012. WHEREVER I LAY MY HAT THAT'S MY HOME (Paul Young) - 200 canzoni 200 storie

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012. WHEREVER I LAY MY HAT THAT'S MY HOME (Paul Young)

Articolo pubblicato il  13 marzo 2021





Quando la cover è immensamente migliore dell'originale. Normalmente la riscrittura di una canzone difficilmente migliora l'originale, ma non sempre...
Oggi andiamo a riscoprire un piccolo gioiello che probabilmente pochi ricordano e di questi pochi, immagino, ancor meno sanno che "Wherever I Lay My Hat (That's My Home)", questo è l'esatto titolo, nella versione di Paul Young era una cover di un pezzo di vent'anni prima.
Il disco "No Parlez" del 1983 sul lato A inizia con tre cover che valgono da sole il prezzo del disco: "Come back and stay", del cantautore americano Jack Lee, che aveva scritto e interpretato due anni prima questo pezzo, ma che deve la sua notorietà a questa versione di Paul Young ed è autore anche di "Hanging on the Telephone", diventata famosa nella nuova versione di Blondie.
Segue una spettacolare versione melodica di "Love will tear us apart" dei Joy Division, che sicuramente ha fatto rabbrividire gli amanti di quel gruppo, ma ascoltata come una dolorosa ballata sull'amore ancora oggi fa il suo effetto e poi la nostra canzone: il disco si chiude qui, le altre canzoni chi se le ricorda?
Si diceva una cover: è una nuova versione di un vecchio brano del maestro Marvin Gaye registrata per la prima volta nel 1962 ed apparsa sul suo secondo album ma rimasta completamente sconosciuta al grande pubblico; è riapparsa poi, nel 1969; come lato B della sua hit "Too Busy Thinking 'Bout My Baby".
La canzone scritta oltre che da Marvin Gaye anche da Barrett Strong e Norman Whitfielde ha dovuto attendere però quasi due decenni per arrivare in testa alle classifiche di mezzo mondo, lanciando il quasi trentenne Paul Young fra le star della musica e come idolo delle teen-agers.
Dopo una lunga gavetta, messo sotto contratto dalla CBS, Paul Young racconta che quando stava realizzando il suo primo album "No Parlez" per l'appunto, l'etichetta gli inviò un certo numero di canzoni che però lui riteneva troppo complesse e disse: "Voglio solo un semplice refrain a tre accordi con una melodia." Si ricordò allora di quel lato B di Marvin Gaye che aveva sentito quando aveva 14 anni, ne trovò una registrazione e decise di rifarla alla sua maniera. Rallentò la canzone, che nell'originale era molto più ritmata, quasi una canzonetta di poco più di due minuti e aggiunse più malinconia alla sua voce roca. Il gruppo che lo accompagnava nella registrazione, chiamato "The Royal Family", aveva come bassista il gallese Pino Palladino , di chiare origini italiane, che usava il basso detto fretless ovvero senza tasti. Il produttore Laurie Latham era riuscito a reclutarlo "portandolo via" alla "Jools Holland and His Millionaires"; per il pezzo aveva chiesto un'introduzione e Palladino per la linea di basso di apertura si era ispirato alla apertura della Sagra della primavera di Stravinsky citando la melodia del fagotto. Palladino tuttavia pensava che la linea di basso nella registrazione fosse troppo forte e fuori sintonia. Il tastierista Ian Kewley aggiunse alla canzone, quell'ipnotico giro che contraddistingue la nuova versione (e che ti resta in testa e non se ne va più) e a registrazione finita fu deciso che la canzone avrebbe dovuto essere pubblicata come singolo. E così fu.
Il bassista, grazie a questa performance, fu poi chiamato da artisti come David Gilmour, Elton John, Pete Townsend per collaborare alle registrazioni dei loro dischi. Vi lascio il link di un video di tre minuti per capire quello che ho raccontato poco fa: https://www.youtube.com/watch?v=TRjiMN2qJHI
"Wherever I Lay My Hat" è stato il terzo singolo pubblicato dopo i fallimenti di "Iron Out The Rough Spots" nel novembre 82 (nonostante il forte supporto radiofonico) e "Love Of the Common People", anche questa una cover di un brano R&B degli anni settanta che racconta una storia di povertà e disoccupazione.
Come dichiarato da Paul Young il cantante che più lo ha ispirato e influenzato è stato Otis Redding, cantante soul tragicamente scomparso nel 1967 a soli 28 anni e tragica fine ebbe anche Marvin Gaye, che a sua volta scomparve a quasi 46 anni ucciso dal padre.
Il video del brano https://www.youtube.com/watch?v=ju_a2-Pve4g ci mostra il giovane Paul Young che "scarica" due ragazze prima di andare in sala di registrazione a cantare, ma quando esce...
Era forse tutto un sogno?

LA TRADUZIONE IN ITALIANO DEL TESTO DI: WHEREVER I LAY MY HAT THAT'S MY HOME


Guardandoti negli occhi
Posso dirti che stati per piangere...
È per me?
Se lo è, risparmia le tue lacrime...
perché io non ne valgo la pena
Vedi...
Io sono quel tipo di ragazzo
sempre in giro
Ovunque poso il mio cappello questa è casa mia
Ti sto dicendo che è casa mia
Hai avuto una storia
E l'hai spezzata per una chance
su di me?
Se è così, mi piacerebbe farti sapere
Che io non ne valgo la pena
Vedi...
Io sono quel tipo di ragazzo
sempre in giro, mmm
Ovunque poso il mio cappello questa è casa mia
Ti sto dicendo che è casa mia
Oh, mi continui a dire
Mi continui a dire, che sono il tuo uomo
Cosa devo fare
Perché tu mi capisca?
Io sono quel tipo di ragazzo
Che guarda le ragazze, tutti lo sanno
Ma io le amo e le lascio
spezzo i loro cuori ed illudo ovunque io vada
Non hai capito che Io sono quel tipo di ragazzo
sempre in giro.
Ovunque appoggio il mio cappello è casa mia
Ovunque poso il mio cappello
Oh oh, quella è casa mia
Yea, quella è casa mia
E mi piace così
Lo sai, posso farlo tutto solo
A volte va così, va così
Non sono triste, non sono triste, io non ti amo
Devo solo fare, fare, fare
È quello che voglio fare.



CURIOSITA':
  • Il suo nome completo è Paul Antony Young nato il 17 gennaio del 1956 ed è alto ben 190 cm.
  • Prima di iniziare la carriera da solista, nel 1979 aveva formato il gruppo Q Tips eseguendo oltre 700 concerti in tre anni senza mai sfondare.
  • Il singolo, anche se stampato in Italia non entrò mai in classifica, mentre si piazzò #1 per tre settimane in Gran Bretagna. Del brano, oltre al singolo, esiste una versione 12 pollici chiamata "Wherever I Lay My Hat (Extended Club Mix Versions)" che sul lato B contiene il brano Broken Man per il mercato inglese mentre per gli USA venne scelto "Sex" entrambi contenuti sull'album No Parlez. Questa versione dura circa un minuto in più senza apportare sostanziali cambiamenti al brano stampato come 45 giri e contenuto nell'album. ‎
  • La canzone appare nella colonna sonora del film del 1986 Ruthless People apparso in Italia con il titolo Per favore, ammazzatemi mia moglie
  • Oltre a partecipare al famoso concerto Live Aid, Paul Young ha cantato anche nel disco dei Band Aid "Do They Know It's Christmas". Originariamente avrebbe dovuto essere David Bowie ad aprire il brano ma, non essendo al momento disponibile, fu sostituito da Paul che così apri il brano con la sua voce inconfondibile.
  • Per chi volesse vedere come era Paul Young nel 1978, quando cantava in un gruppo chiamato Streetband, ecco il singolo "Toast" con cui ha addirittura raggiunto la Top 20 britannica. https://www.youtube.com/watch?v=WJmKStqugMc

I LUOGHI:
  • Direi, non tanto per la canzone, quanto per Paul Young come artista citerei la sua città natale ovvero Luton nel Bedfordshire in Inghilterra. Dopo aver lasciato la scuola ha lavorato, così come suo padre e suo fratello, per la Vauxhall Motors e ha suonato in varie band di notte. A 22 anni si è trasferito a Londra, accettando l'offerta di entrare nel gruppo degli Streetband.

LE DATE:
  • 27 Maggio 1983: data di uscita del singolo e come detto la prima versione risale al dicembre 1962. L'album uscì il 22 luglio 1983 con la benedizione dei singoli già usciti a spianarne la strada. Paul Young aveva ormai passato i 27 anni e già molti dedicati alla musica nelle sue precedenti esperienze.

LE COVER: (dal sito secondhandsongs.com)
  • La versione di Paul Young è una delle quattordici versioni dell'originale; segnalo una versione dei Boyzone del 2014 molto simile a quella di Paul Young e una dei Temptations del 1986 molto aderente invece all'originale.
  • Nel 1982 tale John Holt, cantante giamaicano con al suo attivo una cinquantina di album, ha ripreso e coverizzato il brano in stile reggae rallentandolo molto rispetto all'originale. Sarà stata questa versione a influenzare Paul e a farlo decidere di registrare il pezzo o viceversa Holt ha sentito la nuova versione e l'ha portata in Giamaica?


ALTRE TRE CANZONI IN CINQUE RIGHE:
  • Dall'album nr.2 "The Secret of the Association" la canzone più ascoltata su Spotify è "Everytime you go away", una cover di Hall & Oates. Poi la versione extended di "Love of the Common People" brano che apriva il lato B del primo disco di Paul Young. Terza interpretazione magistrale è una canzone di quelle su cui ci sarebbe da fare una delle 200 storie ed è "Calling You".
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