lì a poco quando i Pink Floyd nel giugno del 1972 lo assumono come ingegnere del suono per quello che sarà uno dei top della musica di sempre ovvero "The Dark Side of the Moon".
Il successivo passaggio sarà a produttore, cercato da moltissimi artisti, ma pagato come dipendente EMI. Rifiuta, così, la collaborazione con i Pink Floyd per "Wish you were here" ma nel frattempo incontra Eric Woolfson, il suo compagno di viaggio, insieme al quale percorrerà il periodo dal 1975 al 1990 con il progetto di Alan Parsons.
Gli album che verranno registrati, saranno creati sullo stile del concept-album e in ordine cronologico si parla di: racconti di Edgar Allan Poe, l'intelligenza artificiale (eravamo nel 1977), il potere delle piramidi egizie, i punti di forza e le caratteristiche delle donne e i problemi che devono affrontare nel mondo, il gioco d'azzardo e gli effetti che derivano dalla dipendenza dal gioco, il possibile fraintendimento degli sviluppi scientifici industriali, arrivando all'album chiamato "Stereotomy" il cui tema ricorrente è quello del successo (ad esempio dell'effetto della fama e della fortuna sulle persone dello spettacolo) e degli altri fattori che influiscono, nel bene e nel male, sulla vita degli uomini, alcool, sesso e voglia di raggiungere gli obiettivi.
La canzone scelta proviene proprio da quest'album; ascoltandolo nella sua interezza però sembra che "Limelight" sia un po' una creatura aliena rispetto agli altri pezzi, molto più movimentati: è un po' come un diamante incastonato su un bell'anello. La maggior parte dei brani è cantata da John Miles, che aveva iniziato la sua carriera proprio partecipando al primo disco di The Alan Parsons Project, raggiungendo poi il successo con il brano "Music". La nostra canzone venne invece affidata ad una grande voce: Gary Brooker fondatore dei Procol Harum, con i quali aveva dato vita a pezzi indimenticabili quali "A Whiter Shade of Pale" e "A Salty Dog", legata per noi italiani alla sigla di chiusura della mitica trasmissione "Avventura" di quando eravamo piccolini.
La scelta della voce per quella canzone non fu facile e Alan Parsons, in una intervista del 2010 ricorda: "abbiamo cercato di prendere Bonnie Tyler, ma c'erano un sacco di controversie politiche e manageriali e cose così, e non è stato perciò possibile. Da allora ho lavorato alcune volte con Bonnie. Lei ha fatto una cover della canzone chiamata "Limelight" nel suo album e abbiamo fatto uno spettacolo dal vivo in Spagna. In realtà, si è esibita allo stesso spettacolo dal vivo del nostro album "Eye 2 Eye", ma abbiamo deciso di non includere la sua interpretazione di "Limelight" quella notte. Abbiamo avuto un tempo limitato per le prove e non è andata alla grande."
Malgrado venne stroncato da una certa parte della critica dell'epoca, in una intervista del 2015 Alan Parsons ha dichiarato: "Ho alcune canzoni preferite come "Limelight", e Stereotomy era un buon album, ma sostengo ancora che il primo album, Tales Of Mystery And Imagination (Edgar Allan Poe) è quello giusto. Era il momento in cui potevo realizzare più idee possibili. Questo rimane quello di cui sono più orgoglioso."
Il brano racconta il declino di un artista: il protagonista capisce che la fama, le luci della ribalta sono tutto ciò che ha desiderato da sempre e più è dura la gavetta più è desiderata la fama, che però spesso dura poco; pur vedendo il mondo sotto una nuova luce, capisce quanto sia difficile arrivare sulla ribalta e accetta il suo futuro. Ma forse il suo momento è arrivato!
Qualcuno ha ipotizzato che il brano sia stato dedicato a Charlie Chaplin, che tra l'altro aveva diretto ed interpretato il film "Luci della ribalta" nel 1952 e il cui titolo originale era proprio "Limelight". Non ne ho trovato traccia su internet di questa dedica ma è inevitabile non andare a sbattere su quel monumento chapliniano parlando di luci della ribalta. Pur essendo un film di Chaplin, ricordo che è un film drammatico e solo per i forti di cuore: racconta la parabola finale del clown Calvero, un tempo famoso, che salva una giovane ballerina dal suo tentativo di suicidio fino a riportarla di nuovo sui palcoscenici che contano.
Il motivo indimenticabile della colonna sonora è questo: https://www.youtube.com/watch?v=PndS_c12Dqs&list=OLAK5uy_nRr198Dj68c9FkI7nzH2JYodDk4Xvsmo0&index=15
La canzone venne lanciata come singolo (45 giri) ma non ho trovato un video originale, per cui rimando, per riascoltare il brano, a questo link: https://www.youtube.com/watch?v=p3WBZQjD-p0
Per concludere questa storia ritorno da dove è iniziata, sperando di aver suscitato in chi legge qualche bel ricordo, perché le canzoni sono anche questo...
Ricordi di momenti passati.
LA TRADUZIONE IN ITALIANO DEL TESTO DI "LIMELIGHT":
Vedo il bagliore di un sole lontano
lo sento dentro di me
forse potrebbe essere il giorno giusto.
In lontananza il rumore della folla
mi stanno aspettando
chiamano il mio nome, gridano forte.
Non è facile aspettare
ma non cambierò idea.
Luci della ribalta
quello che ho sempre cercato
fin dall'inizio.
Luci della ribalta accese su di me
dicono al mondo chi sono
Ribalta non farmi sfuggire dalle tue dita
ho una lunga strada da percorrere
dopo anni di attesa
gliela farò vedere a tutti.
Vedo il mondo sotto una luce diversa
è facile ora dire
dove ho sbagliato
cosa ho fatto bene.
Sento il ritmo di un diverso tamburo
che rende tutto facile da fare
e vado a testa alta
secondo a nessuno.
Non è stato sempre facile aspettare
ma niente potrà farmi cambiare idea.
Luci della ribalta
quello che ho sempre cercato
fin dall'inizio.
Luci della ribalta accese su di me
dicono al mondo chi sono.
Ribalta non farmi sfuggire dalle tue dita
ho una lunga strada da percorrere
dopo anni che aspetto,
gliela farò vedere a tutti.
Potrà non essere un ruolo facile
compensato da un piccolo premio,
ma dopo anni che aspetto
gliela farò vedere a tutti.
CURIOSITA':
- Negli album di The Alan Parsons Project i brani sono stati cantati da vari artisti oltreché dallo stesso Eric Woolfson che esegue "Eye in the Sky" e "Don't answer me" più un'altra dozzina di brani; questo però è il primo album nel quale Woolfson non canta nessuna canzone. Ho contato sedici diversi cantanti che hanno partecipato ai loro album.
- Perché il nome "The Alan Parsons Project" se in effetti erano un duo a dar vita a questo progetto? Eric Woolfson ha così raccontato gli esordi e il loro primo album: "Avevamo intenzione di chiamare l'album "Tales Of Mystery And Imagination", ma la casa discografica ci ha chiesto specificamente di avere un'identificazione artistica, così l'abbiamo chiamato "The Alan Parsons Project". E la gente del settore e il pubblico sembravano pensare che questo fosse il nome della band. È stato abbastanza fortuito."
- La parola "Stereotomy", in italiano stereotomia, si trova in un racconto di Edgar Allan Poe ed ha a che fare con il "taglio delle pietre preziose". La storia " The Double Murder in rue Morgue" usa la parola per fornire al protagonista l'indizio per venire a capo di un mistero. In questo album è usata come metafora del modo in cui le celebrità (cantanti, attori, ecc.) sono "modellate" dalla loro celebrità.
- Fra i tanti video che si trovano in Internet, un utente YouTube ha fuso la canzone con immagini provenienti dall'omonimo film di Chaplin, proponendo questo: https://www.youtube.com/watch?v=r6p49lIJ4lo
- Nel 1995 quando il progetto si era sciolto, Alan Parsons ha pubblicato tra l'altro una registrazione live di alcuni concerti e il CD viene spacciato come il suo Best in versione live. Cito questo album perché, nella speranza di ridare nuova vita a "Limelight" è stato estratto come singolo CD insieme a "Time". Non so se questa operazione sia riuscita; io rimango dell'opinione che la prima era la migliore.
I LUOGHI:
- A Londra gli studi di Abbey Road. Per il nostro Alan Parsons sono il luogo dove la sua carriera fu lanciata. Le strisce pedonali più famose della musica ovvero quelle attraversate dai quattro di Liverpool sulla copertina dell'album "Abbey Road", per l'appunto, sono proprio fuori dagli studi (ancora in attività) e se vi capita di farvi un giro a Londra, cercatele perché ancora oggi c'è la fila di turisti per potersi far fotografare proprio su quelle zebre immortali.
LE DATE:
- La data che voglio ricordare è il 2 dicembre 2009, purtroppo, quando a Londra morì a causa di un tumore al rene Eric Woolfson. Era nato a Glasgow il 18 marzo 1945, mentre Alan Parsons nacque il 20 dicembre 1948 a Londra. L'album "Stereotomy" fu registrato dall'ottobre del 1984 all'agosto del 1985 presso i Mayfair Studios a Londra per poi pubblicarlo nel gennaio del 1986, solo in poche nazioni si decise si metterlo in vendita prima del Natale del 1985 (qualcuno riporta come data il 19 dicembre 1985). Entrambi erano pertanto dei signori quarantenni, la cui parabola però stava ormai discendendo.
LE COVER: (dal sito secondhandsongs.com)
- L'unica cover esistente è quella già segnalata, da parte della mancata cantante del brano Bonnie Tyler che è ascoltabile qui: https://www.youtube.com/watch?v=Or_BNXja174
ALTRE TRE CANZONI IN CINQUE RIGHE:
- Come non ricordare il successo mondiale dell'anno 1982: "Eye in the Sky" preceduta però dalla trionfale "Sirius" usata da alcune squadre come sigla d'ingresso e tra queste i Chicago Bulls. Poi due indimenticabili composizioni "sinfoniche" la più anziana "The Turn of a Friendly Card - Part one" del 1980 e dal già citato album del 1982 "Old and Wise".
Crediti:
per alcune parti del testo:
per il testo in italiano:
per la foto della copertina:
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